27 giu 2014

Brazil2014: Top&Flop Giocatori - Terza Giornata

Top

Neymar: doveva essere la star, sta facendo la star. Con la maglia verdeoro è un altro giocatore, nel contesto rivedibile creato da Scolari fa praticamente tutto. Soprattutto si è inventato 4 gol, giusto per essere chiaro, deve solo contenere la sua vocazione a tuffarsi e a esagerare col circo. Anche perchè il prossimo avversario è Gary Medel.

Fernandinho: in 45 minuti si divora quel che resta di Paulinho. Impatto fisico e tecnico davvero notevole, pur giocando più avanzato del solito. Occupa tutta la metà campo da solo, pressa alto, contrasta e ci mette pure qualità. Il gol è un giusto premio, peccato sia Scolari a scegliere.

Matthew Leckie: il numero 7 dell'Australia ha dato una buona impressione in tutte le partite giocate. Ala con molto fisico e buona tecnica, ha tenuto in apprensione i difensori con la sua progressione e la capacità di andare sia a destra che a sinistra. 1991,  probabilmente merita più dell'Ingolstadt 04.

Ivan Rakitic: un giocatore di talento vero capace di vestirsi da gregario per la sua Croazia. Da trequartista si trasforma in mediano basso di regia ed equilibrio, brillando per sacrificio ed abnegazione tattica, ma fornendo sempre la giusta dose di qualità. Nel finale contro il Messico alza il suo raggio d'azione e produce un assist di tacco per Perisic. Ormai è completamente padrone delle sue grandi doti calcistiche.

Jackson Martinez: con James Rodriguez in campo e un po' di sale in zucca avrei concrete possibilità di segnare anche io in questo Mondiale, ma il centravanti del Porto mette in campo personalità e voglia di convincere Pekerman. Movimenti decisi e intelligenti, fisico e copertura, più due gol di sinistro sigillano una prova di grande livello. La Colombia ha un'arma in più.

Faryd Mondragon: da USA 1994 a Brasile 2014. Diventa il giocatore più anziano ad aver disputato un Mondiale e il nuovo santone del calcio colombiano.

Xherdan Shaqiri: la partita era facile, la tripletta assolutamente no. Primo gol d'autore, ottima intesa con Drmic, espressione di un ragazzo che vuole tremendamente quello spazio che in due anni a Monaco non ha mai trovato.

Lionel Messi: come Neymar ha addosso il peso di dover a tutti i costi dimostrare quanto vale. 4 gol in 3 partite, tutti decisivi per il risultato, almeno un paio fantastici. E l'Argentina non è esattamente una sinfonia in movimento. Sta facendo tutto quello che può per il suo paese.


Flop

Didier Drogba: monumento del calcio non solo africano, uno degli attaccanti più decisivi degli anni 2000 senza discussione, ma a questi Mondiali è sembrato tanto un giocatore finito. Il carisma ce l'avrà sempre, ma per fare certe cose in campo non basta il cognome. Del resto parliamo di un classe 1978, il tempo è un giudice estremamente severo specie per le punte. Messaggio a tutti quelli che ancora lo cercano in Europa.

Mario Balotelli: fermo, impreciso, pure decisamente nervoso. Spesso sbaglia scelte, sia nel giocare la palla, che nel tirare, che nei movimenti. Magari non è maturo per questo livello e soprattutto per giocare da solo. Ma chi ne fa l'unico colpevole è meno maturo e onesto di lui.

Andrea Pirlo: la massima espressione europea del concetto di giocare da fermo. In un Mondiale con le temperature brasiliane e con le scelte di Prandelli puntare unicamente su di lui è un mezzo suicidio, per quanto resti il miglior giocatore dell'Italia. Come per Drogba, il tempo passa e non sempre basta una giocata di classe per cavarsela.

Shinji Kagawa: dov'è finito il giocatore che ha incantato Dortmund? Per il gioco del Giappone era semplicemente fondamentale col suo movimento, la sua qualità e soprattutto la capacità di segnare. Zaccheroni non è riuscito a trovare un suo sostituto nemmeno per una di queste tre cose.

David Luiz: intendiamoci, non è che stia giocando male, ma è il solito equivoco col numero 4. Col Camerun le cose migliori che fa non sono quelle attinenti al suo ruolo, tipo l'assist per Fred. In difesa è spesso distratto e fuori posizione sia in fase di non possesso che in quella di possesso.

Wesley Sneijder: qualcuno si è accorto che sta giocando? Il modulo di Van Gaal tende a sacrificarlo molto anche in marcatura, ma l'assoluto protagonista dei Mondiali 2010 non riesce proprio a trovare spunti di classe.

Cristiano Ronaldo: lo so che è infortunato e nonostante questo qualcosa del poco creato dal Portogallo viene dai suoi piedi. Ma il suo atteggiamento in nazionale è pessimo e irritante per me che lo vedo in tv, figuriamoci per i suoi compagni. Troppa abitudine a giocare in club che comprano fenomeni un giorno si e l'altro pure, trasuda spocchia e superiorità rispetto allo schifo e alla pochezza che vede attorno a lui. Il Portogallo avrà i suoi limiti, ma il lavoro di un fuoriclasse pure capitano dovrebbe essere di migliorare quelli attorno a lui, facendo tutto il possibile. Ah, e festeggiare per i gol degli altri non è reato.

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