18 giu 2014

Brazil2014: Top&Flop Generali - Prima Giornata

Top

Olanda: Van Gaal ha stupito tutti, ingabbiando i campioni in carica con una formazione sulla carta di molto inferiore. La padronanza tattica degli oranje fa impressione, interpretano la difesa a 3 in chiave moderna e totale malgrado Vlaar, De Vrij, Martins Indi, De Guzman e De Jong non siano fenomeni coi piedi. Qualcuno alla latitudine dell'Italia prenda appunti. 

Costa Rica: complice un Urugay irriconoscibile i ragazzi di Jorge Luis Pinto sono la vera sorpresa di giornata. Organizzazione, voglia, incoscienza e la consapevolezza di non aver nulla da perdere hanno permesso ai Ticos di raggiungere un risultato storico, trascinati dal giovane Campbell.

Honduras: hanno perso 3-0 contro la Francia, ma la sana ignoranza con cui hanno affrontato i galletti è pura poesia. Novanta minuti di interventi decisi, spesso fuori tempo e una base tattica che definire limitata è riduttivo. Era da tempo che non si vedeva una squadra così. Grazie Honduras.

Colombia: al di là dell'ottimo risultato, preme sottolineare la soluzione ideata da Pekerman per sostituire la stella Falcao. Teofilo Gutierrez è meno prima punta, ma ha una capacità naturale nel giocare di sponda e nell'aprire spazi per gli inserimenti dei compagni, senza tuttavia disdegnare il gol.

Bomboletta spray: in Sudamerica viene utilizzata da anni e ha dimostrato di essere la soluzione migliore per evitare di battere punizioni con la barriera a mezzo metro dal pallone, eppure in Europa c'è chi è ancora scettico.

Brazuca: dopo l'incubo Jabulani Adidas decide di produrre finalmente un pallone da calcio e lo spettacolo ringrazia.

L'esultanza colombiana al gol di Armero: pretendere che Teofilo sparasse qualche colpo in aria era troppo, quindi ci accontentiamo del balletto di gruppo di mezza rosa dei cafeteros!

Goal line technology: finalmente la tecnologia inizia a essere applicata anche al calcio, per la disperazione di moviolisti e giornalisti.


Flop

Brasile: nonostante la vittoria contro l'ostica Croazia, arrivata soprattutto grazie a Pletikosa e a un rigore a dir poco fantasioso, la Seleçao non ha convinto. Scolari ha schierato in campo un non-modulo con molti giocatori che vagavano per il campo senza alcuna logica, a partire dai centrali di difesa fino ad arrivare alle punte.

Spagna: la più grossa delusione della prima giornata. In una sola partita prendono più gol che negli ultimi 3 tornei principali sommati e all'improvviso perdono tutte le certezze consolidate in 6 anni di dominio. Molti dei giocatori chiave sembrano stanchi, svagati, fuori forma, il proverbiale possesso è lento e sterile e la difesa va in ansia a ogni pallone verticale. Forse servirebbero cambi, ma potrebbe essere tardi.

Inghilterra: dal 1966 la storia è la stessa. Nomi e talento individuale appena indossano la maglia coi leoni si perdono, diventando incapaci di giocare insieme. Contro l'Italia Hodgson si è limitato a scegliere 11 giocatori, senza leggere quello che succedeva in campo. Scegliere qualcuno del Liverpool non basta.

Arbitri: troppi gli errori decisivi per chiudere un occhio. Speriamo si cambi già dalla prossima giornata.

Joachim Loew: puoi vincere anche 4-0, ma se schieri quattro difensori centrali, il miglior terzino destro al Mondo in mediana e il falso nueve, noi ti odiamo.

Tabarez e il suo Uruguay: certo, presentarsi senza uno dei giocatori più forti al Mondo non aiuta, ma la Celeste vista in campo contro la Costa Rica è stata irriconoscibile. Svagata e prevedibile, la nazionale uruguayana rischia di pagare la staticità nelle scelte di Tabarez. Manca un giocatore in grado di fare gioco (prima ci pensava Forlan, quello vero) e soprattutto non si è visto un briciolo della celeberrima garra charrua: sequestrata alla frontiera per motivi storici?

Il modulo di Sabella: l'Argentina ha vinto, ma sicuramente non si è distinta per il bel gioco proposto. Dopo il modulo con quattro difensori centrali, marchio di fabbrica della Seleccion targata Maradona, Pachorra decide di varare un inedito 352 con un solo centrocampista di ruolo: il povero Mascherano. Ma la formazione non è tutto e lo ha dimostrato Van Gaal, peccato che l'Albiceleste abbia messo in mostra la versione "Mazzarri 2013/14" del 352, quella con reparti distanti all'inverosimile, movimenti senza palla limitati e una pochezza di idee raggelante.

Scarpe: il trend purtroppo è quello e i giocatori non hanno molta voce in capitolo nei confronti degli sponsor, ma vedere tutti quegli evidenziatori ai piedi dei giocatori fa male agli occhi e al cuore. E l'alternativa sono le scarpe bicolore.

I servizi di Sky: ok, siamo in Brasile, ma possibile che ogni servizio debba iniziare con un primo piano sul sedere di qualche passante (nda: se proprio devono farlo, almeno scelgano con più accuratezza) e ogni collegamento/opinione debba contenere qualche battutina a doppio senso? Lungi da noi voler fare i bacchettoni, ma non c'è proprio qualcosa di più interessante da dire?

Il jingle di Emis Killa: è più fastidio di Massimo Mauro e sta insidiando Blatter nella classifica delle cose più odiate nel mondo del calcio.


A parte

I baffi di Luiz Gustavo e Hugo Almeida: direttamente dagli anni 80, stiamo ancora decidendo se inserirli tra i Top o i Flop.

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