Joel Obi è uno dei giocatori più discussi dagli addetti ai lavori o dagli appassionati del vivaio, nerazzurro e non.
Il nigeriano si è visto affibiare i giudizi più contrastanti: stellina della squadra dei magnifici giovanissimi nazionali di 5 anni fa, di cui facevano parte anche Davide Santon e Mattia Destro, Obi ha vissuto una evoluzione piuttosto contorta nella sua pur breve carriera, un pò per le sue caratteristiche un pò particolari, un pò per via della discontinuità di rendimento.
Partiamo con una premessa: il nigeriano è la perfetta dimostrazione di ciò che si intende quando si dice che la maggior differenza fra un campionato primavera e uno professionistico è il ritmo di gioco. Infatti a Joel, il ritmo, inteso come intensità di gioco e rapidità, non è mai mancato e il suo adattamento alla prima squadra è stato immediato.
Quando nell'Estate del 2009 Mourinho decise di aggregare 4 primavera alla prima squadra, il sottoscritto (e non lo dico per vantarmi) disse: "occhio a Obi, è più pronto di Krhin, è un ragazzo con potenziale da quantificare ma pronto sin da subito". Poi il nigeriano ebbe una serie di problemi fisici (e forse anche caratteriali) che lo portarono ben presto ai margini della prima squadra e al ritorno nella Primavera. A qualche mese di distanza però Joel è ri-entrato prima con Benitez, e adesso con Leonardo, nella rosa dei "grandi" e sembra destinato a restarci, dopo aver dimostrato le sue qualità.
Obi si afferma nelle giovanili come giocatore in grado di fare la differenza, da trequartista o più largo, esterno in un tridente o in un 4-2-3-1. E fino al primo anno di Primavera le sue posizioni preferite rimarranno queste. La sua versatilità lo porta poi a diventare un ottimo interno.
Obi possiede, oltre ad un elevato ritmo di gioco, una notevole aggressività, un buon dribbling e un buon calcio (il suo piede preferito è il sinistro). Per restare nell'Inter anche in futuro, dovrà migliorare nella rapidità di pensiero, nella capacità di giocare in velocità la palla, e sopratutto tatticamente. Non sono in grado di dire con certezza se questo ragazzo giocherà con l'Inter nei prossimi 10 anni (a proposito, va ricordato che il ragazzo è a metà con il Parma), però Joel è, ad oggi, una delle speranze nerazzurre su cui lavorare.
Il nigeriano si è visto affibiare i giudizi più contrastanti: stellina della squadra dei magnifici giovanissimi nazionali di 5 anni fa, di cui facevano parte anche Davide Santon e Mattia Destro, Obi ha vissuto una evoluzione piuttosto contorta nella sua pur breve carriera, un pò per le sue caratteristiche un pò particolari, un pò per via della discontinuità di rendimento.
Partiamo con una premessa: il nigeriano è la perfetta dimostrazione di ciò che si intende quando si dice che la maggior differenza fra un campionato primavera e uno professionistico è il ritmo di gioco. Infatti a Joel, il ritmo, inteso come intensità di gioco e rapidità, non è mai mancato e il suo adattamento alla prima squadra è stato immediato.
Quando nell'Estate del 2009 Mourinho decise di aggregare 4 primavera alla prima squadra, il sottoscritto (e non lo dico per vantarmi) disse: "occhio a Obi, è più pronto di Krhin, è un ragazzo con potenziale da quantificare ma pronto sin da subito". Poi il nigeriano ebbe una serie di problemi fisici (e forse anche caratteriali) che lo portarono ben presto ai margini della prima squadra e al ritorno nella Primavera. A qualche mese di distanza però Joel è ri-entrato prima con Benitez, e adesso con Leonardo, nella rosa dei "grandi" e sembra destinato a restarci, dopo aver dimostrato le sue qualità.
Obi si afferma nelle giovanili come giocatore in grado di fare la differenza, da trequartista o più largo, esterno in un tridente o in un 4-2-3-1. E fino al primo anno di Primavera le sue posizioni preferite rimarranno queste. La sua versatilità lo porta poi a diventare un ottimo interno.
Obi possiede, oltre ad un elevato ritmo di gioco, una notevole aggressività, un buon dribbling e un buon calcio (il suo piede preferito è il sinistro). Per restare nell'Inter anche in futuro, dovrà migliorare nella rapidità di pensiero, nella capacità di giocare in velocità la palla, e sopratutto tatticamente. Non sono in grado di dire con certezza se questo ragazzo giocherà con l'Inter nei prossimi 10 anni (a proposito, va ricordato che il ragazzo è a metà con il Parma), però Joel è, ad oggi, una delle speranze nerazzurre su cui lavorare.