E' difficile concentrarsi sul futuro quando il presente è ancora cupo e minaccioso, ma nonostanto lo spettro sempre aleggiante della retrocessione il presidente del River Daniel Alberto Passarella continua a mostrare solidità e soprendente capacità nella gestione del club di Nunez. Dopo l'ottima campagna acquisti che ha messo a disposizione del tenico Cappa giocatori del calibro di Carrizo, Maidana e Pavone, colonne fondamentali del progetto del Kaiser, ecco finalmente il momento dei rinnovi per i giovani talenti nel giro della prima squadra.
Nulla di strano, se non si arrivasse dalla tristemente celebre "era Aguilar". L'ex-presidente dei Millonarios, nei suoi dieci anni di delirante gestione, è infatti riuscito a minare le fondamenta di uno dei settori giovanili fra i più prestigiosi al mondo, cambiandone l'assetto, gli uomini e soprattutto facendo completamente mancare la fiducia verso la maggior parte dei giovani talenti affacciatisi in quegli anni al calcio che conta. In quale modo? Vendendoli ancora prima dell'esordio in prima squadra oppure a prezzi stracciati, come nel caso di Gonzalo Higuain, passato al Real Madrid per circa tredici milioni di Euro, pochi visto il potenziale del Pipita. I prodotti delle Inferiores del River Plate erano ormai diventati una semplice fonte di guadagno, ceduti non appena si presentava l'ocasione per guadagnare un po' di denaro e raramente visti come patrimonio del club dal punto di vista prettamente calcistico.
Per fortuna l'elezione di Passarella e l'arrivo di Cappa hanno invertito la rotta, restituendo in breve tempo prestigio e fiducia ad un inesauribile serbatoio di talenti più o meno pronti per la massima divisione argentina. Il neo-presidente del River non ha esitato ad iniziare le trattative per rinnovare i contratti e soprattutto per fissare importanti clausole di rescissione. Un segnale per i club del vecchio continente, sempre attenti al panorama sudamericano, per i tifosi e per i giocatori stessi, più che mai motivati dalla fiducia riposta in loro dalla società.
Dopo i rinnovi ad inizio anno di Funes Mori, clausola di 25 milioni di Euro, e Villalva, ecco quelli più recenti di Diego Buonanotte, Erik Lamela e Federico Andrada. Per il Coco, fresco di esordio da titolare contro il Newell's Old Boys, un contratto quadriennale con annessa clausola di rescissione da 20 milioni. Scongiurato dunque qualsiasi rischio "scippo" per il talento avvicinato qualche anno fa dal Barcellona e trattenuto a fatica dalla Banda.
Stessa sorte per Fede Andrada, giovane centravanti delle Inferiores tifosissimo del River Plate e ormai prossimo a sbriciolare il record di gol nelle giovanili dei Millonarios detenuto dal Pepe Sand. Rinnovo e clausola di ben 15 milioni di Euro, non pochi se consideriamo che il Tanque, attaccante titolare della Nazionale di categoria assieme ai compagni di squadra Pugh e Ocampos, ha soltanto sedici anni.
Il futuro appare quindi sempre più roseo e al club di Passarella non resta che riuscire ad ottenere la tanto agognata salvezza facendo leva anche e soprattutto sui talenti di casa come Lamela, Lanzini e Funes Mori.
Nulla di strano, se non si arrivasse dalla tristemente celebre "era Aguilar". L'ex-presidente dei Millonarios, nei suoi dieci anni di delirante gestione, è infatti riuscito a minare le fondamenta di uno dei settori giovanili fra i più prestigiosi al mondo, cambiandone l'assetto, gli uomini e soprattutto facendo completamente mancare la fiducia verso la maggior parte dei giovani talenti affacciatisi in quegli anni al calcio che conta. In quale modo? Vendendoli ancora prima dell'esordio in prima squadra oppure a prezzi stracciati, come nel caso di Gonzalo Higuain, passato al Real Madrid per circa tredici milioni di Euro, pochi visto il potenziale del Pipita. I prodotti delle Inferiores del River Plate erano ormai diventati una semplice fonte di guadagno, ceduti non appena si presentava l'ocasione per guadagnare un po' di denaro e raramente visti come patrimonio del club dal punto di vista prettamente calcistico.
Per fortuna l'elezione di Passarella e l'arrivo di Cappa hanno invertito la rotta, restituendo in breve tempo prestigio e fiducia ad un inesauribile serbatoio di talenti più o meno pronti per la massima divisione argentina. Il neo-presidente del River non ha esitato ad iniziare le trattative per rinnovare i contratti e soprattutto per fissare importanti clausole di rescissione. Un segnale per i club del vecchio continente, sempre attenti al panorama sudamericano, per i tifosi e per i giocatori stessi, più che mai motivati dalla fiducia riposta in loro dalla società.
Dopo i rinnovi ad inizio anno di Funes Mori, clausola di 25 milioni di Euro, e Villalva, ecco quelli più recenti di Diego Buonanotte, Erik Lamela e Federico Andrada. Per il Coco, fresco di esordio da titolare contro il Newell's Old Boys, un contratto quadriennale con annessa clausola di rescissione da 20 milioni. Scongiurato dunque qualsiasi rischio "scippo" per il talento avvicinato qualche anno fa dal Barcellona e trattenuto a fatica dalla Banda.
Stessa sorte per Fede Andrada, giovane centravanti delle Inferiores tifosissimo del River Plate e ormai prossimo a sbriciolare il record di gol nelle giovanili dei Millonarios detenuto dal Pepe Sand. Rinnovo e clausola di ben 15 milioni di Euro, non pochi se consideriamo che il Tanque, attaccante titolare della Nazionale di categoria assieme ai compagni di squadra Pugh e Ocampos, ha soltanto sedici anni.
Il futuro appare quindi sempre più roseo e al club di Passarella non resta che riuscire ad ottenere la tanto agognata salvezza facendo leva anche e soprattutto sui talenti di casa come Lamela, Lanzini e Funes Mori.
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