16 ago 2011

River Plate 2011/2012 - Mercato

Mancano poche ore all'esordio della Banda nel Nacional B, la tanto temuta Serie B argentina che per qualche anno ha accompagnato partite e incubi dei tifosi Millonarios. L'esordio, per rendere il passaggio un po' meno traumatico, è contro il Chacarita, squadra affrontata dal River due anni fa nella massima serie argentina e che nell'ultima stagione ha terminato il campionato soltanto al sedicesimo posto. I Funebreros, ultimamente più famosi per le vicende legate alla loro Barra Brava rispetto a quanto fatto vedere sul terreno di gioco, saranno subito un banco di prova importante per il neo-DT Matias Almeyda, chiamato a sorpresa a gestire un cantiere aperto nella giungla della seconda divisione albiceleste, dove classe e grandi giocatori non sono più importanti e decisivi di garra, personalità e voglia di vincere.

Inutile sottolinearlo per l'ennesima volta, ma l'estate (l'inverno, in Argentina) del River Plate è stata una lenta e agonizzante presa di coscienza di quanto accaduto, con la rabbia del tragico spareggio contro il Belgrano di Cordoba a lasciare presto spazio ad una passività totale che ha accompagnato i tifosi della Banda ai nastri di partenza della nuova stagione, fra calciomercato, presunte riforme del campionato argentino, una Copa America da dimenticare e le immancabili ed inarrestabili prese in giro dei rivali boquensi. Come accennato in precedenza, la scelta di Passarella per il nuovo allenatore è ricaduta sul Pelado Matias Almeyda, fresco di ritiro e ultimo grande idolo del popolo del Monumental. Una decisione, quella del Kaiser, dal tasso di rischio elevatissimo, considerata la difficoltà di un campionato in cui ogni trasferta, ogni partita è giocata alla morte, dove ogni punto dovrà essere sudato e conquistato con la classe, sì, ma anche e soprattutto con unghie e denti. Ad Almeyda queste caratteristiche non mancano, conosce bene la rosa e gode di stima e rispetto da parte di tutti i giocatori, però l'alternativa aveva nome e cognome che dalle parti di Nunez evocano dolci ricordi e sono sinonimo di vittoria: Ramon Angel Diaz. I rapporti difficili fra l'altro Pelado e Passarella, nonostante la volontà dei tifosi, hanno pesato non poco nella scelta del Presidente, ben consapevole della delicatezza della situazione qualora le cose non dovessero andare fin da subito nel verso giusto.

I cambiamenti più importanti, tuttavia, sono avvenuti a livello di rosa, con addii importanti e arrivi inattesi quanto fondamentali. Il River si è mosso sul mercato con decisione e sicurezza, portando al Monumental giocatori di livello assoluto e gregari di grande importanza, forte della liquidità incassata dalle cessioni delle stelle Erik Lamela e Diego Buonanotte. I milioni di Euro provenienti da Roma e Malaga hanno permesso a Passarella di far respirare le casse del club e risanare gran parte dei debiti che hanno bloccato il mercato di inizio anno solare: la sessione che avrebbe con ogni probabilità permesso ai Millonarios di presentarsi ben più attrezzati alla lotta salvezza. Lasciando da parte la dietrologia, la dolorosa partenza di Lamela è stata accompagnata dal contemporaneo quanto sorprendente arrividerci del suo compagno di magie Manuel Lanzini, la Joya, approdato in prestito alla Fluminense per raccogliere l'eredità di Dario Conca. Scelta strana, forse, ma probabilmente intelligente, perchè Manu avrà modo di confrontarsi in un campionato nuovo in grado di risaltare le sue caratteristiche, per ora poco adatte alle battaglie che aspetteranno il River nel Nacional. Oltre ai tre trequartisti, hanno completato la rivoluzione nel tragicomico reparto offensivo del River gli addii di Mariano Pavone (Lanus) e Leandro Caruso (Godoy Cruz).
A centrocampo la partenza più significativa è senza dubbio quella di Walter Acevedo, centrocampista chiave negli schemi di JJ Lopez e spalla fidata del Pelado Almeyda nella mediana dei Millonarios. Il prestito al Banfield permetterà al River di mantenere il controllo del cartellino senza che questo perda eccessivo valore. Altro volante che in questi mesi ha lasciato la Banda è il peruviano Ballon, rientrato a fine prestito all'Universidad San Martin.
Una delle sorprese più clamorose è invece l'addio di Paulo Ferrari, ex-capitano e punto di riferimento sulla corsia destra della Banda. Il Loncho, per il quale ci si attendeva un'esperienza europea o in qualche grande del continente, andrà a rinforzare le fila del Rosario Central, squadra in cui ha mosso i primi passi fra i professionisti e rivale del River nella corsa alla promozione.

Per quanto riguarda gli arrivi a Nunez, i nomi sono essenzialmente due: Fernando Cavenaghi e Alejandro Dominguez. Il Torito, messi da parte i dissapori con Passarella, sarà il nuovo capitano dei Millonarios, l'uomo su cui ricostruire una squadra che aveva nel gol il suo difetto più evidente. 55 reti in 88 presenze vestendo la maglia con la Banda, un cammino europeo non particolarmente esaltante (eccezion fatta per l'avventura al Bordeaux) e tanta voglia di riportare in alto il River Plate: chi meglio di lui? Cavenaghi e il Chori Dominguez, altro giocatore in grado di essere un fattore assoluto a livello sudamericano, hanno voluto a tutti i costi un ritorno a casa per restituire all'amato River il palcoscenico che più gli spetta, trattando di persona con i rispettivi club (Bordeaux e Valencia) il trasferimento a Buenos Aires e mettendosi fin dai primi giorni di mercato agli ordini di Almeyda.
Per rinforzare il reparto arretrato ha fatto ritorno in Argentina il centrale Augustin Alayes, gigante di vetro proveniente dal Colo Colo. Una scommessa del club, dal momento che la sua avventura in Cile è stata caratterizzata da un esordio con goleada subita e da una serie di infortuni in grado di far impallidire anche il povero Abelairas. Il posto di Ferrari sarà invece occupato da Luciano Vella, terzino destro classe '81 ex-Independiente e Newell's Old Boys.
Il centrocampo è invece il reparto che ha registrato il maggior numero di movimenti in entrata, con gli acquisti di Martin Aguirre (ultima stagione all'Olimpo, in prestito dal Godoy Cruz), centrocampista molto interessante grazie soprattutto allo straordinario dinamismo e all'inesauribile intensità di gioco, Carlos Sanchez, esterno destro del Godoy Cruz, e del Maestrico Gonzalez, ventottenne del Gimnasia La Plata messosi in mostra nell'ultima Copa America tra le fila del Venezuela. A questi vanno aggiunti i ritorni di Nicolas Domingo, in prestito al Penarol, e del Lobo Cristian Ledesma, ex-Olympiacos, San Lorenzo e Colon, già al River Plate nella stagione 2004/2005.

Presentato il mercato dei Millonarios, a breve avremo modo di parlarvi delle idee tattiche di Almeyda, del contesto in cui i nuovi acquisti verranno inseriti e soprattutto dei numerosi giovani con cui dovranno contendersi il posto, perchè nonostante la retrocessione il vivaio del River Plate rimane uno dei più floridi a livello continentale e mondiale.

3 commenti:

  1. Esordio vincente contro il Chacarita: 1-0, gol di Juan Manuel Diaz, Chori migliore in campo.

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  2. Ma il CHori rispetto alla categoria è svariate spanne sopra,e nn ha i difetti di inesperienza di Lamela/Lanzini

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  3. Altra vittoria questa notte contro l'Independiente de Rivadavia per 3-1. Reti di Ocampos (classe '94, più avanti vi parlerò di lui), Aguirre e Sanchez. Questi ultimi due hanno avuto un impatto iniziale sul River davvero notevole, hanno riportato corsa, inserimenti e intensità. Mancano ancora i gol degli attaccanti, ma non ho dubbi che non tarderanno ad arrivare.

    Intanto guardate cosa ha fatto quel pirla di Mercado in Independiente-Estudiantes: http://www.ole.com.ar/estudiantes/simulador_0_539346432.html

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