Questa è la settimana del Superclasico e, come ogni semestre, ci si ritrova a scrivere di un intero Paese che si ferma, di una metropoli paralizzata e di milioni di cuori che per novanta minuti interrompono il loro battito. Ma mai come negli ultimi tempi si è fatta sentire l'assenza di spunti tecnici e di stelle di cui parlare, perchè River-Boca è sempre stata una sfida cruenta, di garra e di nervi, ma anche di classe, di grandi giocate e di magnifici giocatori.
L'impoverimento del Superclasico è il riflesso di quanto accade più in generale per il movimento calcistico argentino, sempre fascinoso per tradizione e costante imprevedibilità, quanto orfano dei talenti che anni fa imperversavano su tutti i campi della capitale e dell'interior. I giocatori migliori resistono in patria soltanto il tempo necessario a essere esposti in vetrina e prenotare il biglietto per l'Europa. C'è chi entra dalla porta principale passeggiando su un tappeto rosso, come Aguero e Erik Lamela, c'è chi sceglie la porta di servizio, come Gaitan, Blanco e Ferreyra e c'è chi se ne va in tenera età, come Icardi e Leo Messi. Le fortune sono alterne, ma l'emigrazione calcistica del futbol argentino è una certezza che in fondo anche l'Italia, meta predestinata, conosce molto bene.
Che cosa potrebbe essere allora River Plate-Boca Juniors se i talenti che hanno calcato l'erba del Monumental e della Bombonera fossero rimasti in Argentina? Per puro divertimento abbiamo provato a schierare delle formazioni composte da giocatori che sono cresciuti nei vivai dei due club o che hanno avuto dei trascorsi più o meno di rilievo nelle due squadre, lasciando da parte qualsiasi velleità di trovare una parvenza di credibilità ed equilibrio tattico.
Partiamo dai padroni di casa: per il River le numerose opzioni hanno portato a un 4231 a trazione iper-offensiva e di cui il maestro Marcelo Bielsa sarebbe indubbiamente orgoglioso. Tra i pali confermatissimo Barovero, saracinesca del River di Ramon Diaz e portiere che da anni si esprime a ottimi livelli. Davanti a lui una linea a quattro con Roberto Pereyra, Demichelis, Mascherano e Vangioni, l'altro giocatore della Banda attuale riproposto in questo undici. In mediana Esteban Cambiasso e Lucho Gonzalez, i capitani di Inter e Porto. Il quartetto offensivo però è la ciliegina sulla torta, con Lamela, Higuain -nel River ha iniziato da trequartista e la scelta di riproporlo in quel ruolo è votata al romanticismo- e Alexis Sanchez alle spalle del Tigre Radamel Falcao.
Per il Boca, come per gli avversari di sempre, la scelta è di optare per un 4231, con una difesa arcigna a coprire una mediana e un'attacco tutti genio e sregolatezza. Tra i pali anche in questo caso confermato il portiere attuale: Agustin Orion. In difesa, da destra a sinistra, Facundo Roncaglia, Nico Burdisso, il Muro Walter Samuel e Clemente Rodriguez -giuriamo che Riquelme non ha avuto voce in capitolo-. La mediana non brillerà per fosforo, ma Guarin e Banega garantiscono forza fisica e talento a volontà. Sulla trequarti ecco Nico Gaitan, Juan Roman Riquelme e Carlitos Tevez a formare un trio meraviglioso alle spalle dell'unica punta Rodrigo Palacio.
Per quanto tatticamente improbabili, non male, eh?
In collaborazione con G.D.C.
mamma mia, che superclassico che sarebbe! Trive
RispondiEliminaGianni, potevi metterci Sanchez Mino al posto di Clemente :D
RispondiElimina