7 apr 2014

I campioni non sempre si impongono giovanissimi

Se uno è un campione si vede da subito, anche a 18 anni.
Uno dei più abusati luoghi comuni del calcio moderno è figlio diretto della sovraesposizione mediatica a cui è soggetto questo sport, visto che chiunque può scoprire e seguire talenti di ogni età. In più la squadra dominatrice di questo decennio, il Barcellona, si è costruita sui giovani fatti in casa, come precedentemente in ultima analisi il Manchester di Sir Alex, regalando comodi e saldi appigli allo slogan.
Il calcio però non funziona esattamente così. Ciò che induce in inganno è la logica ex post, che porta a giudicare l'intera carriera sulla base del punto di arrivo. Facile dire nel 2014 che Zidane è stato un fenomeno, meno nel 1994. Spesso ai giocatori serve tempo, esperienza, una maturazione tecnica e fisica oltre che un ambiente adatto per imporsi.

Considerando giocatori nati dagli anni 70 in poi, quindi protagonisti in tempi recenti, si trovano moltissimi esempi che smentiscono la teoria per cui uno deve imporsi già in giovane età, magari ad alti livelli per dimostrare qualcosa.
Intendiamoci, il talento da qualche parte deve esserci, ma è un concetto assai più teorico e rarefatto. Quindi l'obiezione classica del tipo "ma si è sempre visto che aveva talento" la scartiamo a priori. Perchè talento ne hanno avuto anche tanti altri, che però non hanno i meriti per stare in questa lista.
Pronti per l'elenco?

Zinedine Zidane (1972): esordisce da giovanissimo nel Cannes e ci rimane fino alla retrocessione nel 1992. In totale 71 presenze e 6 gol. Passa al Bordeaux per 460.000 euro, arriva alla Juventus a 24 anni, faticando mesi per inserirsi.
Franck Ribery (1983): il Pallone d'Oro morale 2014 gioca in terza divisione semiprofessionistica con Boulogne, Olympique Ales e Brest fino al 2004. Poi Metz in Ligue 1, Galatasaray e Olympique Marsiglia prima di approdare al Bayern Monaco a 24 anni.
David Villa (1981): gioca in Segunda Division con lo Sporting Gijon B fino al 2001, in Liga con lo Sporting Gijon fino al 2003. Ancora due anni di Saragozza prima di trasferirsi al Valencia a 24 anni. Poi il Barcellona a 29.
Zlatan Ibrahimovic (1981): fino al 2001 al Malmö, con anche una stagione in Superettan. 8 gol nella prima stagione all'Ajax, a 21 anni, si trasferisce alla Juventus a 23.
Ruud van Nistelrooy (1976): fino al 1997 in Eerste Divisie col Den Bosch. Arriva in Eredivisie con l'Herenveen a 21 anni, nel PSV a 22, al Manchester anche per problemi fisici a 26.
Didier Drogba (1978): esordio nel Levallois, al Le Mans in Division 2 fino al 2002. Arriva in Ligue 1 col Guingamp a 24 anni, si trasferisce al Chelsea a 26.
Samuel Eto'o (1981): sostanzialmente scartato dal Real Madrid che lo aveva preso giovanissimo, gioca col Maiorca fino al 2004, quando si trasferisce al Barcellona.
Thiago Silva (1984): inizia nella terza divisione del campionato gaucho, dalla Juventude lo prende il Porto nel 2004. Per problemi di salute torna in Brasile e ci resta fino alla chiamata del Milan a 25 anni.
Diego Milito (1979): dopo il Racing arriva al Genoa in Serie B nel 2004. Il primo campionato maggiore nel 2005 grazie al Saragozza. All'Inter a 30 anni.
Douglas Maicon (1981): al Cruzeiro fino al 2004, al Monaco fino al 2006. La chiamata dell'Inter, nello stupore generale, a 25 anni. 
Hulk (1986): in Giappone, in J.League Division 2, fino al 2008.
Roy Makaay (1975): al Vitesse fino al 1997, per poi trasferirsi nella Liga. Al Tenerife fino al 1999 prima della grande storia col Deportivo La Coruña fino al 2003. La Germania, col Bayern, a 28 anni.
Luis Figo (1972): allo Sporting Lisbona fino al 1995, con 20 gol in 169 partite.
Rivaldo (1972): in Brasile inizia in club minori (Santa Cruz, Mogi Mirim) fino alla chiamata del Corinthians a 21 anni. Al Deportivo nel 1996, al Barcellona la stagione successiva, a 25 anni.
Ronaldinho (1980): Gremio fino al 2001, PSG fino al 2003. Al Barcellona a 23 anni.
Arturo Vidal (1987): in Cile, al Colo Colo fino al 2007, in Germania al Leverkusen prima della chiamata della Juventus a 24 anni.
David Silva (1986): nato nel Valencia, gioca fino al 2005 tra Segunda Division B e Segunda Division con Valencia B e Elbar, poi esordisce in Liga col Celta Vigo. Si trasferisce al Manchester City a 24 anni. 
Yaya Tourè (1983): in Belgio, al Beveren, fino al 2004, poi Metalurg Donetsk-Olympiakos-Monaco fino al 2007. A 24 anni al Barcellona, a 27 al City.
Mesut Özil (1988): allo Schalke fino al 2008, con 1 gol in 39 partite. Poi il Werder Brema fino al 2010.
Miroslav Klose (1978): nel 1998 in Fußball-Regionalliga con l'Homburg. Kaiserslautern fino al 2004, poi il Werder Brema. A 29 anni al Bayern. 
Robert Lewandowski (1988) fino al 2008 in terza e seconda divisione polacca con lo Znicz Pruszkow. Lech Poznan fino al 2010, il Borussia Dortmund a 23 anni.
Mario Mandzukic (1987): Marsonia in seconda divisione e NK Zagabria fino al 2007, Dinamo Zagabria fino al 2010. Poi la Germania, Wolfsburg e Bayern a 26 anni.
Luka Modric (1985) Zrinjzki Mostar e Inter Zapresic fino al 2005 in prestito dalla Dinamo Zagabria, ritorna alla base e ci resta fino al 2008. Poi Tottenham fino alla chiamata galactica a 27 anni.
Pavel Nedved (1972): in patria tra Dukla e Sparta Praga fino al 1996, quando arriva alla Lazio.
Filippo Inzaghi (1973):  tra B e C1 Piacenza-Leffe-Verona fino al 1995. Gli servono altre due stagioni tra Parma e Atalanta per approdare alla Juventus, a 24 anni.
Christian Vieri (1973):dal 1992 al 1995 in B con Pisa-Ravenna-Venezia, poi in A con l'Atalanta prima di passare alla Juventus a 23 anni per una sola stagione.
Luca Toni (1977): fino a 23 anni C1 e B con Modena-Empoli-Fiorenzuola-Lodigiani-Treviso, poi Vicenza e Brescia in A, il ritorno in B col Palermo. A Firenze a 28 anni, al Bayern a 30
Frank Lampard (1978): al West Ham fino al 2001, qaundo viene acquistato da un Chelsea ancora da costruire.
Michael Ballack (1976): in 2Bundes e Regionalliga Nordost col Chemnitiz fino al 1997. Conosce la Bundes col Kaiserslautern fino al 1999 quando passa al Leverkusen. Al Bayern a 26 anni.
Thierry Henry (1977): fino al 1999 al Monaco, con cui ha vinto anche un campionato, prima di conoscere la Juventus a 22 anni. Non basso livello, ma il problema è il rendimento: in Francia 28 gol in 141 partite, a Torino solo 3. A 23 anni va all'Arsenal e qualcosa cambia.
Javier Zanetti (1973): in Argentina con Talleres in Primera B e Banfield in Primera Division fino all'arrivo all'Inter da sconosciuto e quasi per caso nel 1995.
Andrea Pirlo (1979): prima di saltare sulla sedia, ricordatevi che non si discute il talento. A 18 anni in B col Brescia, malgrado l'arrivo all'Inter nel 1999 non trova una sua dimensione tecnica fino al campionato 2002-2003, quando Ancelotti lo posiziona definitivamente davanti alla difesa. A 23 anni.

Chiaro che si possono fare altrettanti esempi di campioni emersi giovanissimi in grandi squadre e diventati poi colonne del calcio europeo.
L'importante è non generalizzare, nè caricare troppe pressioni su certi giovani a cui serve tempo per trovare la propria strada.


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