Da quando ha conosciuto il tocco del Loco Bielsa il calcio cileno è entrato in una considerevole parabola ascendente non solo a livello di nazionale, ma anche come club.
L'ultimo esempio è l'Universidad de Chile protagonista assoluta della Copa Sudamericana in corso. E nella U non si può fare a meno di notare il numero 17 Eduardo Vargas.
Punta classe '89, destro, il mondo si è improvvisamente accordo di lui grazie ai 7 gol (fin'ora) che lo incoronano capocannoniere della Copa.
La U de Chile che deve ancora affrontare la semifinale di ritorno col Vasco ha letteralmente demolito chiunque sul suo cammino, eliminando Nacional di Montevideo, Flamengo e Arsenal di Sarandì segnando 13 gol e subendone solo 1. Sorpresa della competizione di sicuro, ma soprattutto squadra costruita bene con diversi giocatori interessanti e allenata anche meglio. Il migliore fino a questo momento è stato appunto Edu Vargas.
Chi si immagina la solita storia da giovane fuoriclasse sudamericano si sbaglia di grosso.
Il ragazzo è partito dal basso perchè pur avendo talento non poteva allenarsi nelle inferiores dei grandi club per problemi di distanza dal suo paese d'origine. Ha così percorso caparbiamente la strada di servizio per il grande calcio. Nel 2005 partecipa a un reality show targato Adidas insieme a quel Seymour oggi al Genoa e l'anno successivo a un torneo amatoriale con la sua squadra. Chiude come capocannoniere e viene notato da un osservatore del Cobreloa, squadra di nascita di Alexis Sanchez. Da qui comincia finalmente la sua vera carriera, che lo porta nel Gennaio 2010 alla U de Chile e alla nazionale del Bichi Borghi.
La sua squadra gioca un calcio che ne esalta al massimo le caratteristiche. Alto 1.75, molto veloce, bravo tecnicamente e con una grandissima abilità di giocare negli spazi, sia come movimenti che nel giocare la palla, è principalmente una punta esterna che gioca sulla destra. Da quella posizione può puntare frontalmente la porta, tagliare alle spalle dei difensori e giocare degli uno-due stretti in cui è assolutamente letale grazie a tecnica, visione di gioco, capacità di sponda e velocità. Resta in ogni caso un attaccante e non un'ala per attitudini. In area vede bene la porta, ma sa anche distribuire assist. Per il gioco della U ha imparato a muoversi molto sulla fascia, rientrando anche fino alla metà campo in fase difensiva e scattando rapidamente in avanti quando ha spazio.
In nazionale agisce da seconda punta pura, spesso al posto del Niño Maravilla.
Oggi la sua quotazione è al massimo per la pubblicità derivata dalla Copa, ma di certo Edu è un talento, una punta esterna abbastanza completa. Negli spazi è sicuramente letale e sarebbe un giocatore perfetto per la Spagna o per squadre votate al contropiede come Napoli o Udinese. Per formazioni costrette a affrontare squadre chiuse e spazi intasati è da valutare la sua abilità a confrontarsi con queste situazioni. Una certa capacità di difendere la palla anche spalle alla porta, la velocità, la tecnica e la capacità negli scambi stretti sono di sicuro promettenti.
L'ultimo esempio è l'Universidad de Chile protagonista assoluta della Copa Sudamericana in corso. E nella U non si può fare a meno di notare il numero 17 Eduardo Vargas.
Punta classe '89, destro, il mondo si è improvvisamente accordo di lui grazie ai 7 gol (fin'ora) che lo incoronano capocannoniere della Copa.
La U de Chile che deve ancora affrontare la semifinale di ritorno col Vasco ha letteralmente demolito chiunque sul suo cammino, eliminando Nacional di Montevideo, Flamengo e Arsenal di Sarandì segnando 13 gol e subendone solo 1. Sorpresa della competizione di sicuro, ma soprattutto squadra costruita bene con diversi giocatori interessanti e allenata anche meglio. Il migliore fino a questo momento è stato appunto Edu Vargas.
Chi si immagina la solita storia da giovane fuoriclasse sudamericano si sbaglia di grosso.
Il ragazzo è partito dal basso perchè pur avendo talento non poteva allenarsi nelle inferiores dei grandi club per problemi di distanza dal suo paese d'origine. Ha così percorso caparbiamente la strada di servizio per il grande calcio. Nel 2005 partecipa a un reality show targato Adidas insieme a quel Seymour oggi al Genoa e l'anno successivo a un torneo amatoriale con la sua squadra. Chiude come capocannoniere e viene notato da un osservatore del Cobreloa, squadra di nascita di Alexis Sanchez. Da qui comincia finalmente la sua vera carriera, che lo porta nel Gennaio 2010 alla U de Chile e alla nazionale del Bichi Borghi.
La sua squadra gioca un calcio che ne esalta al massimo le caratteristiche. Alto 1.75, molto veloce, bravo tecnicamente e con una grandissima abilità di giocare negli spazi, sia come movimenti che nel giocare la palla, è principalmente una punta esterna che gioca sulla destra. Da quella posizione può puntare frontalmente la porta, tagliare alle spalle dei difensori e giocare degli uno-due stretti in cui è assolutamente letale grazie a tecnica, visione di gioco, capacità di sponda e velocità. Resta in ogni caso un attaccante e non un'ala per attitudini. In area vede bene la porta, ma sa anche distribuire assist. Per il gioco della U ha imparato a muoversi molto sulla fascia, rientrando anche fino alla metà campo in fase difensiva e scattando rapidamente in avanti quando ha spazio.
In nazionale agisce da seconda punta pura, spesso al posto del Niño Maravilla.
Oggi la sua quotazione è al massimo per la pubblicità derivata dalla Copa, ma di certo Edu è un talento, una punta esterna abbastanza completa. Negli spazi è sicuramente letale e sarebbe un giocatore perfetto per la Spagna o per squadre votate al contropiede come Napoli o Udinese. Per formazioni costrette a affrontare squadre chiuse e spazi intasati è da valutare la sua abilità a confrontarsi con queste situazioni. Una certa capacità di difendere la palla anche spalle alla porta, la velocità, la tecnica e la capacità negli scambi stretti sono di sicuro promettenti.
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