7 lug 2014

Brazil2014: Top&Flop Giocatori - Quarti di finale

Top

Manuel Neuer: dopo una grande partita da libero contro l'Algeria ricorda a tutti di essere anche un eccellente portiere. Copre benissimo la rete e legge come nessuno gli spazi, producendosi in uscite spesso spettacolari. Benzema se lo sognerà per qualche mese. Numero 1 al mondo.

Mats Hummels: torna al centro della difesa e se ne impossessa. Difensivamente è in giornata positiva e copre in ogni situazione possibile (di testa, in anticipo, in marcatura, 1vs1), in attacco si toglie la soddisfazione di segnare il gol decisivo. Per personalità e spessore tecnico fondamentale.

Karim Benzema: riesce a crearsi dal nulla occasioni da rete con giocate di pura classe. Vederlo giostrare dentro l'area è un piacere, specie vista la sua tendenza a uscirne praticamente sempre. Forse ha sofferto l'assenza di Giroud, ma ha fatto tutto quello che poteva per la Francia.

James Rodriguez: è scontato dirlo, ma è stato l'anima della Colombia, l'unico a giocare anche quando tutto attorno a lui sembrava crollato. Lotta e produce giocate di classe malgrado venga picchiato senza alcun limite per tutta la partita. Ammirevole il suo autocontrollo negli abbracci finali che è costretto a subire dal buonismo del tutto fuoriluogo di certi giocatori brasiliani.

Mario Yepes: monumentale. È il cuore della Colombia, il primo a mettere la gamba e l'ultimo ad arrendersi. Telecomanda Zapata e si prende il lusso di chiudere Neymar in 1vs1 per ben due volte.

Gonzalo Higuain: lui che in Europa ha sempre fallito le partite importanti decide il quarto di finale contro il Belgio con un gran gol e una prestazione solidissima. Evidentemente galvanizzato dalla rete corre come un indemoniato, pressa tutti, lotta su ogni pallone e regala giocate di classe a ripetizione. L'azione in cui colpisce la traversa è una perla. Sembra abbia ritrovato la condizione, da vero nueve fondamentale per l'Argentina.

Ezequiel Garay: deve marcare Fellaini, Lukaku, Van Buyten e domina nel gioco aereo. Il muro su cui si infrange ogni idea del Belgio, cancella dal campo chiunque passi dalle sue parti. Soffre solo nel concitato finale trovandosi mille persone in area, ma arriva lo stesso su ogni pallone. Personalità da vendere.




Flop

Paul Pogba: flop soprattutto in proporzione alle smisurate aspettative create per lui dai media italiani. Essendo un '93 ha tutte le attenuanti del mondo, ma in una partita di questo spessore è sembrato spento e spaesato. Spesso impreciso, senza idee, fisicamente poco presente.

Raphaël Varane: che fisicamente sia dominante lo sappiamo, ma imparare a marcare l'uomo pare brutto? Hummels (che di mestiere fa il difensore) lo porta in giro dove vuole.

Pablo Armero: l'anima spensierata e festosa della Colombia si perde completamente. Corre del tutto a caso sbagliando una marea di palloni, ma anche idee e tempi di movimento. Fisicità sprecata se non riesce a mettersi a servizio del gioco, come gran parte degli 11 di Pekerman.

Juan Cuadrado: il valore aggiunto della Colombia stecca la partita più importante a causa della sua voglia di strafare. Gioca sempre da solo, punta a saltare tutto e tutti, sbaglia troppi palloni anche importanti, è pigro in copertura, spreca più energie a buttarsi a terra e protestare che altro. E' il suo lato peggiore che non riesce a sopprimere, peccato che sulle sue qualità si basasse gran parte dell'idea di gioco.

Victor Ibarbo: c'è qualcosa che sa fare? Non porta fisicità, non riesce a ripartire, non taglia, non tira, non punta l'uomo. Risulta semplicemente inutile. Probabilmente siamo a un livello troppo alto per lui.

Paulinho: il fisico, la corsa, e poi? Continua a risultare assente a questi Mondiali, lui che per Scolari è fondamentale coi suoi inserimenti. Sembra in crisi tecnica e psicologica dopo l'annata da incubo al Tottenham, finchè è rimasto in Brasile mostrava tutt'altro livello di gioco.

Lionel Messi: alla quinta partita si riposò. Nel primo tempo gioca pur non sembrando brillantissimo, nel secondo semplicemente sparisce dal campo. Passeggia nel cerchio di centrocampo aspettando che un pallone graviti dalle sue parti, è l'unico di tutti gli argentini in campo a non dannarsi l'anima in pressing e copertura, in più sbaglia alcune giocate facili per uno del suo talento che potevano chiudere la partita.

Nessun commento:

Posta un commento