17 ott 2010

Questione di ruolo, parte terza

Samuel Eto'o arriva all'Inter nell'estate 2009 nell'ormai celeberrimo scambio con Zlatan Ibrahimovic. Un'eredità pesante anche per un giocatore simile visto quanto lo svedese aveva dato alla sua squadra in termini di gioco, assist e gol, ma soprattutto perchè parliamo di giocatori totalmente diversi per caratteristiche.
L'Inter ha dovuto adattarsi a lui, e lui all'Inter.
Costretto a un terribile lavoro di sacrificio per il bene della squadra, il ragazzo si trovava a giocare da ala, ma sarebbe meglio dire terzino, coprendo chilometri e chilometri a inseguire gli avversari, per garantire un difficile equilibrio tattico. Tanto, troppo lavoro oscuro, poco visibile e comprensibile dagli esigenti spettatori. La stagione per la squadra è stata trionfale, i freddi numeri del camerunense molto meno. "Solo" 16 gol uniti a tanti errori sotto porta che lo hanno portato a perdere molta della considerazione pregressa agli occhi dei tifosi.
Buon giocatore (con ingaggio faraonico), ma le superstar sono altro.

Nell'estate 2010, Eto'o ha parlato chiaro. "Voglio giocare più vicino alla porta" il messaggio con destinatario il suo nuovo allenatore Rafa Benitez, che ha fatto in modo di accontentarlo.
Il risultato? 12 gol in 11 partite, con una pericolosità costante in ogni zona del campo e colpi da autentico fuoriclasse.
Del resto, qualcuno davvero credeva che il miglior marcatore del Mallorca nella Liga, uno dei migliori goleador della storia del Barcellona con 130 gol, nonchè capocannoniere della storia del Camerun e della Coppa d'Africa si fosse all'improvviso scordato come si segna?

2 commenti:

  1. Sam <3 <3
    io ho sempre creduto in lui, anche quando c'era chi lo paraganava a suazo o a chi rimpiangeva Ibra. E che continuino a farlo giocare vicino alla porta

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  2. per lo stato di forma in cui è quest'anno potrebbe giocare anche terzino e cambierebbe poco...

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