2 ott 2013

Un Superclasico di fantasia


Questa è la settimana del Superclasico e, come ogni semestre, ci si ritrova a scrivere di un intero Paese che si ferma, di una metropoli paralizzata e di milioni di cuori che per novanta minuti interrompono il loro battito. Ma mai come negli ultimi tempi si è fatta sentire l'assenza di spunti tecnici e di stelle di cui parlare, perchè River-Boca è sempre stata una sfida cruenta, di garra e di nervi, ma anche di classe, di grandi giocate e di magnifici giocatori.

L'impoverimento del Superclasico è il riflesso di quanto accade più in generale per il movimento calcistico argentino, sempre fascinoso per tradizione e costante imprevedibilità, quanto orfano dei talenti che anni fa imperversavano su tutti i campi della capitale e dell'interior. I giocatori migliori resistono in patria soltanto il tempo necessario a essere esposti in vetrina e prenotare il biglietto per l'Europa. C'è chi entra dalla porta principale passeggiando su un tappeto rosso, come Aguero e Erik Lamela, c'è chi sceglie la porta di servizio, come Gaitan, Blanco e Ferreyra e c'è chi se ne va in tenera età, come Icardi e Leo Messi. Le fortune sono alterne, ma l'emigrazione calcistica del futbol argentino è una certezza che in fondo anche l'Italia, meta predestinata, conosce molto bene.

Che cosa potrebbe essere allora River Plate-Boca Juniors se i talenti che hanno calcato l'erba del Monumental e della Bombonera fossero rimasti in Argentina? Per puro divertimento abbiamo provato a schierare delle formazioni composte da giocatori che sono cresciuti nei vivai dei due club o che hanno avuto dei trascorsi più o meno di rilievo nelle due squadre, lasciando da parte qualsiasi velleità di trovare una parvenza di credibilità ed equilibrio tattico.
 


Partiamo dai padroni di casa: per il River le numerose opzioni hanno portato a un 4231 a trazione iper-offensiva e di cui il maestro Marcelo Bielsa sarebbe indubbiamente orgoglioso. Tra i pali confermatissimo Barovero, saracinesca del River di Ramon Diaz e portiere che da anni si esprime a ottimi livelli. Davanti a lui una linea a quattro con Roberto Pereyra, Demichelis, Mascherano e Vangioni, l'altro giocatore della Banda attuale riproposto in questo undici. In mediana Esteban Cambiasso e Lucho Gonzalez, i capitani di Inter e Porto. Il quartetto offensivo però è la ciliegina sulla torta, con Lamela, Higuain -nel River ha iniziato da trequartista e la scelta di riproporlo in quel ruolo è votata al romanticismo- e Alexis Sanchez alle spalle del Tigre Radamel Falcao.
 


Per il Boca, come per gli avversari di sempre, la scelta è di optare per un 4231, con una difesa arcigna a coprire una mediana e un'attacco tutti genio e sregolatezza. Tra i pali anche in questo caso confermato il portiere attuale: Agustin Orion. In difesa, da destra a sinistra, Facundo Roncaglia, Nico Burdisso, il Muro Walter Samuel e Clemente Rodriguez -giuriamo che Riquelme non ha avuto voce in capitolo-. La mediana non brillerà per fosforo, ma Guarin e Banega garantiscono forza fisica e talento a volontà. Sulla trequarti ecco Nico Gaitan, Juan Roman Riquelme e Carlitos Tevez a formare un trio meraviglioso alle spalle dell'unica punta Rodrigo Palacio.
 
Per quanto tatticamente improbabili, non male, eh?


In collaborazione con G.D.C.

2 commenti:

  1. mamma mia, che superclassico che sarebbe! Trive

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  2. Gianni, potevi metterci Sanchez Mino al posto di Clemente :D

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