18 mag 2014

L'attacco della Juventus e l'Europa

Fin dalla sua prima stagione in bianconero è stato evidente che il principale punto di forza della Juventus di Antonio Conte si trovava nel reparto di centrocampo. Un insieme completo di forza fisica, tecnica, regia e capacità di inserimento che diventava il motore ideale della manovra, portando solidità alla difesa e opzioni concrete all'attacco.
Per dare un'idea dell'incidenza dei titolari, nel 2011/2012 dei 68 gol totali 9 li aveva segnati Claudio Marchisio, 7 Arturo Vidal e 3 Andrea Pirlo, che aggiungeva anche 13 assist. L'anno successivo la situazione si fece ancora più evidente, infatti dei 71 gol totali ve n'erano 6 di Marchisio, 5 di Pirlo (più 7 assist), 5 di Pogba e 10 di Vidal (più 8 assist). Numeri decisamente importanti.
L'apporto degli attaccanti ovviamente c'è stato, ma in misura subordinata. Difficilmente erano gli uomini più offensivi a fare la differenza effettiva e spesso si trovavano a brillare della luce dei loro compagni più arretrati. I vari Matri, Vucinic, Quagliarella e Giovinco, che si alternavano spesso, sono arrivati al massimo a 10 come numero di gol e solo nella prima stagione il capocannoniere della squadra era stato un attaccante, con Matri che staccava di 1 rete la coppia Vucinic-Marchisio.

Posto che il campionato si poteva dare per acquisito, il limite della Juventus eliminata dal Bayern Monaco non a caso era stato individuato proprio nella scarsa capacità di decidere le partite dei componenti del reparto d'attacco. Per questo alla vigilia della stagione attuale a Conte sono stati recapitati due titolari nuovi di zecca, Fernando Llorente e Carlos Tevez. Due giocatori esperti (rispettivamente classe '85 e '84), capaci di fare gol e di integrarsi a vicenda.
La prima conseguenza del loro arrivo è stata la scomparsa di sostanzialmente tutti gli altri uomini del reparto. Matri è stato ceduto in estate, i restanti si son dovuti accontentare delle briciole sia in termini di gol che di minutaggio.
La seconda è stata, alla lunga, un cambio netto dell'incidenza dell'attacco. La Juve ha segnato di più, 80 gol, e i due migliori marcatori stagionali sono i due nuovi arrivati. Tevez sfiora il titolo di capocannoniere con 19 gol,  Llorente lo segue a 15, per un totale che nella stagione 2012/2013 avevano ottenuto Giovinco, Quagliarella, Matri e Vucinic sommati.
I centrocampisti hanno sempre fornito il loro apporto, 4 gol di Marchisio, 5 di Pirlo, 7 di Pogba, 11 di Vidal, ma la loro importanza è stata di fatto pareggiata dall'apporto del reparto offensivo, per la prima volta nella gestione Conte. Una variazione nel gioco che ha portato a una capacità ancora maggiore di sbloccare le partite, grazie alle giocate di Tevez e alla forza fisica di Llorente, per un dominio totale sul campionato col terzo scudetto consecutivo.

C'è però un lato deficitario rappresentato nel rendimento nelle coppe.
La Juventus cercava senza mezzi termini un upgrade decisivo in ambito internazionale visti anche i buoni risultati del primo anno (quarti di finale eliminati dai futuri campioni). Invece ha trovato una dolorosa eliminazione ai gironi di Champions (con 1 sola vittoria in casa col Copenaghen) cui ha fatto seguito l'eliminazione in semifinale di Europa League.
In questo si può parlare di fallimento fragoroso del nuovo reparto offensivo, ma soprattutto dell'uomo più atteso, l'erede del numero 10 Carlos Tevez. L'argentino infatti non è stato in grado di trovare la via del gol fino alla semifinale di andata contro il Benfica. Un gol pure beffardo alla luce del risultato finale. Anche Llorente si è fermato a 2 gol nel girone (cui si aggiungono 2 di Quagliarella), per un rendimento generale del reparto offensivo insufficiente rispetto alle aspettative, specie se paragonato coi 5 gol messi a segno dal solo Vidal.

Avere un attacco forte, completo e risolutivo si è rivelato insomma decisivo per asfaltare un campionato già dominato negli ultimi due anni, ma in ambito europeo ha portato a un passo indietro.
Forse la squadra di Conte si è adagiata troppo sugli attaccanti, perdendo qualcosa in termini di collettività e organizzazione rispetto agli anni passati?

Nessun commento:

Posta un commento