10 lug 2011

CA2011: Top&Flop Giocatori - Seconda Giornata

Flop

Edinson Cavani: bello giocare a Napoli da prima punta con le praterie davanti. In Uruguay gli tocca soffrire e portare la croce in un lavoro fisico che disperde interamente le sue qualità da punta. In più si è infortunato.

Ezequiel Lavezzi: tatticamente formato dai campetti di periferia, e li è rimasto. Prende palla e corre in avanti, a prescindere da ciò che succede attorno a lui. Ciliegina sulla torta, sbaglia un gol in uno contro uno col portiere. L'Argentina ne avrebbe avuto un bisogno folle.

Lionel Messi: infierire non è mai piacevole, ma stavolta unisce a una partita totalmente irritante un atteggiamento passivo, rinunciatario e svogliato che lo fa anche discutere con Burdisso. Bei tempi nelle nazionali giovanili, quando la pressione non esisteva.

Neymar: talmente voglioso di dimostrare il suo immenso talento da cercare sempre la giocata più difficile. Il problema è che non solo la sbaglia, ma si intestardisce anche. Ragazzo da educare.

Daniel Alves: anche per lui vita dura fuori da Barcellona. Dopo una carriera vissuta all'ombra di Maicon aveva una ghiottissima occasione con Menezes, che lo preferisce all'interista in ottica 2014. Non incidere in attacco e regalare un gol al Paraguay non rientrano nei modi per tenersi il posto.

Pato: nel complesso non fa neanche male in un ruolo in prospettiva molto interessante per lui. Ma se sbaglia un gol a partita la sua squadra soffre, e se è il principale riferimento offensivo la questione si aggrava.


Top

Juan Manuel Vargas: opzione fondamentale dell'attacco peruviano, distrugge la difesa messicana colpendo un palo su azione e una traversa su punizione. Con lui in campo il Perù può sempre inventare qualcosa e l'asse con Guerrero funziona a dovere.

Joel Campbell: giovane sorpresa della Costa Rica che gioca senza alcun riposo avendo disputato anche la Gold Cup, si disimpegna bene sia da ala che da prima punta. Mancino, unisce una buona corsa a capacità di inserimento, controllo di palla e fantasia. Un gol, un assist col destro, una traversa su punizione. Magari non sarà il nuovo Eto'o, ma c'è tanto talento sotto la superfice.

Alvaro Pereira: con lui titolare in mezzo al campo l'Uruguay è arrivato quarto ai Mondiali 2010. Nel Porto fa il terzino, ma da interno garantisce corsa, inserimenti, sovrapposizioni e pressing. Utilissimo nella tattica di Tabarez, il gol non viene per caso e rappresenta il giusto premio.

Jorge Valdivia: chi segue il calcio sudamericano sa che el Mago è giocatore tutto genio e sregolatezza. Giocate da campione vero come il filtrante sfoderato in occasione del gol di Alexis Sanchez sono uniche, e dalla panchina si rivela arma preziosissima per Borghi per illuminare il gioco del Cile. Trova spazi dove non ce ne sono.

Mario Yepes: centrale di fisicità e solidità impressionanti, leader carismatico della Colombia. Peccato sia esploso così tardi.

Marcelo Estigarribia: perseguiterà i sogni di Dani Alves a lungo. Il numero 2 del Brasile non riesce mai a contenerlo e il paraguaiano è abilissimo a soffiargli la palla per regalare a Nelson Valdez l'assist del 2-1. Velocissimo e resistente, la notizia è la sua qualità palla al piede. Cross e dribbling da ala vera, in grado di mettere in difficoltà qualunque difesa. Classe '87, da seguire.

Jadson: il metronomo dello Shaktar ha finalmente un'occasione in nazionale e regala il primo gol della competizione al Brasile. Non ha dribbling e numeri di Robinho, ma sa giocare coi compagni, muovere la palla e dare geometrie.

Paolo Henrique Ganso: sprazzi di classe da vero numero 10. Gioca praticamente sempre di prima e regala due assist. L'impressione è che con un altro centrocampista vicino (che sia Jadson o Elano) che possa aiutarlo a impostare renda molto meglio.

3 commenti:

  1. Il Mago... incredibile. E' un giocatore pazzesco, Onofri ha totalmente ragione quando dice ch si sono due giocatori che possono fare/vedere certe cose: lui e Riquelme.

    RispondiElimina
  2. stavo per mettermi a piangere su quella frase :D
    ecco, lui mi sta stupendo in positivo tra i telecronisti

    RispondiElimina
  3. Esatto. Su Valdivia poi bisogna solo fargli i complimenti... è dal Mondiale dello scorso anno che lo idolatra. :D
    Poi venera Juan Roman, quanti suoi colleghi lo fanno? Scommetto che 9 su 10 si perderebbero nel luogo comune "è lento". Si vede che segue il calcio sudamericano.

    Poi c'è chi lo segue solo per sentire come esultano i telecronisti brasiliani. :|

    RispondiElimina