13 ago 2011

L'Arsenal di Wenger - Analisi tattica

Nell'articolo vengono illustrati schemi ed organizzazione tattica dell'Arsenal, prossimo avversario dell'Udinese in Champions League che nel tardo di pomeriggio di ieri ha affrontato il Newcastle United impattando per 0-0. Va detto che la squadra di Wenger è ancora un cantiere, visto che la vicenda Fabregas (oltre a quella Nasri), in procinto di passare al Barcelona, dovrebbe sbloccare tutti i movimenti in entrata, compreso quello relativo alla sostituzione dello spagnolo.

MODULO DI GIOCO E SUA INTERPRETAZIONE
Wenger utilizza un 4141 con mentalità offensiva. In fase offensiva partecipano attivamente quasi tutti i giocatori, a parte i due centrali difensivi e il mediano Song, spesso incaricato di rimanere davanti alla difesa che rimane priva dei due terzini, visto che entrambi spingono costantemente e contemporaneamente.
In fase difensiva rientrano almeno 9 giocatori: rimangono sopra la linea della palla il centravanti Robin Van Persie e spesso l'esterno posizionato sul lato debole (quello nella zona in cui c'è la palla rientra sempre per raddoppiare e collaborare con il terzino sulla sua fascia di competenza). In questo senso, i continui scambi di fascia fra le due ali, con un pò di fortuna, garantiscono anche una corretta ripartizione delle energie.
L'Arsenal ha la volontà di mantenere il pallino di gioco e difficilmente sceglie di cambiare atteggiamento e scendere a compromessi per via del risultato. Tuttavia la squadra ha mostrato nel match di oggi un certo nervosismo, forse anche per via di una condizione atletica ancora non ottimale. Nel secondo tempo infatti, quando la squadra non riusciva a creare occasioni da gol, si è molto allungata e ha perso alcuni dei suoi principi cardine del proprio gioco. In questo senso anche il fatto di avere giocatori molto giovani può essere una discriminante.
Non vi è un giocatore che sposta l'asse di gioco in maniera costante su una fascia, anche perchè Gervinho, giocatore che è al momento è il più imprevedibile per passo e agilità, scambia costantemente la sua posizione con Arshavin.

LINEA DI PRESSING E RADDOPPI DI MARCATURA
Il pressing inizia poco dopo il centrocampo ed è orientato con maggior pressione quando la palla è su linee esterne. La pressione funziona discretamente anche se questo è uno dei principi di gioco che, nel match contro il Newcastle, si è rivelato un pò difettoso con il passare dei minuti.
Raramente l'Arsenal fa un pressing sconsiderato e ultraoffensivo.
L'esterno sul lato forte rientra in maniera molto profonda per aiutare il terzino, mentre, come detto prima, quello sul lato debole rimane in proiezione offensiva.

TIPOLOGIA DI MARCATURA
Wenger applica una marcatura a zona, anche se i 4 difensori applicano il gioco in maniera molto aggressiva, seguendo, qualora ce ne fosse bisogno, il marcatore che esce dalla propria zona. Non è raro quindi veder seguire Vermaelen seguire l'attaccante avversario che viene incontro al centrocampo per ricevere un passaggio.

DIAGONALI E LINEE DI COPERTURA
La difesa utilizza una linea di copertura, con il terzino sul lato forte che sale sul portatore e i restanti 3 difensori qualche metro più bassi, tutti in linea. I 4 difensori si riescono a dare una corretta copertura reciproca e effettuano con precisione le scalature. Come detto qualche riga più su, il centrocampista sul lato debole non dà mai copertura sulla sua fascia riallineandosi con la difesa, ma, anzi, rimane con Van Persie in proiezione offensiva.

ELASTICO E TATTICA DEL FUORIGIOCO
La linea difensiva, pur giocando piuttosto alta, non applica la tattica del fuorigioco con regolarità. Tuttavia, quando la squadra avversaria muove palla in diagonale dall'esterno all'interno, i Gunners salgono di qualche metro. Questa è l'unica occasione in cui viene applicato il fuorigioco.
Viene effettuato costantemente l'elastico difensivo e spesso è Koscielny a staccarsi dietro, mentre Vermalen preferisce sfruttare la sua aggressività per contrastare il centravanti che viene dentro il campo.

MODALITA DI COSTRUZIONE DEL GIOCO E TECNICHE DI RIFINITURA
L'Arsenal effettua una costruzione elaborata mirata a ficcanti giocate sugli esterni. Raramente Koscielny e Vermalen si sono affidati al lancio lungo: quando l'hanno fatto, hanno cercato in profondità Van Persie, Arshavin o Gervinho, sempre sulla corsa. Quando ne ha avuto la possibilità, l'Arsenal ha provato il contropiede manovrato. Nella ripresa, quando si sono allungati i Gunners hanno faticato a proporre gioco elaborato e manovrato come nel primo tempo. Wenger ci dovrà lavorare sopra, migliorando condizione atletica, oltrechè consapevolezza e personalità
Le tecniche di rifinitura sono sembrate poco varie, e in questo senso l'assenza di giocatori come Fabregas e Nasri si fa sentire. L'Arsenal ha costruito gioco e (poche) occasioni solo sulle corsie esterne con Gervinho e Arshavin veloci e aggressivi, anche se poco precisi quando dovevano mettere il pallone nel mezzo. Si è provato di tanto in tanto anche la combinazione centrale, in quelle rare occasioni in cui gli esterni si sono accentrati. Colpisce la totale assenza dei tagli da parte di quest'ultimi: Gervinho e Arshavin cercano ampiezza e profondità, ma raramente si inseriscono internamente per aiutare Ramsey, Van Persie e Rosicky. Anche Sagna e Gibbs sono continui nel proporsi sulle fasce ma pure loro sono sembrati imprecisi nell'ultimo passaggio.

CARATTERISTICHE DELLA FASE OFFENSIVA
I Gunners giocano a 2-3 tocchi, il tecnico Wenger vuole un gioco abbastanza veloce e di buona intensità ma lascia anche buona libertà creativa ai giocatori. Come già detto, i giocatori interpretano il ruolo in modo molto dinamico, apparte il mediano Song che, nella posizione di mediano, si assicura di dare l'equilibrio della squadra. Anche Van Persie, rispetto al passato, gioca molto più centralmente e si allarga poco sugli esterni e difficilmente favorisce gli inserimenti contemporanei di Ramsey e Rosicky. Entrambi i centrocampisti centrali spesso si abbassano a turno per aiutare Song a costruire il gioco. Vermaelen interpreta il ruolo di centrale difensivo in modo molto moderno, partecipando molto all'azione e non disdegnando qualche uscita palla al piede e addirittura le sovrapposizioni sull'esterno. Koscielny invece funge più da centrale difensivo classico.

POSIZIONAMENTO SU CROSS E PALLE INATTIVE
Anche se coinvolge molti uomini nella costruzione dell'azione, quando deve concludere, l'Arsenal, porta pochi giocatori dentro l'area di rigore. Nella rifinitura preferita, che come abbiamo visto prima è quella con il cross, ci sono soltanto due giocatori in area, Van Persie e, a turno, uno dei due interni del centrocampo. L'altro esterno invece attende sempre il pallone largo qualora ne gli attaccanti, ne i difensori, dovessero intercettare palla.
La soluzione preferita su corner è la battuta a rientrare a centro area che genera una serie di movimenti collettivi che liberano il colpo di testa di Koscielny: in particolare è Sagna che parte davanti al portiere nel tentativo di disturbarlo e poi scappa sul primo palo per lasciare strada libera al difensore centrale. In chiave difensiva, i Gunners marcano a zona sia su punizioni laterali che su situazioni di corner, con i due esterni di centrocampo a coprire i due vertici della lunetta dell'area per coprire eventuali conclusioni da fuori. Sulle rimesse dal fondo non è raro vedere il portiere cercare subito la testa di Van Persie.

FASE DI TRANSIZIONE
Nella transizione offensiva l'Arsenal è abile perchè ha un mix di giocatori tecnici e rapidi, che sanno leggere bene le situazioni. La soluzione preferita spesso è l'immediato lancio verso gli esterni, dove i rapidi Gervinho e Arshavin generano sempre occasioni. Non sempre il centrocampo, specie nel secondo tempo, ha accompagnato i 3 giocatori più offensivi: Rosicky e Ramsey hanno faticato a fare le due fasi ed aiutare l'olandese Van Persie in posizione centrale
La transizione negativa è il punto debole dei Gunners: almeno 7 uomini partecipano alla costruzione dell'azione, di conseguenza quando la palla viene persa, visto anche che il pressing è efficace ma non forsennato come quello del Barcelona di Guardiola, sono dolori, specialmente sulle corsie esterne, con Gibbs e Sagna che si collocano molto alti e faticano a rientrare.

COSA DEVE FARE L'UDINESE
La squadra di Guidolin parte ovviamente sfavorita. I bianconeri dovranno giocare con un centrocampo folto mirato a creare superiorità e raddoppi specialmente sulle zone esterne. Non andrà concessa la giocata in profondità per Gervinho e Arshavin (che sono aiutati molto dai terzini), altrimenti saranno dolori. In questo caso andrà fatto un buon pressing ad invito per indirizzare il gioco centralmente e non sugli esterni. Questo non vuol dire che i bianconeri si dovranno solamente difendere: come detto in precedenza, l'Arsenal ha mostrato punti deboli nella transizione negativa, quindi l'Udinese dovrà sfruttare questa situazione puntando su un centrocampo dinamico, con 3-4 giocatori pronti ad attaccare con velocità gli spazi. I friulani potrebbero trovarsi spesso in queste situazioni addirittura in superiorità numerica. In fase offensiva, andrà sfruttato il fatto che sul lato debole la squadra di Wenger gioca con un uomo in meno, quindi bisognerà effettuare dei rapidi cambi di gioco mirati a creare degli uno contro uno fra esterno e terzino. Di Natale può creare molti problema alla difesa dei londinesi visto che giocano con una sola linea di copertura. Anche se Koscielny nella partita visionata è stato veloce e efficace nell'elastico difensivo, l'abilità nei tagli del forte attaccante friulano potrebbe essere decisiva.
Quindi l'Udinese dovrà puntare su 4 fattori: centrocampo folto centralmente con rientri profondi delle ali per raddoppiare con i terzini sui rapidi esterni dell'Arsenal (l'ideale sarebbe un 4141 identico a quello degli avversari); sfruttamento, tramite contropiede manovrati, delle transizioni positive con minimo 2-3 uomini che devono dare supporto alle punte; i tagli di Di Natale fra i due difensori centrali; qualora riuscisse a prendere in mano il match e superare il pressing inglese, lo sfruttamento dei cambi di gioco per andare in 1vs1.
Impresa difficile, ma a nostro parere non impossibile. Certo, servirà anche molta fortuna.

19 commenti:

  1. Per come è stato descritto nell'articolo, l'Arsenal opera un calcio in cui quando si è in fase di possesso (cosa che i Gunners prediligono in modo evidente) il gioco, una volta coinvolte le fasce (con Terzini e Ali), si sposta rapidamente al centro, con cross per la testa di Van Persie e per l'inserimento di un centrocampista centrale e/o del Terzino e/o dell'Ala del lato debole. In caso la sfera venga persa, l'assetto si deve velocemente ripiegare nel modo descritto, facendo perno su Song, che in fase di non possesso è un pò il punto di riferimento per l'equilibrio difensivo degli 11 di Wenger. Mi chiedevo: prescindendo dalle opinioni dell'allenatore francese, l'Arsenal, privo di Fabregas, può continuare ad attuare questa tipologia di gioco? O sarebbe meglio, almeno finché la condizione atletica diventa accettabile, attuare un calcio più cinico e rapido e meno ispirato al metodo-Barça? Senza Fabregas, a mio avviso e credo non solo mio, l'Arsenal perde sotto ogni punto di vista nella filosofia calcistica dei Gunners. Quindi, mi chiedevo se fosse meno difficile da attuare un tipo di calcio diverso, sostituendo a Fabregas un regista avanzato dall'ottimo tiro e dalle doti tecniche importanti, che sia impiegato per concludere l'azione più che per controllarla e amministrarla (uno alla Sneijder, per essere approssimativi) oppure cercare di dare una forma fisica ottima alla squadra nel più breve tempo possibile in modo da poter creare questo gioco bello quanto dispendioso, magari cercando sul mercato qualcuno che non faccia eccessivamente rimpiangere la partenza di Cesc.

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  2. Hai sintetizzato nelle prime righe del tuo commento il modo di giocare dei Gunners.
    L'assenza di Fabregas pesa ma secondo me un antico problema dell'Arsenal a prescindere dai singoli è questo gioco, sì molto marcato, ma poco vario per quanto riguarda la conclusione dell'azione.
    Wenger sta estremizzando il gioco sugli esterni e ha fatto diventare quella che era un ottima seconda punta (Van Persie) un centravanti unicamente adibito alla finalizzazione del gioco e poco partecipe alla manovra.
    In pratica, sintetizzando, l'Arsenal gioca tutto sugli esterni per far arrivare a finalizzare un giocatore certamente bravo e con un buon fisico, ma tutt'altro che predatore d'area, infatti anche oggi è arrivato in ritardo su molti palloni in area.
    Fabregas secondo me spostava maggiormente l'asse di gioco al centro per qualità, personalità e consapevolezza, ma in questo senso è anche l'allenatore che deve cercare delle varianti di gioco, magari responsabilizzando qualche altro giocatore.
    Per rispondere alla tua domanda, sicuramente applicherei un calcio diverso, anche perchè il nuovo Fabregas sul mercato non lo trovi.

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  3. Il modello di gioco di Wenger è diverso da quello del Barcelona, è diversa la tattica, è diversa l'organizzazione di gioco e non credo che la condizione fisico-atletica sia così decisiva -in questo senso.
    Fabregas è un giocatore sonante, ha dimostrato all'Arsenal i principi di calcio della Madre-Barça, ma non sconvolgerà nulla la sua partenza ne tanto meno quella di Nasri, sul piano tattico. Certo, con loro due il valore di questa veniva interpretato al massimo delle potenzialità tecniche, ma pensare che un Santone come Wenger si adegui e adatti la sua strategia complessiva, modificandola per uno/due singoli, mi pare stridente, non lo farà [..]

    P.S. Dire che sarà interessante vedere Guidolin, affrontare un simile palcoscenico e un simile contesto -con Wenger sull'altra panchina-, almeno soggettivamente, è poco.

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  4. Più di Fabregas, io credo che il cuore del gioco dei Gunners sia Jack Wilshere.

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  5. Considerato come ha giocato Fabregas negli ultimi due anni mi pare anche il minimo che il cuore del gioco si sia spostato da lui.
    il problema è perdere di botto lui E Nasri. Wenger deve rivedere il suo sistema di gioco, ma soprattutto la mentalità della squadra, che nn può più permettersi buoni piazzamenti

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  6. Bisogna dire che le priorità di Wenger sono a se stanti e difformi da quelle comuni di Manager e Allenatori.

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  7. verissimo, ma ai giocatori chi lo racconta? :D

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  8. Dopo aver visto l'Arsenal ti dico, analisi perfetta. Nel secondo tempo si sono spenti senza speranza di riaccenderli, e Wenger se possibile ha sbagliato tutti i cambi. Ramsey è il centrocampista che secondo me serve all'Inter

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  9. Ramsey piace tantissimo anche a me.

    Due parole su Gervinho: è il tipico giocatore che odio. Tanta corsa, qualche dribbling, entra in ogni azione... MA, non fa mai nulla di veramente utile o minimamente decisivo. Pasticcione, impreciso, scoordinato.

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  10. Ma tra l'altro quanto è magro? Ha le gambe che sembrano due stuzzicadenti

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  11. Per quanto riguarda i cambi, Gibbs era l'unico fluidificante sinistro naturale fra campo e panchina a disposizione di Wenger, l'ha tolto nonostante ciò dopo 45' minuti in cui di certo non ha visto cose brillanti, sopratutto in copertura. Predilige la fase di spinta ma non ha fatto granché neppure lì, per quanto non ci fosse il miglior Isla e un Ekstrand che per quanto caparbio e apprezzabile aveva alle spalle una sola presenza con l'Udinese; eppoi per sacrificare il miglior centrale di cui dispone -Vermaelen-, vuol dire che c'era proprio qualcosa non andava.. :D
    Da qui consegue l'entrata di Djourou, evidentemente Arsene non si fidava poi così tanto di Jenkinson, e sono due sostituzioni concatenate e forzate, per me poco da sindacare -aggiungiamo Jenkinson '92, anche lui all'esordio, nulla di che in quei minuti- comunque non aveva alternative fra le riserve dietro.

    Sulla terza sostituzione ci si può sbizzarrire e il margine di discussione è ampio e lungo, Rosicky sufficiente e Wenger poteva scegliere fra Arshavin, Bendtner -escluso l'appena arrivato Chamberlain-, ma voleva cambiare in favore di un rafforzamento dell'idea di copertura (avrà percepito la suonata, e la situazione), altrimenti avrebbe potuto tirar fuori un Gervinho che ha steccato tutt'e due le partite finora -io però non mi pronuncio in maniera definitiva sul giocatore.

    Per Ramsey questa è la stagione per giocare con una certa continuità e con uno standard indeterminato, nel Secondo Tempo ha avuto lavoro di copertura e ha aiutato Song, prestazione da 6,5, e visto che ho tirato in ballo il bollettino voti ne approfitto dicendo che il migliore in campo dell'Udinese a mio avviso è Armero -naturalmente Maestro Guidolin a parte.

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  12. Secondo me a prescindere dalla situazione attuale che è molto particolare, la politica dell'Arsenal non è vincente.
    Wenger dà un identità ben definita alla propria squadra che spesso lo porta anche a buoni risultati in campo europeo (pur senza mai arrivare a vincere), ma alla fine il fatto di avere tanti giovani lo paghi.
    Il problema dei Gunners è proprio la totale mancanza di esperienza. Prendiamo come esempio la disciplina tattica: una squadra con un età media bassa difficilmente saprà raffrontarsi per tutti i 90 minuti seguendo costantemente la propria identità. Le due partite hanno proprio questo in comune: un Arsenal che parte bene, poi a seconda degli episodi si sfilaccia, si allunga, perde i propri principi di gioco (e a volte subentra anche il nervosismo che fa sì che questi principi non riescano ad essere riacquisiti).
    Ma ci possono essere anche altri esempi che dimostrino quanto si possa pagare l'inesperienza dei giocatori.

    Gervinho non è uno dei miei preferiti, ma messo in questo sistema di gioco è un giocatore altamente imprevedibile su cui porre attenzione. Ho notato anche io che è abbastanza inconcludente in fase di conclusione/rifinitura. Certo, la presenza di un bomber in squadra gli faciliterebbe molto le cose.

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  13. Trapela la tua stima per Chamakh da questo commento. Di certo il terminale offensivo titolare -per quanto atipico ma ormai abituale possa essere- di questa stagione sarà Capitan Van Persie.

    Quoto grossomodo la prima parte riguardo l'esperienza in funzione degli obiettivi, dell'identità e del mettere in pratica la disciplina tattica, tenendo sempre conto del discorso sulle priorità inusuali di Wenger, fatto sempre tra questi commenti..

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  14. Infatti nn a caso Gervinho ha fatto le fortune di Moussa Sow e viceversa. Peccato che all'Arsenal un attaccante così nn ci sia.

    ANto, per me far entrare Djourou è stato un errore in partenza. Ha meno affidabilità fisica di Motta e del Milito della scorsa stagione messi insieme, nn ha la metà della tecnica di Vermaelen (e in costruzione si è visto) e difensivamente tende all'errore. In più per far entrare lui metti fuori ruolo un buon centrale.

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  15. E che fai ? Non togli Gibbs :D
    Allora viste le circostanze (alternative) è sbagliato togliere Gibbs

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  16. Infatti nn ho capito perchè abbia tolto Gibbs :D

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  17. Solo una scorribanda (fra l'altro fatta sulla destra, farcita da due dribbling nello stretto), per il resto nulla di che. Ha straniato anche a me una sostituzione del genere così dopo 45', è l'unica ragione verosimile che ho trovato, è il giallo preso -con troppa aggressività.

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  18. Gervinho ha fatto il suo oggi :D
    Giulio eccoti spiegata la sostituzione di Gibbs, infortunato, però nessuno lo riporta. Non convocato ne in Premier col Liverpool, ne per la partita al Friuli, l'ha menzionato Wenger nella conferenza post-partita.
    Da notare, come Arsene sia venuto ad Udine con intenzioni più difensive del solito, utilizzando nella sua linea di centrocampo sia Song che Frimpong, isolando praticamente Ramsey alle mansioni di impostazione pura -anche se l'erede di Viera, nei piani di Wenger, ha dimostrato di saper sostenere anche la fase di possesso. E' uno sovvertimento, tattico, comunque, il metter due difensivi, per uno che non cambia nemmeno quando va a giocare a Barcelona..

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  19. è anche una necessità quando invece di avere Nasri, Fabregas, Song, Denilson, Ramsey e Rosicky hai solo gli ultimi due...

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