La cessione di Mario Balotelli avvenuta nell'ultima sessione di calciomercato ha scatenato le opinioni più contrastanti da parte dei tifosi nerazzurri e non. Per alcuni è stato un affare, per altri il contrario. Alcuni si sono chiesti: quanto tempo passerà prima di trovare un altro Balotelli? Il vivaio nerazzurro riuscirà a far emergere qualche altro giocatore che si possa rivelare importante nel breve-medio termine come il bomber bresciano o Davide Santon, oppure è stato un colpo di fortuna? Analizzando diverse questioni, ci verrebbe da dire che in questo caso la fortuna c'entra poco: dietro ai successi del vivaio dell'Inter c'è una straordinaria programmazione iniziata 10 anni fa da Beppe Baresi, ex responsabile del settore giovanile, che verrà coadiuvato nel corso degli anni da Pierluigi Casiraghi (omonimo dell'attuale selezionatore dell'U21) e Piero Ausilio. Se l'Inter ha potuto disporre dei Balotelli e dei Santon, il merito è soltanto di questo terzetto. Baresi, una vita in nerazzurro, svolge fino al 2008 (prima di diventare allenatore in seconda di Josè Mourinho) il ruolo di responsabile, occupandosi quindi della fase di programmazione e gestione del gruppone che va dai giovanissimi alla Primavera. Casiraghi è una sorta di Marco Branca delle giovanili, ed è colui che osserva, sceglie, seleziona i giovani talenti. Ausilio si occupa maggiormente della fase di contrattazione, è entrato in orbita prima squadra, dopo che Moratti lo ha affiancato a Branca nella scorsa Estate.
Ma torniamo alla domanda iniziale: può esistere un nuovo Balotelli? Trovare uno con le caratteristiche di Mario, già forte tecnicamente e fisicamente a 17 anni è molto molto difficile. L'Inter ha in rosa o in prestito giocatori decisamente interessanti come Coutinho, Destro, Obiorah, Obi: nessuno di questi, chi per una questione tecnica, chi per una questione fisica, è in grado di fare quel che faceva Mario. Ma è bene chiarire che Balotelli è l'eccezione e non la regola. Ci sono tanti giocatori che si sono affermati in giovane età (anche se poi andrà valutato se ci sarà effettivamente una crescita oppure no) ma ce ne sono anche tanti altri che esprimono il loro valore soltanto dopo qualche anno, magari dopo alcuni anni giocati in provincia. Chi si ritrova ad essere un giocatore fenomenale a 17 anni ha sicuramente meno margini di miglioramento rispetto ad un altro giovane talentuoso ma ancora incompiuto, perchè nella maggior parte dei casi vuol dire che quel "fenomeno" è tale solo perchè ha già portato a compimento un processo di maturazione importante dal punto di vista tecnico e fisico che altri faranno più tardi (oppure non faranno proprio, ma questo è un altro discorso). Andando a pescare nella primavera dell'Inter, non esiste un giocatore estremamente talentuoso che ha già portato a termine (o quasi) il suo sviluppo tecnico-fisico. Quindi no, non può esistere un altro Mario Balotelli, perlomeno in questa stagione.
Spostando un pò il tiro, però, la primavera della società di Moratti si conferma una compagine in grado di dare ottime soddisfazioni sul lungo termine. L'elemento in rampa di lancio è Felice Natalino: quasi sempre da riserva lo scorso anno, il difensore ex Crotone e in comproprietà con il Genoa ha mostrato una crescita incredibile nella prima parte di stagione, dopo il ritiro con la prima squadra. Classe 1992, ha acquisito personalità, corsa e grinta che gli mancavano per poter emergere, Benitez l'ha voluto con se per seguirlo da vicino fino al termine della stagione. Rimane da capire la sua posizione in campo, se centrale o terzino destro. Altro elemento ben visto dai tecnici nerazzurri è Simone Benedetti, preso dal Torino nell'ultima campagna acquisti. Centrale difensivo, figlio d'arte, è un giocatore di grande prospettiva: è entrato nei meccanismi difensivi dimostrando subito una grandissima affidabilità. Anche lui, come Natalino, ha 18 anni è stabilmente nella nazionale U17 prima e in quella U19 poi. La difesa viene completata da altri due elementi di buone prospettive: Faraoni e Biraghi sono due terzini, uno destro e l'altro sinistro, con notevoli doti di corsa e spinta, unite a buone capacità tecniche. Il primo era ritenuto una grandissima promessa prima di infortunarsi gravemente ad un ginocchio, mentre Biraghi, come Natalino, sta attraversando una fase di crescita importante, dopo il ritiro estivo in prima squadra. Molto promettente quanto acerbo Galimberti, giocatore di ottimo spessore tecnico ma che si deve ancora potenziare dal punto di vista fisico. Discorso a parte per Marek Kysela, titolare accanto a Benedetti: giocatore che non ha prospettiva da Inter ma che è già pronto per giocare in un campionato professionistico.
Il fulcro del centrocampo è Lorenzo Crisetig, da ormai un paio d'anni sulla cresta dell'onda per via di alcuni dichiarazioni entusiastiche di un paio di dirigenti nerazzurri. Ex esterno, diventato soltanto da pochi anni un centrocampista centrale, è un giocatore completo, dotato di buon fisico e corsa, grandi capacità tattiche e di posizionamento e buona qualità in palleggio. Non ha ancora fatto il salto decisivo dal punto di vista della personalità e dell'intensità di gioco, potrebbe essere fondamentale un periodo di adattamento in prima squadra, fattore risultato decisivo nella maturazione di Natalino e Biraghi. Probabilmente lo vedremo il prossimo anno, essendo ancora un '93. Accanto a lui gioca Carlsen, per il quale vale lo stesso discorso fatto per Kysela. Altro giocatore di buon talento è Romanò, che è un incursore con le capacità fisiche e tecniche giuste. Andrà rivalutato fra 1-2 anni. Milan Jirasek è invece una mezzala offensiva con buone capacità tecniche ma ancora un pò troppo poco incisivo. L'elemento più talentuoso dal punto di vista tecnico è Daniel Bessa: italo-brasiliano, ex giocatore di calcio a 5, è un giocatore dalle grandissime capacità tecniche ma deve imparare a sacrificarsi per la squadra. Anche lui, come Romanò, potrà essere valutato meglio fra 1-2 anni. L'unico esterno puro in rosa è Lussardi, classe 1992, giocatore ben dotato dal punto di vista atletico e tecnico, ma che rischia di perdersi come tutti gli esterni bravini ma non fenomenali che sono transitati nelle giovanili nerazzurre (Siligardi, Lombardo, Rebecchi, Aloe...).
L'attacco dispone di più risorse: Alibec e Dell'Agnello sono considerati dagli addetti ai lavori i giocatori di maggior talento. Il giocatore rumeno transitava di tanto in tanto in prima squadra già lo scorso anno con Josè Mourinho. Ha un sinistro interessante, è molto potente ed è ben dotato ed educato con i piedi, ma gli manca ancora qualcosa per esplodere a grandi livelli. Dell'Agnello è un centravanti vecchio stampo, dotato di gran fisico, infallibile nel gioco aereo e bravo a giocare di sponda. Come tutti i centravanti di questo tipo, è destinato ad esplodere tardi, quindi è da aspettare con pazienza. Non è finita qui: si stanno giocando le proprie carte anche Longo e Thiam, rispettivamente classe '92 e '93, giocatori che stanno dimostrando buone capacità, anche se per giocare nell'Inter ci vuole forse un pò di più. Oggetto misterioso il '93 Vojtus, che dopo un ottima stagione con gli Allievi, non ha mai visto il campo in questa prima parte di stagione: andrà valutato meglio il prossimo anno (o magari in prestito da Gennaio da qualche parte). Da questa panoramica si può vedere che i ragazzi promettenti non mancano, ma nessuno di questi può dare nel breve termine quello che ha dato Mario Balotelli 3 anni fa quando esordì in prima squadra. Questo non vuol dire che alcuni di questi ragazzi non potranno rivelarsi, fra qualche anno, i fulcri di un Inter sempre più vincente.
Ma torniamo alla domanda iniziale: può esistere un nuovo Balotelli? Trovare uno con le caratteristiche di Mario, già forte tecnicamente e fisicamente a 17 anni è molto molto difficile. L'Inter ha in rosa o in prestito giocatori decisamente interessanti come Coutinho, Destro, Obiorah, Obi: nessuno di questi, chi per una questione tecnica, chi per una questione fisica, è in grado di fare quel che faceva Mario. Ma è bene chiarire che Balotelli è l'eccezione e non la regola. Ci sono tanti giocatori che si sono affermati in giovane età (anche se poi andrà valutato se ci sarà effettivamente una crescita oppure no) ma ce ne sono anche tanti altri che esprimono il loro valore soltanto dopo qualche anno, magari dopo alcuni anni giocati in provincia. Chi si ritrova ad essere un giocatore fenomenale a 17 anni ha sicuramente meno margini di miglioramento rispetto ad un altro giovane talentuoso ma ancora incompiuto, perchè nella maggior parte dei casi vuol dire che quel "fenomeno" è tale solo perchè ha già portato a compimento un processo di maturazione importante dal punto di vista tecnico e fisico che altri faranno più tardi (oppure non faranno proprio, ma questo è un altro discorso). Andando a pescare nella primavera dell'Inter, non esiste un giocatore estremamente talentuoso che ha già portato a termine (o quasi) il suo sviluppo tecnico-fisico. Quindi no, non può esistere un altro Mario Balotelli, perlomeno in questa stagione.
Spostando un pò il tiro, però, la primavera della società di Moratti si conferma una compagine in grado di dare ottime soddisfazioni sul lungo termine. L'elemento in rampa di lancio è Felice Natalino: quasi sempre da riserva lo scorso anno, il difensore ex Crotone e in comproprietà con il Genoa ha mostrato una crescita incredibile nella prima parte di stagione, dopo il ritiro con la prima squadra. Classe 1992, ha acquisito personalità, corsa e grinta che gli mancavano per poter emergere, Benitez l'ha voluto con se per seguirlo da vicino fino al termine della stagione. Rimane da capire la sua posizione in campo, se centrale o terzino destro. Altro elemento ben visto dai tecnici nerazzurri è Simone Benedetti, preso dal Torino nell'ultima campagna acquisti. Centrale difensivo, figlio d'arte, è un giocatore di grande prospettiva: è entrato nei meccanismi difensivi dimostrando subito una grandissima affidabilità. Anche lui, come Natalino, ha 18 anni è stabilmente nella nazionale U17 prima e in quella U19 poi. La difesa viene completata da altri due elementi di buone prospettive: Faraoni e Biraghi sono due terzini, uno destro e l'altro sinistro, con notevoli doti di corsa e spinta, unite a buone capacità tecniche. Il primo era ritenuto una grandissima promessa prima di infortunarsi gravemente ad un ginocchio, mentre Biraghi, come Natalino, sta attraversando una fase di crescita importante, dopo il ritiro estivo in prima squadra. Molto promettente quanto acerbo Galimberti, giocatore di ottimo spessore tecnico ma che si deve ancora potenziare dal punto di vista fisico. Discorso a parte per Marek Kysela, titolare accanto a Benedetti: giocatore che non ha prospettiva da Inter ma che è già pronto per giocare in un campionato professionistico.
Il fulcro del centrocampo è Lorenzo Crisetig, da ormai un paio d'anni sulla cresta dell'onda per via di alcuni dichiarazioni entusiastiche di un paio di dirigenti nerazzurri. Ex esterno, diventato soltanto da pochi anni un centrocampista centrale, è un giocatore completo, dotato di buon fisico e corsa, grandi capacità tattiche e di posizionamento e buona qualità in palleggio. Non ha ancora fatto il salto decisivo dal punto di vista della personalità e dell'intensità di gioco, potrebbe essere fondamentale un periodo di adattamento in prima squadra, fattore risultato decisivo nella maturazione di Natalino e Biraghi. Probabilmente lo vedremo il prossimo anno, essendo ancora un '93. Accanto a lui gioca Carlsen, per il quale vale lo stesso discorso fatto per Kysela. Altro giocatore di buon talento è Romanò, che è un incursore con le capacità fisiche e tecniche giuste. Andrà rivalutato fra 1-2 anni. Milan Jirasek è invece una mezzala offensiva con buone capacità tecniche ma ancora un pò troppo poco incisivo. L'elemento più talentuoso dal punto di vista tecnico è Daniel Bessa: italo-brasiliano, ex giocatore di calcio a 5, è un giocatore dalle grandissime capacità tecniche ma deve imparare a sacrificarsi per la squadra. Anche lui, come Romanò, potrà essere valutato meglio fra 1-2 anni. L'unico esterno puro in rosa è Lussardi, classe 1992, giocatore ben dotato dal punto di vista atletico e tecnico, ma che rischia di perdersi come tutti gli esterni bravini ma non fenomenali che sono transitati nelle giovanili nerazzurre (Siligardi, Lombardo, Rebecchi, Aloe...).
L'attacco dispone di più risorse: Alibec e Dell'Agnello sono considerati dagli addetti ai lavori i giocatori di maggior talento. Il giocatore rumeno transitava di tanto in tanto in prima squadra già lo scorso anno con Josè Mourinho. Ha un sinistro interessante, è molto potente ed è ben dotato ed educato con i piedi, ma gli manca ancora qualcosa per esplodere a grandi livelli. Dell'Agnello è un centravanti vecchio stampo, dotato di gran fisico, infallibile nel gioco aereo e bravo a giocare di sponda. Come tutti i centravanti di questo tipo, è destinato ad esplodere tardi, quindi è da aspettare con pazienza. Non è finita qui: si stanno giocando le proprie carte anche Longo e Thiam, rispettivamente classe '92 e '93, giocatori che stanno dimostrando buone capacità, anche se per giocare nell'Inter ci vuole forse un pò di più. Oggetto misterioso il '93 Vojtus, che dopo un ottima stagione con gli Allievi, non ha mai visto il campo in questa prima parte di stagione: andrà valutato meglio il prossimo anno (o magari in prestito da Gennaio da qualche parte). Da questa panoramica si può vedere che i ragazzi promettenti non mancano, ma nessuno di questi può dare nel breve termine quello che ha dato Mario Balotelli 3 anni fa quando esordì in prima squadra. Questo non vuol dire che alcuni di questi ragazzi non potranno rivelarsi, fra qualche anno, i fulcri di un Inter sempre più vincente.
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