15 set 2014

Van Gaal tra nuovi acquisti, scelte e problemi di rosa

Per gli amanti delle alchimie tattiche ci sono due squadre da seguire ogni settimana: il Bayern Monaco di Guardiola e il Manchester United di Van Gaal.  L'olandese, facendo due conti, è de facto il maestro del catalano e il loro calcio vede una base originaria comune e un'evoluzione che oggi trova curiosamente diversi punti di contatto.
Per Van Gaal, da sempre, la tattica viene prima degli uomini. Pochi hanno bisogno come lui di tempo e lavoro per tradurre sul campo dettami estremamente precisi. A complicare ulteriormente la questione il maestro Aloysius dopo una vita di integralismo su 4-3-3 e 4-2-3-1 è stato fulminato sulla via verso Rio dalla dottrina della difesa a tre, e quanto sperimentato all'improvviso con l'Olanda è diventato la norma anche sulla sponda rossa di Manchester.

Senza mezzi termini il faraonico mercato dello United si rivelerà fondamentale per permettere all'allenatore di porre in essere le sue idee. Il più grosso vantaggio dell'avere in mano un club di questo livello è appunto la possibilità di realizzare a livello di rosa praticamente ogni desiderio, mentre con una nazionale serve fare di necessità virtù.
I discorsi sulla disposizione della difesa sono solo specchietti per allodole. Per dare fluidità al reparto difensivo, oltre a grinta e fisicità, Marcos Rojo ricopre un ruolo fondamentale. Può fare il terzo a sinistra e il terzino a quattro indifferentemente, permettendo a Van Gaal di cambiare schieramento a seconda dei momenti.
Il nucleo centrale del nuovo modulo del Manchester è il rombo di centrocampo, che non a caso vede tre nuovi acquisti come titolari. Gli altri gli effettivi in campo sono destinati a fare da satelliti attorno a loro. Daley Blind da vertice basso deve portare ordine tattico in fase difensiva e tocchi orizzontali rapidi e precisi per favorire la circolazione, Di Maria e Ander Herrera come interni qualità, trattamento di palla, dribbling e playmaking, Mata pressing, inserimenti in area e rifinitura negli ultimi metri. Di sicuro hanno qualità da vendere, attorno a loro e in base alla loro condizione il gioco è destinato a svilupparsi e crescere. Sarà molto difficile sostituirli in caso di assenza. La principale alternativa, Adnan Januzaj, dovrà faticare parecchio e crescere moltissimo tatticamente per diventare l'alter ego dell'argentino col numero 7. Mi immagino un anno complicato per lui, ma fondamentale per la sua crescita.
Davanti ai centrocampisti il modulo prevede due punte, di cui una deve invariabilmente essere il nuovo capitano Wayne Rooney. Il capitano tatticamente e fisicamente potrebbe ricoprire ogni ruolo dall'interno in su, ma per non disperderne il talento è meglio farlo agire davanti. Proprio nel reparto offensivo la disponibilità economica unita alla smania di acquistare a causa delle prime difficoltà ha però portato a Van Gaal anche un evidente problema di gestione, che si traduce nella scelta del partner del suo numero 10. Robin Van Persie, il vecchio titolare nonchè protagonista assoluto dell'ultimo titolo, si trova infatti improvvisamente a subire la pesantissima concorrenza di Radamel Falcao. Il numero 20 appare in grossa difficoltà fisica, mentre il nuovo 9 dovrà abituarsi alla Premier, all'allenatore e riprendere confidenza dopo l'infortunio che gli ha fatto saltare i Mondiali. Oggi possono partire sostanzialmente alla pari, prima o poi però toccherà all'allenatore scegliere il titolare e gestire un nome ingombrante in panchina, specie in una stagione con solo campionato ed FA Cup da affrontare. Alle nostre latitudini si direbbe ad averne di questi problemi, nella realtà comunque è più scomodo di quanto si ammetta, specie col carattere di Van Gaal.

I milioni spesi in ogni caso non hanno risolto tutto. Le criticità più evidenti sono nel terzino destro e nel portiere.
David De Gea non è mai stato sul mercato e non mi risulta lo si voglia sostituire, tuttavia è quanto di più lontano ci sia dalle richieste di Van Gaal per un portiere. Bravo in porta, grandi riflessi, approssimativo nelle uscite, non del tutto a suo agio col pallone tra i piedi. Se avete visto Cillessen ai Mondiali, semplicemente l'esatto opposto. Riuscirà ad adattarsi o risulterà un pericolo costante?
Il terzino destro invece è un ruolo che può essere ricoperto da Rafael da Silva in chiave più difensiva e da modulo a quattro o da Antonio Valencia. Il brasiliano è un giocatore non all'altezza del ruolo da titolare nello United, il secondo di sicuro non è un terzino pur avendolo già fatto in emergenza (sempre tra il male e il malissimo), può avere un senso giusto da esterno a tutta fascia con difesa a tre. Niente di tragico, ma di sicuro non un punto di forza della rosa.
Un terzo problema è in generale nella linea difensiva, che ha perso tutti i suoi leader storici e deve ricostruirsi a livello sia tecnico che di personalità. Unendo questo e qualche incertezza sugli esterni il reparto diventa decisamente il più enigmatico, anche vista l'evidente vocazione offensiva degli ipotetici titolari. Rojo e il disegno tattico dovrebbero fornire nuove certezze quantomeno nel medio periodo, ma servirà anche una crescita dei vari Evans, Jones, Smalling e pure Blackett. La fisicità c'è, bisogna trovare testa e movimenti collettivi.

Nel contesto della Premier, lo United per competere avrà bisogno di un anno di lavori in corso sia per integrare i nuovi che per assimilare la tattica di Van Gaal. L'andamento potrebbe risultare erratico ed altalenante, ma la certezza è che ovunque abbia allenato Louis ha sempre vinto e lasciato terreno fertilissimo per il gioco del calcio.

Nessun commento:

Posta un commento