20 nov 2011

Un problema in più

Parafrasando un vecchio detto, non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
L'Inter ha un problema, è ora di dirlo. Ed è un problema con un nome e un cognome.

Wesley Sneijder da Utrecht.
Si fa presto a dire che è l'ultimo campione rimasto in rosa dopo la cessione di Eto'o e il progressivo spegnimento dei senatori e che la squadra andrebbe costruita su di lui. Nei fatti è dal 22 Maggio 2010 che è assente, se non per qualche rapida apparizione in qualche partita, tra scarsa voglia di giocare, nervosismo, capricci da superstar, soprattutto infortuni e condizione da rivedere.
Difficile presentarsi come leader in queste condizioni, inutile e anzi stucchevole parlare di continuo tramite twitter e giornali olandesi. Un certo status sul campo Sneijder lo sta perdendo a furia di partite a mezzo servizio causate da poca voglia di giocare in questa squadra e dall'umoralità che lo ha sempre distinto e probabilmente gli impedisce di essere un campione anche nella continuità.
Tutt'altro discorso nella sua nazionale, dove si presenta spesso e volentieri tirato a lucido, da tutto per tutta la partita e gonfia il petto per i risultati e il primo posto nella classifica per nazioni. Li ha evidentemente voglia di giocare, malgrado sulla carta i nomi non siano certo più stellari che nell'Inter, li passa sopra a problemi fisici e gioca tutta la partita. Poi sta a Ranieri centellinarlo quando è presente per evitare ricadute dopo che si infortuna appena torna.
Perchè in aggiunta a tutto il resto Sneijder è sempre stato fragile e vagamente allergico ad allenarsi e vivere da professionista.

Più che cercare di comandare una squadra in una situazione difficile sembra che si sia arreso in partenza dicendo "tanto io qua non ho niente da fare". Come se invece nell'Olanda avesse delle possibilità concrete di vincere qualcosa...
Un circolo vizioso veramente di pessimo gusto.
E' il caso di essere onesti tra tutti e di rendersi conto quando un rapporto è finito.
Buoni Europei Wesley.

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