11 dic 2009

Rogelio Gabriel Funes Mori

Da Mendoza al Texas e poi di ritorno da Dallas all'Argentina, precisamente a Buenos Aires, passando però prima per Londra. Non è un itinerario di viaggio consigliato o la trama di una qualche pellicola cinematografica, ma la storia di Gabriel Funes Mori, centravanti diciottenne del River Plate che nel giro di cinque giorni ha collezionato rispettivamente la prima convocazione in Primera, l'esordio al Monumental e il primo gettone da titolare.

La sua è senza dubbio una storia fuori dal comune e l'impressione è da subito quella di trovarsi di fronte ad un predestinato. Lasciata Mendoza in tenerà età per seguire il padre, ex-calciatore di buon livello della massima divisione argentina, alla ricerca di miglior fortuna negli Stati Uniti, i gemelli Gabriel e José hanno impiegato ben poco per farsi notare inizialmente tra le fila di vari club texani e in seguito nelle giovanili del Dallas FC. Approdati nel club della MLS dopo aver raggiunto rispettivamente la vittoria (Gabriel) e un piazzamento nelle prime cinque posizioni (José) nel reality "Sueño MLS", organizzato da una nota rete televisiva statunitense, il centravanti e il difensore centrale di casa Funes Mori sono stati presto notati ed invitati per un periodo di prova al Chelsea da Jorge Alvial, procuratore fra gli altri di Franco Di Santo. Nonostante l'ottima impressione agli occhi dei tecnici dei Bleus, l'avventura londinese dei gemelli di Mendoza dura solo qualche settimana per problemi di natura burocratica. Fatto ritorno in Texas e decisi a tornare in Argentina, ad attenderli dietro l'angolo c'è proprio la squadra del cuore, il River Plate, contattata dal loro stesso allenatore Oscar Pareja.

Per Gabriel, dall'arrivo a Nuñez all'esordio in Prima squadra, il passo è molto breve. Aggregatosi alle giovanili dei Millonarios poco meno di un anno fa e conquistati diversi titoli nazionali a suon di gol, è arrivata dapprima la chiamata fra le Riserve e poi l'inaspettata convocazione di Astrada. Il Jefe non ha infatti esitato a puntare su Funes Mori per rimediare alla cronica assenza di un centravanti, concedendogli venti minuti contro il Velez e facendolo poi partire da titolare contro il Racing di Avellaneda, accompagnato da Bou e Buonanotte. Pur senza strafare, il giovane talento si è fatto apprezzare per sacrificio e applicazione nel gioco spalle alla porta, dando battaglia a difensori del calibro di Dominguez ed Otamendi, conquistando importanti calci piazzati e facendo salire molto bene la squadra con interessanti sponde.

Alto 185cm e dotato di una buonissima tecnica di base, all'occorrenza può essere schierato anche come ala sinistra, ruolo in cui ha mosso i primi passi. Convocato assieme al gemello José anche nella Selezione argentina U-18, Funes Mori è sicuramente il tipo di giocatore che serviva al River Plate: una punta di razza abile nel gioco aereo, spalle alla porta e che raramente si fa trovare impreparata in zona gol. Smaltita l'emozione delle prime partite nella massima divisione argentina ed imparato a gestire l'enorme pressione del Monumental, il ragazzo potrà sicuramente fare progressi importanti e fondamentali per la sua carriera sotto la sapiente guida di Leo Astrada.

Nel frattempo l'attestato di stima più importante arriva proprio dal suo stesso capitano, Matías Almeyda, che, interrogato sui rinforzi necessari per la prossima stagione, parlando del reparto offensivo si è lasciato andare fra le altre cose ad un paragone eccellente: "Oggi Astrada ha fatto debuttare come titolare questo giovane, Funes Mori, che secondo me ha davanti a sè un grande futuro. Credo proprio che siamo di fronte ad un altro Hernán Crespo". Non male.

1 commento: