L'Arsenal è una squadra che spesso nel parlare di calcio diventa archetipica ed esemplificativa.
Il modello Arsenal è diventato negli anni una sorta di slogan, un'etichetta rapida per veicolare senza dilungarsi alcuni concetti. In particolare due, uno nella visione positiva e uno in quella negativa: lo sfruttamento dei giovani come risorsa attiva nella rosa, con un progetto e un mercato a loro legato; la tendenza, proprio a causa della scarsa esperienza e della naturale discontinuità dei suddetti giovani, a perdersi nei momenti decisivi delle varie competizioni, non ottenendo alla fine alcuna vittoria. L'Arsenal in effetti non vince un trofeo dall'FA Cup 2005, sollevata da capitan Vieira, e si è avvicinata a vincere solo la Coppa di Lega nel 2007 e 2011, perdendo però entrambe le finali. La politica dei giovani ha però subito una netta variazione negli ultimi anni, passata un po' troppo sotto silenzio.
Un ideale spartiacque dell'era Wenger si può porre nelle stagioni 2005/2006 e 2006/2007. In quegli anni infatti la squadra ha visto partire tutti i suoi leader tecnici (Vieira, Henry, Bergkamp, Ljungberg, Pires, Sol Campbell, Ashley Cole) e ha cominciato a valorizzare una serie di giovani talenti che andavano a costruire la nuova ossatura della squadra. Fabregas, Van Persie, Adebajor, Nasri, Walcott, Song sono stati negli anni stelle di un gioco organizzato e spesso spettacolare, che però si è sempre dimostrato incapace di vincere, di fare l'ultimo salto decisivo. Negli anni molti dei principali protagonisti se ne sono andati a suon di milioni per cercare fortuna altrove, spesso sostituiti da altri giovani rastrellati per tutta Europa. Non a caso in quegli anni troviamo età medie anche intorno ai 20 anni.
Progressivamente però c'è stata una transizione verso giocatori di diverso spessore. In particolare dalla stagione 2011/2012 il mercato ha portato al manager francese giocatori come Mertesacker, Arteta, Giroud, Podolski e Cazorla. Non da pensione, ma nemmeno giovani da svezzare, tutti con esperienze più o meno importanti nel calcio di un certo livello. Nell'estate 2013 il colpo da record è stato Mesut Özil, che a 25 anni non è certo vecchio, ma vanta uno status di stella internazionale ormai da diverse stagioni, e c'è stato anche il ritorno di Flamini per puntellare la mediana.
La rosa dei titolari vede in definitiva giocatori esperti più che giovani, o arrivati dal mercato o fatti crescere negli anni. Difficile ormai considerare inesperti Walcott (classe 1989, esordio nel 2005 e oltre 300 presenze da pro), Ramsey (1989, esordio 2006, oltre 170 presenze con l'Arsenal) o Wilshere (1992, esordio 2008, oltre 120 presenze con l'Arsenal malgrado gli infortuni). L'età media degli 11 schierati da Wenger in stagione è tra i 24 e i 27 anni. L'ideale spina dorsale vede Szczęsny (1990), Koscielny (1985), Ramsey (1989), Özil (1988), Giroud (1987). Attorno ai 30 anni o sopra troviamo Rosicky (1980), Arteta (1981), Sagna (1983), Mertesacker (1984), Cazorla (1984) e Flamini (1984). Anche nel loro caso, di certo un livello di stagionatura accettabile. Sotto i 20 il solo Serge Gnabry (1995), nuovo talento emergente.
Una rosa giovane, ma nel pieno della maturità calcistica. Non a caso mai come quest'anno sembrano pronti al salto di qualità. Vinceranno?
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