17 mag 2015

I giovani di Boca e River

Il calcio argentino, si sa, non naviga esattamente nell'oro. E non da oggi, quasi da un ventennio. La conseguenza è che anche squadre di blasone come Boca e River hanno un costante flusso di giovani talenti in vetrina, indispensabili per garantire la sopravvivenza economica dei club. In questo ambito la congiuntura attuale è particolarmente favorevole.

Entrambe le squadre infatti presentano un nucleo di giocatori ancora giovani, ma non più giovanissimi, già svezzati, con diverse presenze nei club, un ruolo definito e un impatto sensibile in campo, a cui si aggiungono dei giocatori più esperti che aggiungono qualità e gerarchia. In questo contesto i due colossi di Buenos Aires si permettono anche di lanciare dei giovanissimi, che possono far brillare il loro talento, ancora acerbo, grazie alla solida struttura che li attornia.

Inciso: nell'incontestabile opinione di chi scrive i talenti più stuzzicanti dal punto di vista di estro e qualità stanno nel River.


Boca

Nicolas Colazo: ok, tecnicamente non è così giovane (1990) e gioca nel Boca fin dal 2009. Ma dopo mille infortuni e problemi vari Colazo potrebbe essere arrivato a una nuova giovinezza. Da interno di centrocampo è passato a terzino sinistro, ruolo per cui ha la fisicità e un'interessante sinistro per precisione e potenza. Vista la penuria nella posizione è da considerare.

Cesar Marcelo Meli: uno dei giocatori migliori di questa stagione, Meli è un centrocampista classe 1992 in vertiginosa crescita. Fisicamente impattante (in Argentina) e difensivamente solido, sta dimostrando anche di avere ottime letture negli inserimenti e una certa capacità di vedere la porta. Un centrocampista completo, ottimo come interno.

Andres Cubas:
classe 1996 che ha trovato spazio quasi per caso in una rosa tanto ampia. Ha dimostrato da subito impatto fisico notevole (sempre per l'Argentina), personalità in quantità industriali e una certa calma nella gestione della palla. Gioca come mediano davanti alla difesa, con compiti primariamente tattici e difensivi. Il Boca potrebbe aver trovato il suo Mascherano, per trasmigrare in Europa bisogna capire quanto può pagare il fisico non esattamente da colosso. 

Andres Chavez: classe 1991 e quindi al limite del concetto di giovane, cresciuto nel Banfield in cui si è dimostrato un buon realizzatore, al Boca fa principalmente l'ala, e Arruabarrena punta su di lui per l'impatto fisico (tanto per cambiare). Chavez infatti per i canoni argentini è semplicemente un trattore, però con una capacità apprezzabile di trattare la sfera e vedere la porta. Parlando di attaccanti, un giocatore di intensità rara.

Jonathan Calleri: cresciuto nell'All Boys e al Boca dal 2014, Calleri è una punta classe 1993 che si distingue per mobilità e capacità di corsa. Pur agendo spesso da prima punta svaria molto, si allarga e attacca la profondità con generosità e continuità. Un combattente, da raffinare sotto il profilo tecnico.

Cristian Pavon: la sorpresa del Superclasico di campionato. Attaccante classe 1996 messo da Arruabarrena sugli esterni, si è distinto per applicazione tattica, rapidità e capacità di farsi trovare pronto. Un pallone toccato in area, un gol. In Libertadores veste la 9, qualcosa vorrà pur dire.

Gino Peruzzi: merita un discorso a parte. Considerato soprattutto in Italia un prospetto top con scarsissime basi un paio di anni fa, dal Catania dove si può dire che ha falito è tornato al Boca e sta cercando il suo spazio. Classe 1992, quindi ha ancora tempo, ma al momento è una riserva degli Xeneizes malgrado la concorrenza non sia stellare.


River

German Pezzella: difensore classe 1991 solido e affidabile. L'anno scorso era in rampa di lancio, ma ha pagato il fatto di doversi giocare il posto con un'autorità come Maidana. Ciò nonostante ha sempre risposto presente, sfoggiando prestazioni importanti in partite molto delicate.

Ramiro Funes Mori: anche lui difensore centrale del 1991. Al pari del gemello Rogelio non brilla per continuità e concentrazione, oltre ad avere una certa tendenza a sopravvalutarsi ed eccedere in giocate non nelle sue corde. Ma Ramiro è un difensore con mezzi fisici fuori dal comune, insuperabile nel gioco aereo e affidabile nell'1vs1. La sua dimensione europea potrebbe essere la Liga.

Eder Alvarez Balanta: forse il miglior difensore della Banda, ma senza continuità di impiego da troppo tempo. Martoriato da continui infortuni, il difensore colombiano del '93 rischia di perdersi nel limbo; un peccato, considerate le doti fisiche impressionanti, i piedi discreti e la duttilità.

Emanuel Mammana: il più giovane del lotto difensivo (1996) e quello con il futuro più roseo. A Nunez ne tessono le lodi da anni e i primi passi tra i grandi confermano quanto di buono detto sul suo conto. È un centrale, anche se Gallardo per necessità lo ha dirottato sulla fascia destra, con ottimo senso della posizione, tanta personalità e ottima tecnica. Deve crescere fisicamente e specchiarsi un po' meno quando costruisce la manovra, ma talenti simili non si vedono con molta frequenza.

Augusto Solari: tuttofare classe 1992, il cugino del ben più famoso Santiago è un prospetto non di primo livello, ma uno di quei giocatori che ti danno fin da subito l'impressione di essere "veri". Ha fisico, passo e buona tecnica di base, ma la sua vera forza è la duttilità: non a caso il Muneco lo utilizza indifferentemente da terzino destro, esterno e interno di centrocampo.

Matias Kranevitter: semplicemente il miglior centrocampista d'Argentina. Il volante del '93 lo scorso hanno ha avuto una crescita vertiginosa interrotta soltanto da un fastidioso infortunio al piede. Dopo un rientro lento e difficile è tornato a esprimersi ai suoi migliori livelli, dominando in lungo e in largo il centrocampo. Incontrista impressionante per tempi e posizione, sta migliorando molto anche palla al piede, dimostrando di avere buone letture e velocità di pensiero. Resta soltanto da chiedersi cosa stia aspettando Martino a convocarlo nella Seleccion.

Guido Rodriguez: ha un anno meno di Kranevitter e Gallardo lo ha utilizzato nel finale dello scorso semestre come suo vice. Più compassato e meno incontrista del Colorado, Rodriguez quest'anno ha trovato spazio soprattutto in Reserva. Ha visione di gioco e tocco interessanti, ma è difficile capire dove possa arrivare a livello locale.

Sebastian Driussi: assieme a Mammana e al portiere Batalla è uno dei gioielli della florida classe '96 delle inferiores del River. Da qualche anno è nel giro della prima squadra e, dopo aver patito le eccessive aspettative nei suoi confronti, nel 2015 ha compiuto passi avanti significativi nel suo percorso di crescita. La tecnica non si discute, fisicamente è cresciuto moltissimo e nelle ultime partite ha dimostrato di avere personalità e intensità. Gallardo lo utilizza soprattutto come esterno sinistro di un centrocampo a 4 iper-offensivo o come ala di un tridente, anche se la sua collocazione ideale potrebbe essere da seconda punta di movimento.

Lucas Boye: altro classe '96 usato spesso e volentieri da Gallardo come punta, sia insieme ai "grandi" che come unico riferimento in caso di turnover. Boye è un mix di capacità tecniche e doti fisiche molto interessanti, che però potrebbe avere le sue difficoltà ad imporsi. Ha un fisico da prima punta pura, sa difendere palla e soprattutto ha un'intelligenza tattica nei movimenti fuori dal comune per un ragazzo della sua età, grazie alla quale si adatta a qualunque partner e modulo. Molto buono nel trattamento della palla e capace di usare entrambi i piedi, il suo vero limite è nel vedere la porta. Non pochissimo per una punta, ma l'esempio di Gustavo Bou è lì a insegnare a non avere fretta.

Giovanni Simeone: dopo il Sudamericano da bomber implacabile in molti si aspettavano la sua consacrazione tra le fila dei Millonarios. Ma giocarsi il posto con Teofilo, Mora e Cavenaghi non è facile e Gio avrebbe fatto meglio a insistere per il prestito. Le doti realizzative sono evidenti, ma deve assolutamente crescere nel gioco di squadra e a livello tecnico. Sicuramente arriverà in Europa, resta da vedere se per meriti suoi o per altri fattori.

Camilo Mayada: acquistato pochi mesi fa dal Danubio, l'uruguayano classe '91 ha già messo in mostra tutte le sue doti. È un giocatore duttile, grintoso e forte fisicamente. Può ricoprire qualsiasi ruolo sulla fascia e per Gallardo è già un jolly molto importante.

Gonzalo Martinez: assieme a Mayada è uno degli acquisti del verano argentino. Formatosi nell'Huracan, il trequartista del '93 è un giocatore con prospettive davvero interessanti. Veloce, rapido, tecnico e imprevedibile: il Pity può scardinare qualsiasi difesa grazie alle sue folate e al sinistro micidiale. L'esperienza al River può aiutarlo a compiere il salto di qualità necessario per puntare all'Europa.



(in collaborazione con G.B)

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