Nel mercato "parlato" malgrado siano passati quasi 20 anni dalla sentenza Bosman si continua a non dare il giusto peso alla volontà dei giocatori.
Due esempi nell'ultimo periodo sono stati lampanti, con sempre protagonista l'Inter:
- discutere la possibilità dell'acquisto dell'ormai famosissimo Paulinho con un'operazione lampo dal Brasile senza avere la preferenza espressa del ragazzo. Già interazioni burocratiche con un oceano di mezzo sono lente di loro, se l'oggetto del desiderio non vuole muoversi non hai proprio speranze.
- la famosa clausola di prelazione per Balotelli. Anche se a parità di offerta il City avrebbe dovuto cederlo all'Inter, poi a firmare il contratto è il giocatore. Se sceglie di andare in un'altra squadra, la clausola è totalmente inutile.
meglio sarebbe stata una lieve penale (5mln?) in caso di cessione ad altra squadra (o ad altra squadra di serie a, a-la-cassano con la samp)
RispondiEliminaalmeno con quella ottenevi qualcosa
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