1 set 2014

Un Liverpool di prospettiva

L'anno scorso il Liverpool di Brendan Rodgers è stato indubitabilmente la sorpresa della stagione, per risultati e qualità di gioco. In due anni il tecnico nordirlandese ha completamente trasformato la squadra, portandola ai vertici della Premier pur senza contare sugli investimenti degli altri top team.
La cessione di Luis Suarez però era destinata a portare un cambiamento netto.
L'uruguaiano in due stagioni con Rodgers ha prodotto 61 gol in 81 presenze più una trentina di assist. Un fattore tecnico semplicemente devastante, impossibile da sostituire con un singolo a meno di chiamare in causa Cristiano Ronaldo. La sua cessione, per certi versi obbligata e sicuramente ben pagata, chiudeva di fatto un'era e apriva il problema di impostarne una nuova.
Tecnicamente serviva di sicuro un innesto in attacco per colmare questo immenso vuoto lasciato dal mercato. In più rispetto al 2012-2013, quando il club non giocava coppe europee, la partecipazione in Champions nella stagione attuale portava come necessità primaria un infoltimento della rosa un po' in tutti i reparti per avere ricambi affidabili.

Le operazioni sono state molte e tutte mirate a portare ad Anfield giocatori funzionali, ma un particolare occhio di riguardo è stato dato alla data di nascita dei nuovi acquisti. Su nove arrivi ben otto sono nati dal 1988 in poi, sei addirittura dal 1990 in poi.
La rosa oggi si presenta abbastanza completa, ma coglie l'attenzione l'età media sia dei titolari che delle prime alternative.
Guardando la formazione scesa in campo contro il Tottenham, quindi non in un match di secondo livello, troviamo queste date di nascita:


Un undici titolare con 24 anni di media, sulla carta forte e completo già oggi, ma con un'idea di sviluppo mostruosa. A conferma della profondità di questo processo la panchina vedeva solo tre giocatori toccare i trent'anni compreso il secondo portiere. I cambi sono stati Emre Can (1994), Lazar Markovic (1994) e Josè Enrique (1986), lasciando Gerrard come unico giocatore utilizzato senza il due nella decina dell'età.

Il Liverpool ha evidentemente deciso di puntare su una squadra forte oggi, ma potenzialmente fortissima domani, probabilmente facendo anche due conti sull'età media degli avversari e scommettendo ad occhi chiusi sulla qualità del suo allenatore, che può portare la crescita dei vari Henderson, Coutinho, Sterling e Sturridge come elementi a suo favore.
Il lavoro di sviluppo dei singoli anche tramite il gioco collettivo sarà fondamentale per portare a compimento tutto il potenziale ammassato nella rosa dei reds.

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