18 gen 2013

Marco Benassi, primo tassello della Nouvelle Vague interista



Quando, all'annuncio delle formazioni ufficiali di Inter-Pescara, è apparso il nome di Marco Benassi, sono sicuro che tanti tifosi siano rimasti colti di sorpresa. "Benassi? Un ragazzo della Primavera?". Sorpresa sicuramente mista a curiosità, perchè per un tifoso vedere esordire un giovane calciatore è sempre una bella scoperta. Benassi, in verità, non era alla sua prima apparizione in nerazzurro: già due erano state le sfide ufficiali disputate in prima squadra, quelle contro Rubin Kazan e Nefci Baku, con prestazioni tutt'altro che insufficienti, tra l'altro. Il campionato, però, è ben altra cosa, soprattutto quando la squadra sta attraversando un momento difficile e le pressioni sono sempre più opprimenti.

Benassi non ha pensato a nulla se non a giocare il calcio che conosce: giocate semplici, sia in verticale che in orizzontale, spesso e volentieri a uno o due tocchi (segno di personalità, non di insicurezza, come mi è incredibilmente capitato di leggere), incursioni in attacco e senso della posizione in fase di interdizione. Benassi ha confermato le attese che riponevano in lui coloro che già lo conoscevano: un centrocampista moderno capace di impostare e interdire, con un buon fisico e spiccato senso della posizione. Quello che più ha colpito i tifosi è stata la personalità con cui ha affrontato la gara: ha guidato un intero reparto con autorevolezza, giocando tanti palloni e cercando scambi anche ostici con i compagni d'attacco. Tutto questo a 18 anni compiuti a settembre. Una vera e propria boccata d'aria fresca per un reparto in difficoltà come il centrocampo interista.

L'entusiasmo generato da Benassi, ovviamente, ha portato a frasi eccessive e troppo ottimistiche: "il regista ce l'abbiamo in casa", "i giovani vanno fatti giocare", "titolare fisso" sono affermazioni che mal si coniugano con la situazione di Benassi. Marco ha appena 18 anni e deve ancora rinforzarsi fisicamente senza perdere agilità nè facilità di corsa prima di poter diventare un elemento inamovibile dell'11 titolare. Intanto godiamoci il suo ingresso nelle rotazioni del centrocampo, sapendo di avere un ragazzo di notevolissimo potenziale ad un costo praticamente irrisorio. Il settore giovanile dell'Inter, tanto apprezzato all'estero quanto snobbato in Italia, soprattutto dal tifo interista, è pieno di giocatori promettenti quanto e forse più di Benassi: potrei farvi tanti nomi in proposito, da Bonazzoli a Tassi, da Sciacca a Taufer, da Palazzi a Pedrabissi, Spaviero e Garritano. Un'autentica nouvelle vague nerazzurra, composta da ragazzi che, se manterranno le attese che tanti appassionati e addetti ai lavori ripongono in loro, potranno creare il fulcro delle Inter del futuro.

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