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21 gen 2011

Joel Obi

Joel Obi è uno dei giocatori più discussi dagli addetti ai lavori o dagli appassionati del vivaio, nerazzurro e non.
Il nigeriano si è visto affibiare i giudizi più contrastanti: stellina della squadra dei magnifici giovanissimi nazionali di 5 anni fa, di cui facevano parte anche Davide Santon e Mattia Destro, Obi ha vissuto una evoluzione piuttosto contorta nella sua pur breve carriera, un pò per le sue caratteristiche un pò particolari, un pò per via della discontinuità di rendimento.
Partiamo con una premessa: il nigeriano è la perfetta dimostrazione di ciò che si intende quando si dice che la maggior differenza fra un campionato primavera e uno professionistico è il ritmo di gioco. Infatti a Joel, il ritmo, inteso come intensità di gioco e rapidità, non è mai mancato e il suo adattamento alla prima squadra è stato immediato.
Quando nell'Estate del 2009 Mourinho decise di aggregare 4 primavera alla prima squadra, il sottoscritto (e non lo dico per vantarmi) disse: "occhio a Obi, è più pronto di Krhin, è un ragazzo con potenziale da quantificare ma pronto sin da subito". Poi il nigeriano ebbe una serie di problemi fisici (e forse anche caratteriali) che lo portarono ben presto ai margini della prima squadra e al ritorno nella Primavera. A qualche mese di distanza però Joel è ri-entrato prima con Benitez, e adesso con Leonardo, nella rosa dei "grandi" e sembra destinato a restarci, dopo aver dimostrato le sue qualità.
Obi si afferma nelle giovanili come giocatore in grado di fare la differenza, da trequartista o più largo, esterno in un tridente o in un 4-2-3-1. E fino al primo anno di Primavera le sue posizioni preferite rimarranno queste. La sua versatilità lo porta poi a diventare un ottimo interno.
Obi possiede, oltre ad un elevato ritmo di gioco, una notevole aggressività, un buon dribbling e un buon calcio (il suo piede preferito è il sinistro). Per restare nell'Inter anche in futuro, dovrà migliorare nella rapidità di pensiero, nella capacità di giocare in velocità la palla, e sopratutto tatticamente. Non sono in grado di dire con certezza se questo ragazzo giocherà con l'Inter nei prossimi 10 anni (a proposito, va ricordato che il ragazzo è a metà con il Parma), però Joel è, ad oggi, una delle speranze nerazzurre su cui lavorare.

31 gen 2010

Mattia Destro

Anche chi non segue la primavera, ha avuto modo di notare un giovane (data di nascita 20 Marzo 1991) attaccante nella rosa dell'Inter durante il ritiro estivo per preparare la stagione 2009/2010 negli Stati Uniti. Mourinho, uno che crede fortemente nella sinergia tra primavera e prima squadra, portò insieme ai "grandi" alcuni ragazzi per premiare impegno e talento e farli confrontare coi metodi di allenamento e col livello di intensità di campioni affermati. Tra questi, l'unico attaccante era appunto il ragazzo di Ascoli Piceno, che indicò come suo idolo Zlatan Ibrahimovic. E in effetti nel corso della sua precedente stagione in primavera qualche paragone era scattato.

Figlio d'arte e talento affermatosi nelle diverse nazionali giovanili, Mattia Destro è una prima punta con tanta, tanta tecnica, classe e una certa propensione alla giocata spettacolare (e spesso anche difficile). Qualche gol, spesso gemme assolute, giocate sopraffine, ma anche l'impressione di aver ancora tanto in cui crescere, soprattutto a livello fisico. L'impatto con la prima squadra ha confermato questa impressione, e si è deciso di far rimanere Mattia in primavera anche nella stagione 2009/2010. Subito il ragazzo ha dimostrato di aver capito il discorso: crescita fisica (ancora in corso), ma anche tattica visto che ha imparato a giocare punta centrale nel 4-3-3, crescendo sia nel tener palla spalle alla porta che nell'attaccare la profondità. Adesso usa meglio il fisico e il miglioramento principale a livello di forza si vede nei colpi d testa, diventati un'arma micidiale. Usa ancora un pò troppo solo il destro, ma il piede è educatissimo e unisce potenza e precisione anche nell'assist e nel dribbling stretto.

Un anno di primavera gli era necessario per fare esperienza e maturare soprattutto a livello di continuità e di fisico. Quest'anno ha compiuto notevoli progressi (anche in termini di gol segnati, all'inter e in nazionale), e adesso lo aspettiamo al Viareggio. L'attacco dell'Inter è di sicuro molto folto, ma si sa che Mourinho ha un occhio di riguardo per il talento.