La voce di Roberto Calenda si aggiunge a tante altre sentite nel corso dell'estate secondo cui l'Inter per Lucas aveva un progetto che andava ben oltre il mero lato tecnico/sportivo. Un'operazione di marketing a 360°grazie al coinvolgimento della Pirelli per mettere il ragazzo sotto i riflettori come si deve, sulla scia di quanto già realizzato nel lontano 1998 con Ronaldo.
Un'idea meritoria in un periodo difficile per il calcio italiano, un buon modo per coinvolgere un giovane talento al di là dei soliti zeri sugli assegni.
Resta un però grande come una casa.
Il Ronaldo del 1998 aveva in comune col Lucas del 2012 giusto il fatto di essere brasiliano.
Il Fenomeno in carriera vantava 47 presenze e 44 gol col Cruzeiro, 57 e 54 col PSV, 49 e 47 col Barcellona. Arrivava all'Inter come miglior giocatore del mondo a soli 21 anni e la forza dei numeri dalla sua. Anche in nazionale brasiliana (parliamo di nazionale maggiore, niente giovani) aveva già segnato 24 gol in 34 presenze. Uno score a dire poco impressionante.
Lucas oggi si presenta con 27 gol in 105 presenze al San Paolo e 1 in 17 di nazionale maggiore.
Per forza di cose, un profilo nettamente più basso. Confermato dal suo futuro approdo in Ligue 1.
Andiamoci piano con certi accostamenti.
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