Con l'avvento di Gian Piero Gasperini e del suo credo-tattico, l'Inter di questa stagione vedrà diverse atipicità -sporadiche dalle parti di Appiano- sul piano dell'assetto e delle conseguenti funzioni in campo. Il rombo che ha caratterizzato spesso il centrocampo, nelle ultime cinque stagioni, verrà completamente eclissato, scalzato dall'avanzamento dei due fluidificanti non più in linea con i difensori centrali -non a livello di movimenti senza palla, ma esclusivamente di posizioni iniziali- e da un centrocampo più abile nel possesso e nel palleggio piuttosto che nella fisicità e nelle chiusure difensive -delegate principalmente ai 3 copritori/marcatori, di difesa-.
La forza di offendere dipenderà molto dagli interpreti di fascia, e dai compiti che a essi verranno riservati.
Se si guarda al passato si evince come Gasperini preferisca perlopiù laterali difensivi, capaci di sostenere il reparto arretrato in fase di attacco avversario, scalando e andando a formare un'unica proposizione. Al presente, però, non è auspicabile e verosimile -uno schieramento di questa matrice-, sia per ragioni di organico -dunque di singoli, e di differenza evidente di talento- sia per ragioni di calibro di compagini e di derivanti obiettivi stagionali -l'Inter non è il Genoa le attese e le pressioni non sono equiparabili e il buon Gasperson, questo, lo sa bene.
In Supercoppa, l'indifferibile utilizzo di Zanetti ha circoscritto il campo d'azione su quella fascia, il Capitano ha fatto una partita più prudente e controllata non proponendosi mai sul fondo, ne senza-palla in zona più offensiva, l'utilizzo della corsia di destra è stato quindi striminzito -altro discorso dopo l'ingresso di Faraoni, e nei minuti finali di Castaignos-. Il lato di scorribande e sortite è stato perciò quello di sinistra, con il migliore in campo Obi che ha formato un distinto binario con Alvarez; da qui le considerazioni del modulo impossibile da cifrare come simmetrico, e la prospettica di un futuro d'attacco su una e su entrambe le fasce.
(In ottica non-possesso sarà importante il lavoro dei giocatori sul piano dell'abnegazione e dell'amalgama difensiva, ne avevamo già discusso, negli articoli precedenti).
A livello di organico la squadra sembra ben attrezzata: l'arrivo di Jonathan da ulteriore alternativa e potrà sicuramente dare il suo apporto fin da subito, col recupero dall'infortunio di Nagatomo, la permanenza di uno fra i due '91 -Santon e Faraoni-, l'immortale Zanetti e il punto fermo Maicon, il reparto esterni sembra essere apposto; non è un mistero invece che al centro si attende ancora un valido uomo da turn-over, legato -in chiave mercato- alle cessioni dei già trattati Muntari e Mariga.
Quotazione speciale per Ricky Álvarez, Philippe Coutinho e Joel Obi, i tre hanno in comune la versatilità nel medio-campo e l'essere tre future risorse di questa Inter, hanno già dimostrato potenziale e la predisposizione per divenire talenti -insomma c'è il giuramento, si aspetta la consacrazione.
Per il nuovo acquisto Argentino si sente spesso la domanda sul suo ruolo naturale, il manager Gareca lo impiegava a maggioranza sul centro-sinistra, come centrocampista d'attacco polifunzionale, che ha nelle corde naturali il muoversi col pallone; è il più pronto e al momento è facile vedere lui come il più vicino a una maglia da titolare. Con Gasperini maldisposta una copertura da laterale (nel Velez faceva anche questo, ma con carica d'Ala tecnica) propensione -visto l'assetto- per i posti da rifinitore d'avanti.
Per l'appena semifinalista del Mondiale Fifa Under 20, sembra esser arrivato il punto della riconoscenza, dopo la prima stagione di ambientamento, (con 20 presenze) viene identificato, a chi era già noto, come più formato, intendiamoci, falso problema quello della struttura fisica, dell'altezza e del peso, solita retorica; per il '92 Brasiliano si profila e si pronostica un'ottima stagione, quando verrà chiamato in causa anche risultare e dimostrarsi protagonista, sempre considerato un ibrido dal sottoscritto anche per il ragazzo cresciuto nel Vasco da Gama, collocazione da mezzo-attaccante, non un trequartista esplosivo uno perfetto per il filtro e per l'ultimo passaggio, il Mister saprà dargli gli incarichi giusti.
Il già titolare fisso nei Bianco-Verdi d'Africa ha convinto tutti, la fiducia in lui è tanta, e sembra naturalmente tagliato per gli schemi di Gasperini, attitudine massima per il modo di vedere il calcio di quest'ultimo, a 20 anni dirompente, gioca con intensità insistente e brighe di ubicazione inesistenti [...]
La forza di offendere dipenderà molto dagli interpreti di fascia, e dai compiti che a essi verranno riservati.
Se si guarda al passato si evince come Gasperini preferisca perlopiù laterali difensivi, capaci di sostenere il reparto arretrato in fase di attacco avversario, scalando e andando a formare un'unica proposizione. Al presente, però, non è auspicabile e verosimile -uno schieramento di questa matrice-, sia per ragioni di organico -dunque di singoli, e di differenza evidente di talento- sia per ragioni di calibro di compagini e di derivanti obiettivi stagionali -l'Inter non è il Genoa le attese e le pressioni non sono equiparabili e il buon Gasperson, questo, lo sa bene.
In Supercoppa, l'indifferibile utilizzo di Zanetti ha circoscritto il campo d'azione su quella fascia, il Capitano ha fatto una partita più prudente e controllata non proponendosi mai sul fondo, ne senza-palla in zona più offensiva, l'utilizzo della corsia di destra è stato quindi striminzito -altro discorso dopo l'ingresso di Faraoni, e nei minuti finali di Castaignos-. Il lato di scorribande e sortite è stato perciò quello di sinistra, con il migliore in campo Obi che ha formato un distinto binario con Alvarez; da qui le considerazioni del modulo impossibile da cifrare come simmetrico, e la prospettica di un futuro d'attacco su una e su entrambe le fasce.
(In ottica non-possesso sarà importante il lavoro dei giocatori sul piano dell'abnegazione e dell'amalgama difensiva, ne avevamo già discusso, negli articoli precedenti).
A livello di organico la squadra sembra ben attrezzata: l'arrivo di Jonathan da ulteriore alternativa e potrà sicuramente dare il suo apporto fin da subito, col recupero dall'infortunio di Nagatomo, la permanenza di uno fra i due '91 -Santon e Faraoni-, l'immortale Zanetti e il punto fermo Maicon, il reparto esterni sembra essere apposto; non è un mistero invece che al centro si attende ancora un valido uomo da turn-over, legato -in chiave mercato- alle cessioni dei già trattati Muntari e Mariga.
Quotazione speciale per Ricky Álvarez, Philippe Coutinho e Joel Obi, i tre hanno in comune la versatilità nel medio-campo e l'essere tre future risorse di questa Inter, hanno già dimostrato potenziale e la predisposizione per divenire talenti -insomma c'è il giuramento, si aspetta la consacrazione.
Per il nuovo acquisto Argentino si sente spesso la domanda sul suo ruolo naturale, il manager Gareca lo impiegava a maggioranza sul centro-sinistra, come centrocampista d'attacco polifunzionale, che ha nelle corde naturali il muoversi col pallone; è il più pronto e al momento è facile vedere lui come il più vicino a una maglia da titolare. Con Gasperini maldisposta una copertura da laterale (nel Velez faceva anche questo, ma con carica d'Ala tecnica) propensione -visto l'assetto- per i posti da rifinitore d'avanti.
Per l'appena semifinalista del Mondiale Fifa Under 20, sembra esser arrivato il punto della riconoscenza, dopo la prima stagione di ambientamento, (con 20 presenze) viene identificato, a chi era già noto, come più formato, intendiamoci, falso problema quello della struttura fisica, dell'altezza e del peso, solita retorica; per il '92 Brasiliano si profila e si pronostica un'ottima stagione, quando verrà chiamato in causa anche risultare e dimostrarsi protagonista, sempre considerato un ibrido dal sottoscritto anche per il ragazzo cresciuto nel Vasco da Gama, collocazione da mezzo-attaccante, non un trequartista esplosivo uno perfetto per il filtro e per l'ultimo passaggio, il Mister saprà dargli gli incarichi giusti.
Il già titolare fisso nei Bianco-Verdi d'Africa ha convinto tutti, la fiducia in lui è tanta, e sembra naturalmente tagliato per gli schemi di Gasperini, attitudine massima per il modo di vedere il calcio di quest'ultimo, a 20 anni dirompente, gioca con intensità insistente e brighe di ubicazione inesistenti [...]
Un reparto a dir poco enigmatico.
RispondiEliminaTutti a chiedere acquisti (io per primo) ma considerando sistema di gioco e presenza di giocatori "intoccabili" per scelta o altri fattori, non sembra esserci posto per altri giocatori, anzi, c'è ancora da vendere molto.
Questa spero sarà la stagione di Obi, lo vedo pronto per giocare a certi livelli, infortuni permettendo.
Coutinho è un giocatore che, oltre il fisico, deve acquisire sicurezza e consapevolezza. Sinceramente io, che sono di solito contrario ai prestiti, non lo vedrei male in una piccola di serie A, lontano dai riflettori di San Siro. Magari tenuto sotto stretto contatto per quanto riguarda il fisico.
Alvarez mi ha ben impressionato in questa prima parte della stagione, ma la sua collocazione nel 343 non è semplice. Io lo vedo meglio come interno di centrocampo, magari a 3. Anche in quelle partite che vidi quando lui aveva la maglia del Velèz mi sembrava più affidabile lì. Per il tridente, mi sembra più un buon jolly che altro.
Jonathan a me piace molto e secondo me, Maicon permettendo, sarà una gradita sorpresa. E' tosto sul piano atletico, ha buona applicazione difensiva e sopratutto ha un gran piede, forse anche per questo lo hanno provato nel mezzo.
Non ho grande fiducia nei nostri 4 "senatori", Zanetti, Cambiasso, Stankovic e Motta. Me ne basterebbe almeno uno ai livelli del triplete. In questo senso, infortuni permettendo, quello di cui mi fido di più è Stankovic: per me trovare un nuovo Deki, nel calcio di oggi e per quello è diventato, sarebbe tantissima roba. Sopratutto dopo averlo visto dal vivo allenarsi, penso che ci troviamo di fronte ad uno dei centrocampisti più sottovalutati, anche dagli stessi tifosi interisti.
Come ho già scritto, per me il problema della struttura fisica riguardo Coutinho è un falso, un luogo comune che si fonda sulla banalità e sulla retorica -nato da quando praticamente ha messo piede ad Appiano. Il prestito ci può stare alla grande, concordo, servirebbe a lui, ma all'Inter lui in questa stagione servirà ? Secondo me sì.
RispondiEliminaSi Alvarez si esprime meglio lì, è più a suo agio, normale, infatti non a caso ho citato Gareca e cosa ha optato per lui e dove favoriva metterlo.
Io fra i 4 vedo meglio Cambiasso, e quoto appieno riguardo il Drago Serbo, ciò che su di lui ha detto Crisetig qualche settimana fa ad Inter Channel ne è un'ulteriore prova. Dal punto di vista dell'applicazione e della dedizione, sopratutto..
In un futuro lontano lontano mi intrigherebbe vedere una squadra con un centrocampo a tre Oscar-medianaccio a scelta-Ricky Alvarez
RispondiEliminaOscar Obi Alvarez come lo vedi ? :D
RispondiEliminaVolevo uno piùdifensivo di Obi :P
RispondiEliminaNe ero e ne sono consapevole :D. Ma a me non piace l'uomo davanti alla difesa totalmente esentato da compiti in costruzione -se non il passaggio di circolo ma vabè-, escluso magari qualche inserimento sporadico senza palla, in fase offensiva non c'è.
RispondiEliminaL'ideale, per i miei gusti, è il Cambiasso, come centrale. (Non c'entra nulla col discorso di Obi).
Un buon inizio per ora potrebbe essere limitarsi a mettere Ricky a centrocampo e non ala. :D
RispondiEliminaEh, sopratutto per i tempi e il suo modo di giocare, in Italia, sarebbe la collocazione migliore, senza dubbio, ma qui non si può prescindere dall'assetto di Gasperini, non si può non tener conto. Quindi in una linea di centrocampo a 4, con i due laterali che sono perlopiù di sostegno alle due fasi, e i due centrali -ruolo più congeniale e quello a cui noi facciamo riferimento- che in condizione di non-possesso sono piuttosto sacrificati, sarebbe un pò un compromesso. Certo è che darebbe ulteriore linfa offensiva alla squadra, con possibilità di colpire diversamente.
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