26 giu 2010

WC2010: Top&Flop Generali - Terza Giornata

FLOP

Francia: inevitabilmente riconfermata fra i flop. Chiudono il Mondiale nel peggiore dei modi, alzando bandiera bianca e lasciando anche l'orgoglio da parte. Difficile scegliere il momento più basso dell'avventura Sudafricana fra ammutinamenti vari, prestazioni vergognose sul campo e l'allontanamento di Anelka.

Serbia: in pole position per conquistare l'accesso agli ottavi nel gruppo G, i serbi escono inesorabilmente e inaspettatamente contro un'orgogliosa Australia. Vano l'assalto finale per raggiungere il pareggio, momento in cui è stata messa in evidenza per l'ennesima volta la fondamentale assenza di un valido finalizzatore.

Grecia: Mondiale assolutamente da dimenticare per Karagounis e compagni, troppo rinunciatari nelle tre partite del girone. Contro un'Argentina ampiamente rimaneggiata Rehhagel decide comunque di non tradire il suo credo ultra-difensivo, lasciando il solo Samaras a lottare contro la non irresistibile retroguardia avversaria per gran parte dell'incontro.

Svizzera: dopo la sorprendente vittoria contro la Spagna il cammino sembrava tutto in discesa, ma vuoi per errori arbitrali come l'espulsione di Behrami contro il Cile, vuoi per decisione di Hitzfeld, la squadra elvetica ha adottato anche nelle restanti partita una tattica troppo conservatrice. Nonostante la buonissima difesa e l'eccellente Mondiale del portiere Diego Benaglio gli Svizzeri in tre incontri sono riusciti a mettere a segno una sola rete, meritando ampiamente di tornare a casa.

Italia: non potevano mancare gli Azzurri. Peggior Mondiale della storia, nessuna vittoria e gioco improponibile. Uscire con la coda fra le gambe nel gruppo più semplice del torneo è l'inevitabile conclusione di un percorso iniziato fra lo scetticismo generale e portato avanti senza alcuna logica. Anteporre simpatia e fiducia al verdetto del campo e alla meritocrazia non può che portare a questo tipo di risultati.

La coppia Lippi&Domenech: quattro anni fa si contendevano il tetto del Mondo, oggi fanno a gara per rientrare più in fretta in patria. Diversi, per carità, ma entrambi salutano il Sudafrica nel peggiore dei modi, pagando cara la loro stessa arroganza. Emblematica la classe con cui i due si congedano da Weiss e Parreira.

Squadre africane: doveva essere il loro Mondiale, ma dagli ottavi ci sarà soltanto il Ghana a provare a tenere alto l'onore del calcio di casa. Gli evidenti limiti sono quelli di sempre, legati all'imbarazzante livello tattico e alla scarsa qualità. L'unica squadra che può recriminare qualcosa è la Costa d'Avorio, capitata nel girone più tosto della competizione e forse penalizzata dal calendario.


TOP

USA: meritano vittoria e soprattutto qualificazione per quanto fatto vedere finora. Oltre al discreto livello di gioco, hanno il pregio di non mollare mai e crederci fino all'ultimo, trascinati dalla grinta di Bradley Sr. fuori dal campo e da quella di Donovan sul terreno di gioco.

Ghana: perdono, ma nonostante tutto hanno tenuto testa alla favorita Germania, pagando la scarsa vena realizzativa e l'assenza di un vero attaccante in grado di convertire in gol la buona mole di gioco prodotta. Le Black Stars sono meritatamente l'unica squadra africana ancora in corsa, nettamente di un'altra categoria rispetto al resto del continente.

Giappone: sorprendono con la vittoria sulla Danimarca, mettendo in mostra un buon gioco. Tatticamente ordinati, pericolosi nelle veloci ripartenze, dipendono molto dalla loro stella Honda, inarrestabile questa giornata.

Slovacchia: difficile definire il limite fra i meriti di Hamsik & Co. e i demeriti dell'Italia, ma in ogni caso la qualificazione agli ottavi è un traguardo storico che va celebrato. La superiorità rispetto agli azzurri nella prima frazione di gara è quasi imbarazzante, mentre la difesa nell'ultimo quarto d'ora è solida e fortunata, riuscendo in qualche modo a reggere al moto d'orgoglio degli avversari.

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