Stefano Borghi, noto telecronista oggi su Fox Sports, ha scritto il suo primo libro: La squadra del cuore di Papa Francesco - San Lorenzo de Almagro.
Come recita un classico adagio, a Natale siamo tutti più buoni. Per questo AguanteFutbol ha deciso di contattare nuovamente Stefano, cercando di dare una cornice a un'opera che non può mancare nella libreria di ogni appassionato di calcio.
Al contrario di altri tuoi colleghi, tu non sei mai stato un personaggio "invasivo" in cerca di particolare visibilità. Come ti è venuta l'idea di scrivere un libro? E l'argomento come lo hai scelto, tra tante storie disponibili?
L'idea nasce dalla casa editrice Imprimatur, che mi ha contattato a fine Aprile per raccontare questa passione del Papa. Il San Lorenzo è una squadra poco conosciuta che grazie alla sua figura ha trovato grande pubblicità e una certa curiosità che si poteva soddisfare. L'idea mi è sembrata interessante, scrivere si è rivelato stimolante e bello.
La raccolta del materiale per raccontare passo per passo 105 anni di storia non deve essere stata comoda. Come ti sei orientato tra racconti, aneddoti e dati certi? Quanto materiale hai dovuto
scartare?
Ho optato per uno sviluppo e una ricerca cronologica, più semplice e fruibile. Per le informazioni ho scelto di sfruttare solo internet che è un mezzo comodo, ma anche molto potente. Le ricerche sono state accurate, ho trovato molto materiale e analizzato documenti e testimonianze. Avevo già una conoscenza di base, ma molte cose le ho approfondite e ho cercato di dire tutto nel libro, soffermandomi sulle parti più interessanti e cercando di comunicare le figure e il contesto con quello che avvolgeva il San Lorenzo. Trovati i dati il lavoro più importante è stata la rielaborazione divulgativa, per rendere il libro più accessibile. La storia del club è significativa e merita di essere letta da tutti, anche da chi non segue il calcio. Il risultato è la mia interpretazione di questa storia.
C'è un personaggio della storia del Ciclon che ti stuzzica particolarmente?
Ce ne sono veramente tanti e scegliere è per forza riduttivo. Una figura da analizzare da ogni punto di vista è quella del Bambino Veira, che è stato giocatore e a più riprese allenatore. Tanti aspetti, anche quelli di personaggio pubblico fonte di aneddoti, molte luci, ma anche un grande buio per un fatto di cronaca che lo riguarda. Oltre a lui si può nominare Sanfilippo, il terceto de oro, il fondatore Don Lorenzo Massa. C'è l'imbarazzo della scelta. In più c'è la vicenda della perdita del Gasometro sotto la dittatura, una storia con poche certezze ufficiali, ma tantissimo materiale, in cui ognuno trova la sua verità. La mia l'ho scritta nel libro, unendo i puntini.
Per una curiosa coincidenza il San Lorenzo ha vinto il campionato a pochi giorni dall'uscita del libro. Dato che tu segui quel calcio, quando hai iniziato a pensare che sarebbe potuto succedere? Come l'hai presa?
Io ero convinto che il San Lorenzo avrebbe vinto questo campionato. Ad Agosto ho detto chiaramente al mio editore di fare attenzione alla data di pubblicazione perchè la vittoria avrebbe richiamato attenzione. Una buona squadra, niente coppe, una mistica avvolgente portata avanti dalla figura di Papa Francesco.
Come si legge nel libro, il San Lorenzo ha determinate tradizioni sui giocatori offensivi, che ritengo rispettate nella formazione attuale. Troviamo il talento del vivaio (Correa), l'idolo di ritorno (Romagnoli), il centravanti agile e rapace (Cauteruccio), il falso nueve che fa sia da rifinitore che da realizzatore (Piatti). A prescindere dal valore dei singoli ti sembra un'analisi corretta?
Assolutamente, seguendo la storia il San Lorenzo ha sempre vinto con formazioni così costruite. Aggiungo una difesa dura, formata da veri gauchos, e la sofferenza finale della partita contro il Velez, col portiere Torrico a ergersi eroe. Il calcio ci regala sempre storie di questo genere, che vanno raccontate e approfondite anche nella loro ciclicità.
Vinto l'Inicial si riaprono le porte della grande ossessione del club, quella Copa Libertadores tanto inseguita. Come pensi possa andare il San Lorenzo? La formazione attuale ha abbastanza margini di crescita o si deve passare necessariamente dal mercato?
La Copa è l'ossessione assoluta del popolo di Boedo. La seguiranno con grande trasporto, prevedo trasferte oceaniche. Bisogna ricordarsi però che la Libertadores è imprevedibile e ad oggi non abbiamo nemmeno il quadro completo. Sarà fondamentale il mercato ovviamente, sia in entrata che in uscita. Bisogna crederci anche perchè le brasiliane, che sono le più forti, non sembrano in un grande momento e saranno distratte dal Mondiale di casa. Il fermento è per quella manifestazione, non per la Copa.
Vista la tua passione e la tua abilità di narratore, questo libro rimarrà un episodio isolato o possiamo sperare sia solo l'inizio di una serie? In Argentina ci sono molte storie interessanti da scoprire.
Ora ho altre cose, ma l'esperienza mi ha divertito. Se ci sarà l'occasione non mi tiro indietro. Intanto c'è già l'idea di una seconda edizione aggiornata. Ho lasciato apposta un finale aperto, in divenire, pronto a svilupparsi con l'evolvere dei fatti. Qualcosa sull'Inicial 2013 va detto.
Si ringrazia immensamente Stefano Borghi per la cortesia e la disponibilità