24 ott 2011

Lucas Ocampos

E' uno dei giovani talenti del momento, accostato ad alcuni tra i più importanti club europei e già paragonato ad una delle stelle più brillanti del calcio mondiale: Cristiano Ronaldo. Dopo un'estate passata in Messico a trascinare una delle Seleccion argentine U-17 più deludenti degli ultimi anni, Lucas Ocampos ha fatto ritorno a Nunez per allenarsi in pianta stabile con la prima squadra guidata da Matias Almeyda. Le brillanti prestazioni negli incontri amichevoli che hanno accompagnato il River Plate ai nastri di partenza della B Nacional sono state il trampolino di lancio verso un posto da titolare conquistato e mai più abbandonato dal ragazzo di Quilmes. Pupillo intoccabile del Pelado, Ocampos ha impiegato poche partite per conquistare un posto speciale anche nel cuore infranto dei tifosi della Banda, alla disperata di ricerca di nuove gioie e speranze.

Dopo quattro reti in undici partite il nome di Ocampos ha iniziato a varcare i confini del Sudamerica, circolando con insistenza oltreoceano: Chelsea, Inter, Bayern Monaco, Liverpool, Manchester United le principali pretendenti. Tra un sondaggio e l'altro, la valutazione del nuovo Cristiano Ronaldo pare sia attorno ai quindici milioni di euro. Dov'è la verità? Lontana dalle cifre, dagli interessamenti, dalle offerte e soprattutto dai paragoni letti in questi giorni.

Lucas Ocampos, classe '94 acquistato tre anni fa dal Quilmes, fa parte di una delle annate più floride delle Inferiores del River Plate, dove assieme a Federico Andrada e Lucas Pugh ha dato vita ad un tridente dalla straordinaria efficacia e prolificità. Fisico possente e tecnica fuori dal comune hanno permesso a "Luquitas" di occupare qualsiasi ruolo nei reparto offensivi delle giovanili del River Plate e della Nazionale argentina, ma è soltanto con l'approdo in prima squadra che inizia ad ottenere risultati eccellenti come esterno sinistro di centrocampo. Colpi da fuoriclasse, dribbling, cross, inserimenti, intensità ed agonismo, ma a sorprendere è soprattutto l'inimmaginabile crescita a livello tattico: merito di Almeyda o della mentalità del ragazzo? Destro naturale, non ha dimenticato il passato da punta, confermandosi pericolosissimo in zona gol, sia sulle palle alte che sfruttando le sue percussioni palla al piede. La giovane età lo porta ancora a commettere qualche errore o leggerezza di troppo, così come la tendenza a prediligere più la giocata spettacolare che quella utile alle volte ritorna a galla. La lettura del gioco è da affinare, ma nel giudizio non si deve dimenticare che ci si trova di fronte ad un ragazzo di diciassette anni catapultato in una realtà dove la pressione è all'ordine del giorno.

Fatte le dovute proporzioni, dov'è la differenza con Cristiano Ronaldo? Ocampos è un giocatore che ha tutto per potersi imporre -fra qualche anno- in Europa, ma la velocità del portoghese, la sua micidiale rapidità ed il cambio di passo sono attualmente fuori portata per un ragazzo che inevitabilmente gioca e pensa al ritmo del campionato albiceleste, in una posizione e con uno stile che ancora meno ricordano il giocatore del Real Madrid. Perchè a distanza di anni dalle ondate di nuovi Maradona e dopo essersi lasciati alle spalle un campionario imbarazzante di fallimenti e talenti bruciati si è ancora alla ricerca di qualche scomodo quanto infondato paragone? Mai come in questo caso si è davanti ad un'esagerata forzatura messa in piedi per regalare titoli facili ed altisonanti.

I media? No, o meglio, non solo loro. L'esplosione mediatica del talento del River Plate, giustificata soltanto in parte dalle ottime prestazioni sul terreno di gioco, è da ricercare un po' più a valle, addentrandosi in una giungla di voci, notizie ed indiscrezioni di cui è difficile riuscire a definire un quadro preciso e perfettamente attendibile. Passarella è veramente intenzionato a privarsi del suo talento più luminoso dopo le partenze di Pereyra ed Erik Lamela? A quanto pare sì, poichè nel disperato tentativo di risanare un club lasciato in una situazione drammatica dal duo Aguilar & Israel, il Kaiser e i suoi fidi collaboratori sembra abbiano incontrato qualche difficoltà al momento di effettuare una corretta previsione di bilancio: in particolare alla voce entrate riguardante i diritti televisivi. In attesa di avere notizie ufficiali a riguardo, Passarella si è dunque trovato costretto a preparare una bozza di piano B, ovvero la cessione di un pezzo pregiato della rosa. Inutile dire che tutti gli indizi hanno portato in una sola ed unica direzione: Lucas Ocampos, l'unico giocatore con un certo appeal e valore a livello europeo.

Quindici milioni? No, ma per farsi un'idea a riguardo è necessario fare due nomi: Pini Zahavi e Bernard Krausz. Il primo è un agente molto vicino ad Abramovich e al Chelsea, il secondo ha spesso lavorato a stretto contatto con il River Plate e la Serie A italiana. E' a loro che Passarella si è affidato per iniziare a far girare il nome di Ocampos, per sondare il valore del ragazzo sul mercato e per accrescerlo ulteriormente. Coincidenze che fra le presunte interessate ci siano proprio Chelsea ed Inter? Il ragazzo sicuramente avrà già attirato su di sè le attenzioni di questi club, ma offerte di quindici milioni o aste sono pura invenzione e voci messe in circolazione ad arte.

Ad infittire ulteriormente la vicenda Ocampos ci ha infine pensato il Quilmes, la sua ex-squadra. Il ragazzo non è interamente di proprietà del River Plate ed i dirigenti del Cervecero sostengono di possedere l'85% del cartellino, mentre alla Banda rimarrebbe soltanto un 15% con l'opzione di riscattare la parte del Quilmes entro fine anno. Altre voci parlano di una divisione 50-50 fra i due club, altre ancora riportano della presenza di un gruppo di imprenditori che gestisce una percentuale del cartellino di Ocampos.

Per ora Passarella si è limitato a sostenere che il River non si priverà di nessun giocatore fino a quando non raggiungerà la tanto agognata promozione, una smentita non troppo convinta che ha lenito solo in parte lo sconforto dei tifosi Millonarios. La nostra speranza è che Ocampos possa rimanere ancora qualche anno in Argentina, riportando il River nel calcio che conta e regalando alla straordinaria hinchada della Banda le gioie che merita.

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