FLOP
Arbitri: scontato, ma assolutamente inevitabile. Durante la fase a gironi i direttori di gara hanno fatto intravedere parecchie lacune, ma l'apice è stato senza ombra di dubbio raggiunto in questi ottavi di finale. Fra gol clamorosamente non visti, fuorigiochi solari non ravvisati e tanti altri errori le recriminazioni sono purtroppo giustificate.
Blatter e la tecnologia: ci risiamo, dopo la colossale svista sul fallo di mano di Henry, Blatter e la ristretta cerchia di padroni del calcio tornano giustamente nell'occhio del ciclone. E' impensabile ed inaccettabile dover ancora assistere a simili spettacoli nonostante l'infinità di tecnologie che potrebbero accorrere in soccorso dei direttori di gara e dei loro assistenti. Certo, possiamo provare a capire quanto sia difficile dover rinunciare ad una buona dose di potere.
Corea del Sud: dopo il brillante inizio contro la Grecia, il Mondiale dei coreani è stato un continuo declino. Non è stata sufficiente la reazione d'orgoglio ad inizio secondo tempo per tenere testa ad un Uruguay nettamente superiore sotto qualsiasi punto di vista.
4-4-2 di Capello: non poteva mancare il famigerato modulo dell'allenatore italiano. Lui non ha esitato a prendersela con l'arbitro per la clamorosa svista sul pallonetto di Lampard, ma a destare molti dubbi è stata soprattutto la scelta tattica di affidarsi ad un modulo che definire superato può essere un eufemismo. Saper sfruttare il massimo delle potenzialità dei propri giocatori è un elemento chiave per ottenere risultati e non si può sicuramente affermare che Capello a tal proposito abbia fatto tutto il possibile (chiedere ad esempio a Steven Gerrard).
Golden-Generation inglese: è il capolinea o si riservano ancora un'ultima possibilità per l'Europeo del 2012? Gerrard, Terry, Lampard, Ferdinand, Beckham e Owen (questi ultimi tre assenti per infortuni) hanno sprecato l'ennesima chance, sembrando ormai inesorabilmente condannati ad essere sì ricordati per i numerosi titoli vinti con i rispettivi club, ma anche e soprattutto per l'assoluta incapacità di avvicinare un titolo internazionale con la maglia dell'Inghilterra.
TOP
M-Generation tedesca: la risposta agli inglesi è questo terrificante mix di talenti in ascesa verticale e principale sorpresa del Mondiale sudafricano. Intuire le potenzialità della Germania non era difficile, ma chi si sarebbe aspettato un impatto immediato tanto devastante? La generazione multiculturale tedesca è il perfetto esempio di integrazione, guidata dal turco Özil e dal tedeschissimo Müller ha davanti un presente roseo ed un futuro se possibile ancora più brillante.
Uruguay: ancora fra i top, Tabarez e i suoi ragazzi continuano a stupire raggiungendo uno storico risultato che mancava da decenni. La solidità difensiva di Lugano e Godin, la quantità e il ritmo di Perez e degli altri centrocampisti, la classe di Forlan e i gol tanto attesi di Suarez sono senza dubbio le chiavi di questa nazionale che ogni volta sorprende per personalità e livello di gioco. Il sogno della semifinale è sicuramente alla loro portata.
Brasile: finalmente si è rivisto il vero Brasile di Carlos Dunga, solido e cinico ai massimi livelli. Nonostante un Kaka ancora in ombra, i verdeoro danno l'idea di essere un'autentica ed infallibile macchina da vittorie. La sfida con l'Olanda si preannuncia altamente spettacolare.
Germania: abbiamo già parlato della M-Generation, ma è doveroso lodare anche la prestazione collettiva della squadra di Joachim Löw, l'unica oltre allo spregiudicato Cile di Marcelo Bielsa in grado di esprimersi quasi ai livelli di una squadra di club. Il risultato contro l'Inghilterra può essere stato effettivamente condizionato dalla clamorosa svista dell'assistente di Larrionda, ma la vittoria dei tedeschi è giustificata da una schiacciante supremazia a livello di gioco. Squadra corta, attenta ed aggressiva in fase di non possesso, veloce, letale e spettacolare palla al piede. Schweinsteiger in cabina di regia è sublime, Özil è un moto perpetuo e da in ogni momento l'impressione di potersi scatenare, Müller oltre a segnare due reti è una costante spina nel fianco dei malcapitati inglesi ed anche la tanto bistrattata coppia di centrali difensivi Friedrich-Mertesacker da una buonissima prova di solidità.
Arbitri: scontato, ma assolutamente inevitabile. Durante la fase a gironi i direttori di gara hanno fatto intravedere parecchie lacune, ma l'apice è stato senza ombra di dubbio raggiunto in questi ottavi di finale. Fra gol clamorosamente non visti, fuorigiochi solari non ravvisati e tanti altri errori le recriminazioni sono purtroppo giustificate.
Blatter e la tecnologia: ci risiamo, dopo la colossale svista sul fallo di mano di Henry, Blatter e la ristretta cerchia di padroni del calcio tornano giustamente nell'occhio del ciclone. E' impensabile ed inaccettabile dover ancora assistere a simili spettacoli nonostante l'infinità di tecnologie che potrebbero accorrere in soccorso dei direttori di gara e dei loro assistenti. Certo, possiamo provare a capire quanto sia difficile dover rinunciare ad una buona dose di potere.
Corea del Sud: dopo il brillante inizio contro la Grecia, il Mondiale dei coreani è stato un continuo declino. Non è stata sufficiente la reazione d'orgoglio ad inizio secondo tempo per tenere testa ad un Uruguay nettamente superiore sotto qualsiasi punto di vista.
4-4-2 di Capello: non poteva mancare il famigerato modulo dell'allenatore italiano. Lui non ha esitato a prendersela con l'arbitro per la clamorosa svista sul pallonetto di Lampard, ma a destare molti dubbi è stata soprattutto la scelta tattica di affidarsi ad un modulo che definire superato può essere un eufemismo. Saper sfruttare il massimo delle potenzialità dei propri giocatori è un elemento chiave per ottenere risultati e non si può sicuramente affermare che Capello a tal proposito abbia fatto tutto il possibile (chiedere ad esempio a Steven Gerrard).
Golden-Generation inglese: è il capolinea o si riservano ancora un'ultima possibilità per l'Europeo del 2012? Gerrard, Terry, Lampard, Ferdinand, Beckham e Owen (questi ultimi tre assenti per infortuni) hanno sprecato l'ennesima chance, sembrando ormai inesorabilmente condannati ad essere sì ricordati per i numerosi titoli vinti con i rispettivi club, ma anche e soprattutto per l'assoluta incapacità di avvicinare un titolo internazionale con la maglia dell'Inghilterra.
TOP
M-Generation tedesca: la risposta agli inglesi è questo terrificante mix di talenti in ascesa verticale e principale sorpresa del Mondiale sudafricano. Intuire le potenzialità della Germania non era difficile, ma chi si sarebbe aspettato un impatto immediato tanto devastante? La generazione multiculturale tedesca è il perfetto esempio di integrazione, guidata dal turco Özil e dal tedeschissimo Müller ha davanti un presente roseo ed un futuro se possibile ancora più brillante.
Uruguay: ancora fra i top, Tabarez e i suoi ragazzi continuano a stupire raggiungendo uno storico risultato che mancava da decenni. La solidità difensiva di Lugano e Godin, la quantità e il ritmo di Perez e degli altri centrocampisti, la classe di Forlan e i gol tanto attesi di Suarez sono senza dubbio le chiavi di questa nazionale che ogni volta sorprende per personalità e livello di gioco. Il sogno della semifinale è sicuramente alla loro portata.
Brasile: finalmente si è rivisto il vero Brasile di Carlos Dunga, solido e cinico ai massimi livelli. Nonostante un Kaka ancora in ombra, i verdeoro danno l'idea di essere un'autentica ed infallibile macchina da vittorie. La sfida con l'Olanda si preannuncia altamente spettacolare.
Germania: abbiamo già parlato della M-Generation, ma è doveroso lodare anche la prestazione collettiva della squadra di Joachim Löw, l'unica oltre allo spregiudicato Cile di Marcelo Bielsa in grado di esprimersi quasi ai livelli di una squadra di club. Il risultato contro l'Inghilterra può essere stato effettivamente condizionato dalla clamorosa svista dell'assistente di Larrionda, ma la vittoria dei tedeschi è giustificata da una schiacciante supremazia a livello di gioco. Squadra corta, attenta ed aggressiva in fase di non possesso, veloce, letale e spettacolare palla al piede. Schweinsteiger in cabina di regia è sublime, Özil è un moto perpetuo e da in ogni momento l'impressione di potersi scatenare, Müller oltre a segnare due reti è una costante spina nel fianco dei malcapitati inglesi ed anche la tanto bistrattata coppia di centrali difensivi Friedrich-Mertesacker da una buonissima prova di solidità.