Flop
Argentina: stessi problemi di pochi giorni fa e stesso inevitabile giudizio. La Seleccion di Batista non ingrana e rischia il tracollo, salvata da Romero e dall'imprecisione delle punte colombiane. Dopo il passo falso iniziale contro la Bolivia era lecito aspettarsi una svolta tattica e mentale, ma il nuovo fallimento non fa che aumentare la già elevata pressione sulle spalle di Messi e soci. A completare il quadro ci pensano le voci di un clima particolarmente teso all'interno dello spogliatoio.
Brasile: il gol di Fred a pochi secondi dal fischio finale salva i verdeoro da una disfatta clamorosa, permettendo loro di poter mantenere più o meno intatte le speranze di accedere alla fase ad eliminazione diretta. Tuttavia la squadra di Mano Menezes mette in mostra un altro brutto spettacolo figlio dell'insopportabile supponenza dei giocatori offensivi e della pochezza in fase di costruzione di un centrocampo che, partita dopo partita, appare sempre più un corpo estraneo al resto della squadra. Un segnale d'allarme arriva inoltre dal reparto arretrato, messo in grossa difficoltà dalle scorribande di Estigarribia e dal continuo movimento fra le linee di Roque Santa Cruz.
Centravanti dell'Argentina: flop indirettamente assegnato a Batista e a Leo Messi. Come ha detto giustamente Stefano Borghi, all'Argentina non puoi togliere due cose: la parrilla e il centravanti. Il 9 del Checho è Leo Messi, ma la Seleccion non è il Barcellona e Messi non è una punta centrale. Escludere Higuain è una scelta incomprensibile da qualsiasi punto di vista, dal momento che il Pipita ha avuto fin dall'inizio un impatto devastante su una nazionale orfana per anni di un degno erede di Batistuta.
Esultanza di Caressa: serve parlarne? Il "simpatico" omaggio alla Copa America ha fatto rabbrividire Beppe Bergomi, i telespettatori, il compianto polpo Paul e pure il Burro Andrés. Nella speranza che non l'abbiano sentito i diretti interessati, vale la pena porgere la nostra totale solidarietà al Paraguay, inspiegabilmente (o fortunatamente, dipende dai punti di vista) escluso dall'entusiasmante iniziativa. Non ci resta che sperare in una prematura eliminazione della Seleçao.
Tifosi argentini: no, non parliamo dei fischi e degli insulti a Messi e compagni, ma della folle idea di invocare il ritorno di Maradona alla guida della Seleccion. La frustrazione provocata dal non-gioco della squadra di Batista e dalla figuraccia con la Colombia scampata per miracolo è più che comprensibile, ma non è un po' troppo?
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Costa Rica: la vera sorpresa di giornata. Contro la Bolivia parte soffrendo e rischia di perdersi, ma con il trascorrere dei minuti prende campo e controllo del gioco, fino a dilagare nel finale. Tante occasioni, una traversa clamorosa e un rigore fallito: il risultato non rende merito alla prestazione dei ragazzi di Gustavo Quinteros. Da non dimenticare che la selezione centroamericana, invitata dopo il forfait del Giappone, è praticamente una nazionale Under, composta in larga parte da giovani giocatori che, consapevoli dei propri limiti tecnici, si fanno sempre più apprezzare per dedizione e sacrificio.
Perù: dopo aver fermato l'Uruguay di Forlan, una delle favorite di inizio torneo, la squadra andina si ripete e ottiene i tre punti sconfiggendo il giovane Messico. Questa volta l'undici di Markarian dimostra di non essere solo in grado di difendersi e cercare di ripartire con palloni lunghi verso la punta, ma offre un buon gioco fatto di possesso palla, scambi stretti e inserimenti. Guerrero, già in rete contro la Celeste, segna anche questa volta e ha altri due palloni buoni per trafiggere il bravo e fortunato Luis Michel, salvato per ben due volte dai legni sulle conclusioni del capitano peruviano Juan Manuel Vargas.
Venezuela: riconferma tra i Top della Copa America 2011 per la Vinotinto, che, grazie al gol del Maestrico Gonzalez, vola in testa al gruppo B, lasciandosi alle spalle la strafavorita Brasile e il Paraguay. Un risultato straordinario per una delle nazioni calcisticamente meno nobili del continente sudamericano, tanto da far scatenare il Presidente Chavez sui social network dopo lo strepitoso gol del suo numero 11.
Gol del Cile: merita una citazione la stupenda azione della Roja conclusasi con la rete della stella Alexis Sanchez. Dopo un primo tempo incolore Borghi azzecca il cambio e getta nella mischia il Mago Jorge Valdivia, giocatore sublime che lo ripaga subito trovando un corridoio impossibile per servire Beausejour. Per l'ala è facile servire palla all'accorrente Sanchez, abile e scaltro nel trafiggere l'incolpevole Muslera con una velenosissima conclusione di punta.
Tifosi di Cile e Paraguay: al di là di qualche inevitabile comportamento sopra le righe, i tifosi della Roja e dei Guaranì, seppur facilitati dalla posizione geografica, hanno risposto con straordinario entusiasmo agli appelli delle rispettive nazionali, invadendo letteralmente gli stadi e le città argentine. Memorabili le immagini del traffico proveniente dal Cile verso Mendoza.
Argentina: stessi problemi di pochi giorni fa e stesso inevitabile giudizio. La Seleccion di Batista non ingrana e rischia il tracollo, salvata da Romero e dall'imprecisione delle punte colombiane. Dopo il passo falso iniziale contro la Bolivia era lecito aspettarsi una svolta tattica e mentale, ma il nuovo fallimento non fa che aumentare la già elevata pressione sulle spalle di Messi e soci. A completare il quadro ci pensano le voci di un clima particolarmente teso all'interno dello spogliatoio.
Brasile: il gol di Fred a pochi secondi dal fischio finale salva i verdeoro da una disfatta clamorosa, permettendo loro di poter mantenere più o meno intatte le speranze di accedere alla fase ad eliminazione diretta. Tuttavia la squadra di Mano Menezes mette in mostra un altro brutto spettacolo figlio dell'insopportabile supponenza dei giocatori offensivi e della pochezza in fase di costruzione di un centrocampo che, partita dopo partita, appare sempre più un corpo estraneo al resto della squadra. Un segnale d'allarme arriva inoltre dal reparto arretrato, messo in grossa difficoltà dalle scorribande di Estigarribia e dal continuo movimento fra le linee di Roque Santa Cruz.
Centravanti dell'Argentina: flop indirettamente assegnato a Batista e a Leo Messi. Come ha detto giustamente Stefano Borghi, all'Argentina non puoi togliere due cose: la parrilla e il centravanti. Il 9 del Checho è Leo Messi, ma la Seleccion non è il Barcellona e Messi non è una punta centrale. Escludere Higuain è una scelta incomprensibile da qualsiasi punto di vista, dal momento che il Pipita ha avuto fin dall'inizio un impatto devastante su una nazionale orfana per anni di un degno erede di Batistuta.
Esultanza di Caressa: serve parlarne? Il "simpatico" omaggio alla Copa America ha fatto rabbrividire Beppe Bergomi, i telespettatori, il compianto polpo Paul e pure il Burro Andrés. Nella speranza che non l'abbiano sentito i diretti interessati, vale la pena porgere la nostra totale solidarietà al Paraguay, inspiegabilmente (o fortunatamente, dipende dai punti di vista) escluso dall'entusiasmante iniziativa. Non ci resta che sperare in una prematura eliminazione della Seleçao.
Tifosi argentini: no, non parliamo dei fischi e degli insulti a Messi e compagni, ma della folle idea di invocare il ritorno di Maradona alla guida della Seleccion. La frustrazione provocata dal non-gioco della squadra di Batista e dalla figuraccia con la Colombia scampata per miracolo è più che comprensibile, ma non è un po' troppo?
Top
Costa Rica: la vera sorpresa di giornata. Contro la Bolivia parte soffrendo e rischia di perdersi, ma con il trascorrere dei minuti prende campo e controllo del gioco, fino a dilagare nel finale. Tante occasioni, una traversa clamorosa e un rigore fallito: il risultato non rende merito alla prestazione dei ragazzi di Gustavo Quinteros. Da non dimenticare che la selezione centroamericana, invitata dopo il forfait del Giappone, è praticamente una nazionale Under, composta in larga parte da giovani giocatori che, consapevoli dei propri limiti tecnici, si fanno sempre più apprezzare per dedizione e sacrificio.
Perù: dopo aver fermato l'Uruguay di Forlan, una delle favorite di inizio torneo, la squadra andina si ripete e ottiene i tre punti sconfiggendo il giovane Messico. Questa volta l'undici di Markarian dimostra di non essere solo in grado di difendersi e cercare di ripartire con palloni lunghi verso la punta, ma offre un buon gioco fatto di possesso palla, scambi stretti e inserimenti. Guerrero, già in rete contro la Celeste, segna anche questa volta e ha altri due palloni buoni per trafiggere il bravo e fortunato Luis Michel, salvato per ben due volte dai legni sulle conclusioni del capitano peruviano Juan Manuel Vargas.
Venezuela: riconferma tra i Top della Copa America 2011 per la Vinotinto, che, grazie al gol del Maestrico Gonzalez, vola in testa al gruppo B, lasciandosi alle spalle la strafavorita Brasile e il Paraguay. Un risultato straordinario per una delle nazioni calcisticamente meno nobili del continente sudamericano, tanto da far scatenare il Presidente Chavez sui social network dopo lo strepitoso gol del suo numero 11.
Gol del Cile: merita una citazione la stupenda azione della Roja conclusasi con la rete della stella Alexis Sanchez. Dopo un primo tempo incolore Borghi azzecca il cambio e getta nella mischia il Mago Jorge Valdivia, giocatore sublime che lo ripaga subito trovando un corridoio impossibile per servire Beausejour. Per l'ala è facile servire palla all'accorrente Sanchez, abile e scaltro nel trafiggere l'incolpevole Muslera con una velenosissima conclusione di punta.
Tifosi di Cile e Paraguay: al di là di qualche inevitabile comportamento sopra le righe, i tifosi della Roja e dei Guaranì, seppur facilitati dalla posizione geografica, hanno risposto con straordinario entusiasmo agli appelli delle rispettive nazionali, invadendo letteralmente gli stadi e le città argentine. Memorabili le immagini del traffico proveniente dal Cile verso Mendoza.
la confusione tattica di Batista è testimoniata dal fatto che prova Milito ala in allenamento...
RispondiEliminaNon capirò mai perchè si sia messo in testa di imitare il Barça. All'inizio della sua gestione, quando schieravo un 433 equilibrato e senza particolari idee, l'Argentina girava che era un piacere.
RispondiEliminacon Higuain centrale e Messi a destra, senza idee strane come Cambiasso a fare il centravanti che arriva da dietro e Lavezzi titolare
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