14 lug 2011

CA2011: Top&Flop Giocatori - Terza Giornata

Flop

Julio Cesar: ai limiti dell'imbarazzante, è fortunato che il Brasile vinca malgrado lui. Non è la prima volta che gli capita quest'anno ed è decisamente un brutto segnale. Sveglia Julio.

Luis Jimenez: in un Cile senza 7 titolari poteva e doveva prendere in mano la squadra. Alla fine si nota più per le proteste a vuoto che per qualcosa di decente sul campo. Ma forse sbaglio io a chiedere leadership a un giocatore che a 27 anni decide di andare negli Emirati Arabi.

Humberto Suazo: centravanti atipico tutto tecnica e movimento che ha sempre segnato tanto nei club, nel Cile mi dà sempre l'idea di sentirsi troppo Ronaldo. Cerca sempre e ostinatamente la soluzione più difficile, sbagliando. La Roja avrebbe bisogno della fisicità di una punta vera alla Pinilla in attacco...

Diego Forlan: dal Pallone d'Oro e capocannoniere del Mondiale 2010 non ci si può accontentare di buone prestazioni. Non ha ancora segnato e contro il derelitto Messico ha preso un palo clamoroso a botta sicura. Il gol gli manca di sicuro (non segna in nazionale da un anno), ma anche nella gestione della palla non è fantastico come ai Mondiali. Deve ritrovarsi perchè contro l'Argentina sarà dura.

Top

Gonzalo Higuain: personalmente non una grande partita, ma è l'uomo simbolo della svolta dell'Argentina. La sua presenza in campo permette a Messi di giocare, e non è esattamente poco. Punto di riferimento fondamentale.

Fernando Gago: l'eroe che non ti aspetti. Quello che non gioca da due anni tra scelte tecniche e problemi fisici risponde alla chiamata di Batista, tecnico alla disperata ricerca di un centrocampista di regia. Organizza il gioco, lancia, contrasta, si inserisce e da fuori trova il tiro che sblocca una partita che si stava complicando.

Maicon: detto in breve, indispensabile in qualunque squadra che non si chiami Barcellona. Li può giocare al suo posto Dani Alves, ma solo li. Fisicità straripante, tecnica, miriadi di cross, sostegno offensivo costante e attenzione difensiva. Distrugge praticamente da solo la difesa dell'Ecuador.Non è un caso che in mezza Europa gli piazzino davanti diversi giocatori di corsa per fermarlo.

Renny Vega: ha sulla coscienza qualche gol, ma la sponda di testa per il gol del 3-3 del Venezuela all'ultimo minuto è aneddoto da raccontare ai nipotini.

William Chiroque: se al Cile mancavano 7 titolari, al Perù addirittura 9, e le seconde linee non sono esattamente dello stesso livello. L'esterno peruviano si mette in mostra per tempi di inserimento e controllo della palla, mandando spesso in tilt la distratta difesa cilena.

Radamel Falcao: che sapesse segnare non c'erano dubbi dopo i 17 gol in Europa League che gli sono valsi un record storico (e la vittoria del trofeo). Vederlo giocare così anche lontano dalla porta è un'ulteriore conferma del suo alto livello. Bravissimo e preciso nelle sponde, forte fisicamente, ottimo tecnicamente, fa da punto di riferimento dell'intera squadra, che si appoggia a lui e riparte in velocità. In una squadra più offensiva sarebbe ben oltre i 2 gol.

Pablo Armero: motorino instancabile sulla fascia, sembra addirittura trovarsi meglio da terzino puro che non da esterno nel 3-5-2 come nell'Udinese. Grandissima continuità negli inserimenti, velocissimo e con un cambio di passo letale, dimostra anche di avere il piede per crossare. Chiunque affronterà la Colombia avrà un problema.

Felipe Caicedo: una doppietta al Brasile è qualcosa da raccontare. Il centravanti del Levante dimostra tutta la sua forza fisica e segna con entrambi i piedi, segnale importante. Classe'88, vedremo cosa farà nella prossima Liga.

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