Come corollario al precedente post, due eventi di mercato recentissimi che esemplificano come l'Italia abbia perso il suo posto calcistico nel mondo e che via dovrebbe intraprendere.
Il Milan, club più titolato al mondo secondo i loro calcoli, 7 Champions, ricchi premi e cotillon vende il numero uno e il numero due della rosa (e praticamente gli unici due che contavano qualcosa) a una squadra che sostanzialmente fino all'anno scorso è vissuta nell'anonimato (due campionati vinti, un Intertoto, una Coppa Coppe) e gioca pure in uno dei pochi campionati europei considerati ancora inferiori alla Serie A. Segno totale di resa economica, massimo indicatore possibile della necessità di cambio immediato di forma mentis.
Un giorno o l'altro poi Leonardo ci spiegherà come mai sia capace solo di venire a comprare in Italia gonfiando a dismisura le cifre (c'è da ringraziarlo perchè è uno dei pochi a portarci soldi, ma fossi quello che gli paga lo stipendio due domande le avrei), ma è un altro discorso.
Sul prezzo si può discutere (per un classe '90 con 119 presenze e 59 gol nel Twente mi pare cifra onestissima), ma importante è ancora il concetto.
La quarta forza del campionato (che già di suo conta su dei talenti fatti in casa) per rinforzarsi punta su un elemento giovane già rodato in un campionato "minore", senza paura e con la prospettiva di impiegarlo realmente. Quante volte succede in Italia? A mio avviso troppo poche.
Note a parte su Ibrahimovic:
- Maxwell a Gennaio scorso si è trasferito al PSG. A questo punto non può essere un caso. Due anni lontani sembravano decisamente già troppi
- per la seconda volta dopo l'Inter 2009/2010 si parla di dargli la maglia numero 10 e lui se ne va senza nemmeno vederla
- Ibrahimovic e Thiago Silva al Paris Saint Germain
Il Milan, club più titolato al mondo secondo i loro calcoli, 7 Champions, ricchi premi e cotillon vende il numero uno e il numero due della rosa (e praticamente gli unici due che contavano qualcosa) a una squadra che sostanzialmente fino all'anno scorso è vissuta nell'anonimato (due campionati vinti, un Intertoto, una Coppa Coppe) e gioca pure in uno dei pochi campionati europei considerati ancora inferiori alla Serie A. Segno totale di resa economica, massimo indicatore possibile della necessità di cambio immediato di forma mentis.
Un giorno o l'altro poi Leonardo ci spiegherà come mai sia capace solo di venire a comprare in Italia gonfiando a dismisura le cifre (c'è da ringraziarlo perchè è uno dei pochi a portarci soldi, ma fossi quello che gli paga lo stipendio due domande le avrei), ma è un altro discorso.
- Luuk de Jong al Borussia Mönchengladbach
Sul prezzo si può discutere (per un classe '90 con 119 presenze e 59 gol nel Twente mi pare cifra onestissima), ma importante è ancora il concetto.
La quarta forza del campionato (che già di suo conta su dei talenti fatti in casa) per rinforzarsi punta su un elemento giovane già rodato in un campionato "minore", senza paura e con la prospettiva di impiegarlo realmente. Quante volte succede in Italia? A mio avviso troppo poche.
Note a parte su Ibrahimovic:
- Maxwell a Gennaio scorso si è trasferito al PSG. A questo punto non può essere un caso. Due anni lontani sembravano decisamente già troppi
- per la seconda volta dopo l'Inter 2009/2010 si parla di dargli la maglia numero 10 e lui se ne va senza nemmeno vederla
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