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9 ago 2011

Prospettive e Impressioni di Inizio Stagione - Il CalcioMercato, Cessioni

Il termine designato è il 31 Agosto e la certezza è che fino ad allora, per quanto poco presumibili e credibili possano essere, ne sentiremo -purtroppo- ancora molte. Proviamo dunque a fare un resoconto ragionevole e a supporre e concepire i futuri movimenti, che caratterizzeranno le operazioni in entrata e in uscita.

Nodo Sneijder - Il regista Olandese è il classico pezzo forte del mercato, quest'anno è toccato a lui quel tam-tam di voci che si susseguono, le intuizioni, il rapinare l'ultim'ora, e talvolta -oramai sta diventando abitudine- anche tanta immaginazione, da parte dei giornalisti che di prassi dovrebbero limitarsi a riportare e non partorire da loro. Lasciando i giochini mediatici, il grande interesse proverebbe da Manchester, i due grandi club della città lo United e il City, avrebbero sondato e chiesto informazioni -dai due Manager finora solo assolute smentite. Ragionando, per diversi motivi, si trovano molte falle a una possibile conclusione di trattativa. Una trattativa ? Non che una concreta sia mai stata aperta, solo tanto fumo, e un nulla più di fatto. La squadra di Roberto Mancini aspetta da inizio giugno Samir Nasri -anche i tifosi a giudicare dai post sul forum- e l'arrivo del giocatore escluderebbe per ovvie ragioni quello di Wes. Bisogna però dire, che un'ipotesi di cessione a loro -rispetto alla società di Glazer- appare più credibile sia dal punto di vista economico, che tecnico -di trequartisti fra le linee, in casa Ferguson non c'è ricordo, ali, ali, ali con mandato di andare sul fondo o creare scompiglio tagliando verso il centro. All'Old Trafford poi, sborsare la cifra -intrattabile- che porterebbe Sneijder a vestire la maglia rossa pare davvero un impegno critico, al City of Manchester -per quanto il prezzo del Franco-Algerino si aggiri sui 20/25, contando la scadenza 2012- visto il traffico di capitali inaudito, più verosimile. La cifra intrattabile appunto, perchè la nostra dirigenza non ha messo il trequartista fra i cedibili, ma una meritevole offerta verrebbe presa -doverosamente, visto la nuova politica societaria- in considerazione. Parlare di convenienza e ineccepibilità sarebbe sbagliato, giacché l'organico ne uscirebbe fortemente ridimensionato, e dato lo scopo di natura finanziaria, illogico pensare ad un reinvestimento della somma. Al momento, quando si parla di compravendita nel mondo Inter è infattibile esimersi da un discorso Sneijder, è un patrimonio per il nostro club, e il suo futuro -nel bene e nel male- muoverà e inciderà anche il nostro.
Dal canto mio penso risoluto -oltre che una naturale speranza- che alla fine di questa sessione, la maglia nerazzurra numero 10 sarà ancora sulle sue spalle.

I tre + 1 - "[...] Abbiamo solo quattro calciatori da vendere, tre più un ragazzo [...]" Parola del direttore dell'area tecnica Marco Branca, c'è più che da fidarsi. La traduzione di questa codificazione, viene soddisfatta con i nomi di Nelson Rivas, McDonald Mariga, Sulley Muntari e Davide Santon, diversi club che hanno mostrato interesse, ma ancora niente di concluso totalmente. Da qui al termine però è certo che partiranno almeno i primi tre, che hanno consumato il loro credito con l'Inter senza mai convincere, dimostrando di avere il talento adeguato. Discorso diverso invece per il Bambino -che ormai più bambino non è-, il capitano dell'U-21 parte ultimo nelle gerarchie dei laterali di centrocampo, e la sostituzione di Faraoni in Supercoppa, preferito da Gasperini, parla da sé. Il fludificante esploso con Mourinho, ha dimostrato, proprio in quel florido periodo, le sue abilità e il suo potenziale, conquistato tutti e raggiungendo la vetta a 18 anni per poi vivere una fase calante, vuoi per infortuni, vuoi per la scadenza nelle doti difensive -non è un mistero infatti che le attitudini sono prettamente d'attacco, a riprova di ciò i ruoli fatti nelle giovanili. Per lui si profila un prestito, o addirittura con diritto di riscatto, da escludere cessione in definitiva.
Tyson partirà nuovamente per l'Ucraina, questione di giorni, e tornerà al Dnipropetrovsk.
Il Ghanese subito il non-riscatto del Sunderland -dove comunque aveva trovato spazio-, e dopo aver rifiutato un paio di club, attraversa una fase di stallo, destinata a smaltirsi visto che l'Inter conta su di lui per quantizzare, e non rientra nei piani sportivi.
Per l'ex-Parma pare imminente il trasferimento alla Real Sociedad -la scorsa, stagione di assestamento in Liga, dopo la brillante promozione in Segunda Division- le parole dell'agente Federico Pastorello fugano ogni dubbio; per lui si spera di far rientrare i soldi spesi dal precedente acquisto.
Con la nostra maglia hanno tutti vinto parecchio, hanno tutti avuto un loro periodo di gloria, ma le esigenze del calcio non sono molto passionali, a loro buona fortuna, in ogni caso [...]

Altri possibili scenari - Per Emiliano Viviano tutto rimandato al post-infortunio.
Attualmente quotidiani/siti/tv scatenati e bollenti riguardo la fantasticheria che vorrebbe Samuel Eto'o in Russia alla corte del magnate Sulejman Kerimov. Più che una prospettiva pare un'astrazione, ma se ci sarà da prendere in considerazione, di certo, ne parleremo abbondantemente.
Alibec va in direzione Verona, la squadra guidata da Mandorlini -in prestito.
Faraoni sembra aver conquistato la fiducia di Gasperini, e potrebbe ritagliarsi uno spazietto in Prima Squadra.
L'asse Milano-Genova nelle ultime stagioni ha comprovato ragion d'esser definito alleato, non è da tralasciare dunque un possibile accordo su Pandev, in uno dei tanti incontri tra la premiata ditta Branca - Ausilio - Capozucca.

25 nov 2010

Denis Alibec

La perenne situazione d'emergenza in cui vive l'Inter ha portato domenica scorsa all'esordio un ragazzo nato in Romania il 5 Gennaio 1991 che, c'è da scommettere, con la squalifica di Samuel Eto'o troverà ulteriore spazio nelle prossime partite.

Denis Alibec è arrivato un anno fa nelle giovanili nerazzurre come acquisto di alto profilo, alla luce di una spesa di quasi un milione di euro per strapparlo al Farul Costanza (tanto per capirci, Balotelli costò 350.000 euro). Procuratori importanti (quei fratelli Becali che hanno in mano tutto il calcio rumeno che conta), aspettative di livello, talento sicuro.
La sua prima stagione in Primavera si rivela di ambientamento. Non riesce a imporsi come titolare fisso anche per la presenza di un tridente collaudato comandato da Stevanovic e Destro proprio nei ruoli più congeniali per lui, riesce tuttavia a lasciare il segno con presenze e gol. Il momento più alto è rappresentato di sicuro alla doppietta al Bayern Monaco nella partita organizzata tra giovani dal '91 in giu il giorno prima della finale di Champions League.
Nella stagione in corso le cose cambiano. La Primavera nerazzurra subisce un rinnovamento corposo, e Alibec rimane uno degli unici tre giocatori classe '91 (uno per ruolo) in rosa. Con anche la fascia di capitano, diventa il punto di riferimento offensivo della squadra, e anche l'uomo più atteso. L'inizio è lento fin dal ritiro con la prima squadra, e il giocatore sembra faticare a carburare e mettere in campo tutto il suo talento. Dopo qualche partita arriva la condizione fisica e il ragazzo risponde con una presenza costante nelle azioni da gol e nel gioco, fino alla convocazione forzata dall'emergenza in panchina contro il Cagliari. Da quel giorno si ha un'ulteriore evoluzione per qualità delle giocate, numero di gol e carisma sul campo.

Alibec è un giocatore atipico, il paragone più pertinente è forse col primo Adriano visto all'Inter. Fisico già pronto per la Serie A, gran mancino in un'unione esplosiva di tecnica e potenza. Capace di giocare prima punta o esterno (principalmente a sinistra) nel tridente, prima o seconda punta in un attacco a due, ha caratteristiche un pò per tutti i ruoli, pur non risultando perfetto in nessuno. Preferisce giocare fronte alla porta e sfrutta poco il fisico nel difendere la palla (anche se all'esordio col Chievo si è mosso bene da prima punta pura, segnando forse un'ulteriore passo avanti), ma grazie alla sua grande tecnica e capacità di leggere il gioco risulta spesso letale sia nell'uno contro uno coi difensori, sia nel servire gli inserimenti dei compagni. Bravo a muoversi nel dettare i passaggi e ad aprire gli spazi, dice la sua nel gioco aereo ed è pronto a smarcarsi in area e finalizzare. Tende a essere un pò egoista e a credere un pò troppo nel suo tiro quando gioca da esterno, ma del resto è una punta.

Un anno fa il suo procuratore disse che si sarebbe preso un posto da titolare nell'Inter. Benitez non si è fatto problemi a schierarlo in una situazione difficile a Verona. Quanto giocherà adesso?

9 nov 2010

L'esigenza di puntare sui giovani

Come già detto (http://aguantefutbol.blogspot.com/2010/09/uno-strano-immobilismo.html) l'Inter nell'annata in corso si trova in una situazione particolare a livello di rosa fin dall'inizio della stagione. Da qui l'importanza di tener d'occhio i giovani (http://aguantefutbol.blogspot.com/2010/10/baby-nerazzurri-puo-esistere-un-altro.html) per andare a colmare eventuali lacune.
Ma nessuno poteva immaginarsi una situazione tanto delicata. Una quantità abnorme di infortuni dovuta ai motivi più vari ha decimato una rosa già ridotta all'osso, e l'unica possibile via d'uscita sono loro, i baby talenti nerazzurri.

Analizziamo la situazione. La difesa dopo gli infortuni di Walter Samuel (gravissimo) e Maicon (che si trascinava un problema a un ginocchio) può contare solo su cinque elementi sani, Chivu, Cordoba, Materazzi, Lucio e Santon, cioè un solo terzino di ruolo e quattro centrali di cui due adattabili in fascia. Posto che Zanetti, tanto per semplificare il tutto, serve assolutamente come mediano a causa di un'epidemia ben più grave tra i centrocampisti, si può solo attingere dalla Primavera per completare il reparto (tradotto, anche solo per avere un difensore di fascia in panchina). I principali candidati sono Felice Natalino (classe '92) e Simone Benedetti (anche lui '92), che anche solo per avere due squadre nelle partitelle saranno promossi di sicuro. A quanto si dice il primo avrebbe dovuto in ogni caso aggregarsi ai grandi entro breve e si è già visto in panchina, a testimonianza di grande talento, ma anche di essere preferito al nuovo acquisto Davide Faraoni, e rappresenta l'unica risposta per un terzino destro di ruolo. Il secondo diventa forzatamente il quarto centrale della rosa (escludendo adattamenti di Chivu che costringerebbero in ogni caso a schierare Santon o Biraghi sulla sinistra), grossa responsabilità per un ragazzo di appena 18 anni che ha dalla sua però grandissimo potenziale e esperienza in B con la sua ex squadra, il Torino. Senza dimenticare che Davide Santon è pur sempre un classe '91 anche se se ne parla come fosse un veterano.

A centrocampo, come dicevo, l'emergenza è addirittura più marcata. Sono infatti indisponibili Motta (cronicamente), Stankovic, Cambiasso, Mariga, Muntari e probabilmente per mercoledì anche Wesley Sneijder vittima di un malore nella sfortunatissima partita di sabato. Il reparto vede quindi convocabili, a meno di recuperi dell'ultim giorno, unicamente Zanetti (sempre sia lodato) come mediano adattato e i giovani Nwankwo e Obi, i quali anche se figurano nella rosa della prima squadra sono pur sempre dei classe '91. Il primo ha avuto un esordio traumatizzante appena una settimana fa nella sconfitta di Londra col Tottenham, il secondo ha già qualche minuto di "calcio dei grandi" in più nelle gambe e rischia di giocare titolare col Lecce sulla scia della buona prestazione offerta contro il Brescia. Più fisico e posizionale il primo, più dinamico e tecnico il secondo.

In attacco in realtà la situazione è meno da allarme rosso. Sono infatti rientrati dai rispettivi acciacchi Pandev e Milito(ancora le ombre delle ombre dei fantasmi di loro stessi), ma qui il problema sta nella costruzione del reparto, dove le prime e uniche alternative ai titolari sono Biabiany (classe '88, un veterano) e Coutinho ('92), chiamati spesso nelle ultime partite all'improba impresa di trascinare l'intera squadra potendo contare sull'aiuto, fenomenale, del solo Samuel Eto'o. Proprio per questa particolare condizione, meriterebbe almeno di essere considerato Denis Alibec ('91), capitano della formazione Primavera che nelle ultime partite sembra aver fatto un importante salto di qualità, ma ne riparleremo.

L'Inter, in quanto squadra più vecchia della Serie A, aveva di sicuro bisogno di rinnovarsi.
Un salto generazionale simile pare un pò troppo traumatico.