6 mag 2010

C'era una volta un re...

C'era una volta un giocatore col numero 10 a Roma, considerato un idolo da tutti. Capitano, simbolo di Roma e del "romanismo", protagonista di pubblicità varie, ambasciatore Unicef, ottavo re di Roma (anche se, tanti anni fa, fecero una statua con questa dicitura a tale Falcao, ma devo ricordarmelo solo io a quanto pare) "una delle poche bandiere del nostro calcio, un modello positivo per tanti bambini conquistati dal suo modo di giocare e dai suoi comportamenti fuori del terreno di gioco" (tratto da dichiarazioni di Rosella Sensi, suo presidente).
Dietro questa bella patina da grande si cela ben poco. Un gigante d'argilla? Molto meno, alla luce dei fatti. Come altro definire uno che trasforma una finale di Coppa Italia in una caccia all''uomo, mettendo se stesso e il suo presunto onore davanti alla sua squadra e al suo lavoro?

Totti una volta di più (perchè episodi del genere sono stati diversi nella sua luminosa carriera, chiedere a Poulsen per dirne uno noto) si è mostrato al mondo per quello che è: poco più di un bullo nemmeno di quartiere, di cortile. Capace di fare il grosso tra le sue quattro mura, solo contro qualcuno più perseguitato o più debole di lui che non può reagire. Dico al mondo perchè ovviamente a Roma le giustificazioni sono già scattate. Di vedere la realtà, il re nudo, nemmeno se ne parla. Le provocazioni sono una cosa normale nel calcio che si gioca pagando per partecipare, figuriamoci con dei trofei in palio. Cosa può aver detto di tanto terribile Balotelli? E anche se lui avesse davvero parlato, Motta e Milito (reo di aver tolto palla a questo fenomeno da baraccone)? Ovviamente tutti cattivi contro l'eroe vessato.
Zidane avrebbe dovuto imparare (come si dice da dove viene Totti) di più dalle parti di Roma, e dire che il Mondiale 2006 l'ha vinto anche questo ragazzo qui.
Che una volta di più si è dimostrato un uomo piccolo piccolo.

1 commento:

  1. Niente da aggiungere: intervento perfetto, Totti inqualificabile.
    E non aggiungiamo altro, non parliamo troppo. Perchè non vorremmo ricevere un calcio da dietro sulla tibia...

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