23 dic 2009

Intervista ad Alen Stevanovic

Il settore giovanile dell'Inter è riconosciuto all'unanimità come uno dei più floridi e rigogliosi d'Italia, frutto di anni di lunga ed oculata programmazione che hanno portato Piero Ausilio ed il suo abilissimo team a sviluppare un'attenta ed affidabile rete di osservatori in grado di pescare talenti in tutto il mondo. Ogni anno la Primavera nerazzurra può così presentare con sorprendente continuità giovani calciatori più o meno pronti a cercare di seguire le orme degli ormai famosi predecessori Balotelli e Santon.
Quest'anno uno dei talenti più cristallini messosi in mostra agli ordini di mister Pea è senza dubbio Alen Stevanovic, giovane trequartista serbo arrivato quasi un anno fa al termine di una lunga trattativa giunta a buon fine soltanto nelle ultime ore del mercato di riparazione invernale.

Dopo un inevitabile primo semestre di difficile ambientamento, Stevanovic ha iniziato la nuova stagione nel migliore dei modi, trovando sempre più spazio, continuità e fiducia nei propri mezzi. Aiutato dal modulo deciso in comune accordo da Fulvio Pea e José Mourinho, il giovane classe 1991 ha avuto più occasioni per mettere in mostra un potenziale non indifferente: ottimo fisico, tecnica eccellente, imprevedibilità, dribbling secco e preciso, discreta visione di gioco. Il talento nato a Zurigo ha inoltre trovato anche una certa continuità in zona gol, grazie al destro molto delicato e preciso.
Insomma, siamo di fronte ad un giocatore con colpi da campione che un anno fa ha saputo convincere José Mourinho e, secondo voci di corridoio, prima ancora attirare anche l'attenzione degli osservatori del Real Madrid. Come qualsiasi giovane, Stevanovic ha ancora molti difetti da limare, vedi ad esempio una certa propensione nel portare palla e nell'avventurarsi in improbabili azioni solitarie, ma mantenendo un basso profilo e continuando a lavorare con volontà e serietà non è difficile immaginare un suo prossimo e felice approdo in prima squadra agli ordini del tecnico di Setúbal. Nel frattempo è arrivato un primo meritato riconoscimento: la convocazione e la panchina nella sfida di Coppa Italia a San Siro contro il Livorno.


Dimostrando grandissima gentilezza, Alen si è reso disponibile per rispondere ad alcune nostre brevi domande.

Sappiamo che sei nato a Zurigo, ma il tuo cognome è di chiare origini serbe. Da dove viene la tua famiglia e dove sei cresciuto?
"E' una storia molto lunga: il mio cosiddetto padre se n'è andato da qualche parte quando avevo tre mesi e mia madre da quel momento si è ritrovata sola con me. Per il mio bene decise di mandarmi a vivere in Serbia da mia nonna e mio zio, sono cresciuto con loro per 18 anni, per loro darei la vita e senza di loro non sarei nulla adesso. Mia madre ha continuato a lavorare a Zurigo con suo padre (mio nonno), che purtroppo ora non è più fra noi. Adesso lei ha un nuovo marito, Zoran, che posso solo ringraziare perchè è sempre stato presente per me come un vero padre, e due bambini con lui: mia sorella Jelena e mio fratello Jovan. Non ho mai visto mio padre per 18 anni, mentre io e mia madre siamo sempre stati in contatto e quando poteva è sempre venuta a trovare me, mia nonna e mio zio in Serbia."

Dove hai iniziato a giocare a calcio?
"Col calcio ho iniziato in un piccolo club in Serbia. A quei tempi non avrei mai immaginato di poter giocare in un grande club come l'Inter!"

Qual è il tuo ruolo preferito?
"Preferisco giocare attaccante esterno, a sinistra, come Ronaldinho a Barcellona."

Hai un idolo calcistico?
"Il mio idolo è senza dubbio Zinedine Zidane, è un giocatore incredibile e tutti i suoi ex allenatori e amici dicono che sia un grande persona."

E' circa un anno che giochi in Italia, puoi darci le prime impressioni sulla tua
esperienza?
"Sì, sono qui da 11 mesi e ho avuto problemi ad ambientarmi i primi 3-4 mesi, perchè prima di arrivare all'Inter non ho giocato per un anno e 8 mesi, ma ora, grazie a Dio, tutto sta andando bene. Il calcio in Italia è molto difficile, c'è pochissimo spazio, ma voglio lavorare e continuare ad imparare."

Nelle ultime settimane ti sei allenato con la prima squadra e Mourinho ti ha convocato per la partita di Tim Cup contro il Livorno, come ti sei sentito?
"E' stata una grande esperienza e un onore stare in panchina con tutte quelle superstar, quei grandi giocatori e, ovviamente, ascoltando un grande allenatore come Mourinho posso crescere e migliorare molto."

Domanda inevitabile: cosa pensi di José Mourinho? Ti piacciono i suoi metodi di allenamento?
"E' un allenatore incredibile, sa tutto, sente tutto e vede tutto. E' un grande allenatore e mi piacciono moltissimo i suoi metodi."

Cosa ne pensi dell'Inter? Ti vedi in questa squadra in futuro?
"Questa è una delle migliori squadre del mondo, darò tutto quello che posso per giocare in questa squadra. Mi piace questa città, mi piace il club, mi piace tutto qui!"

Grazie mille, Alen.
"Grazie a voi e forza Inter!"


G.B. e G.D.C.

4 commenti:

  1. davvero bella quest'intervista

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  2. spero x lui di vederlo il prima possibile in 1a squadra

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  3. Sarà il Cristiano Ronaldo dell' Inter.

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  4. Paragone un po' pesante!

    In ogni caso, speriamo che inizi a trovare un po' di spazio anche in qualche partita ufficiale.

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