11 mag 2016

L'Empoli di Giampaolo

Un anno fa l'Empoli di Sarri è stata la rivelazione della Serie A. Una macchina da calcio rara da vedere soprattutto in un contesto simile, plasmata da un tecnico con idee precise e la forza di farle applicare. Non a caso per Sarri si sono spalancate le porte del Napoli, una delle big di questo campionato, e insieme a lui sono partiti anche diversi titolari. Per fare i conti parliamo di Sepe, Hysaj, Rugani, Valdifiori, Vecino e Tavano. Nessuno dice che siano fenomeni, ma pur sempre sei titolari su undici in una squadra che sostanzialmente non ha soldi da investire sul mercato.
L'Empoli insomma, privata della guida tecnica e di gran parte dell'ossatura, si affacciava al campionato 2016-2017 come una serissima candidata alla retrocessione.
Ad aggravare una situazione già vista come precaria c'è stato l'annuncio del nuovo allenatore. Il club sceglie praticamente subito dopo la fine della stagione Marco Giampaolo come erede di Sarri. Una scelta precisa, convinta e assolutamente coraggiosa.
Il curriculum del tecnico infatti parla chiaro: le sue ultime tre esperienze in A si sono concluse con delusioni ed esoneri, in B col Brescia non è andata meglio e nel 2014 è arrivato ottavo con la Cremonese in Lega Pro. Non esattamente un profilo stellare e una specie di colpo di grazia alle aspettative per la stagione, tanto da far esporre noti commentatori televisivi. Ed eccoci all'oggi.
Ad una giornata dalla fine del campionato l'Empoli è undicesimo con 43 punti. Un anno fa il miracolo di Sarri portò la squadra al quindicesimo posto con 42 punti complessivi.
Giampaolo si è adattato in modo sorprendente alla realtà dell'Empoli. Il tecnico è stato bravo a capire che nel club ormai grazie agli anni passati con Sarri si era radicata una certa mentalità di gioco e di lavoro, anche a prescindere dagli uomini, e ha avuto il coraggio di portarla avanti malgrado i rischi. Senza guardare ai nomi ha puntato sulla qualità degli interpreti e su un'idea tattica, creando un nuovo contesto efficace.
La squadra di Giampaolo segna meno (38 reti contro 46), ma evidentemente distribuisce meglio i gol visto che sono aumentati sia i punti che le vittorie (11 contro 8). Tutto questo mantenendo un'idea di gioco forte e precisa, sfruttando ovviamente le basi del lavoro del suo predecessore.

Le conferme tra la squadra di Sarri e quella di Giampaolo non sono state tante, ma hanno avuto peso.
In difesa Tonelli ha perso il ruolo di "vecchio" - curioso per un classe '90 -, ma è rimasto un referente del reparto. Agli occhi di chi scrive è uno dei difensori più sottovalutati del campionato, per età, capacità di guidare il reparto e tecnica. Aggiungere al tutto anche 2 gol, una conferma della sua pericolosità in area avversaria dopo i 5 dello scorso anno.
La coppia d'attacco Pucciarelli-Maccarone ha reso decisamente più del previsto. Il numero 20 da Prato ha segnato 6 gol e realizzato 3 assist, ma è il grande vecchio di casa ad aver vissuto una stagione di gloria. Maccarone, classe '79, ha messo insieme 4 assist e ben 12 gol. Senza i rigori parliamo del secondo miglior marcatore italiano in Serie A.
A metà strada tra un nuovo acquisto e una conferma c'è Saponara. Il trequartista di Forlì infatti è tornato nel club che lo ha lanciato a Gennaio scorso, e dopo sei mesi di livello con Sarri si è confermato anche con Giampaolo. Saponara oggi è probabilmente il miglior trequartista italiano, e con 5 gol e 10 assist - tra i migliori del campionato - è stato una colonna della stagione azzurra.

La squadra è cambiata soprattutto a centrocampo.
La rivelazione della stagione - non dell'Empoli, di tutta la Serie A - risponde al nome di Leandro Paredes. Il classe '94 argentino è stato trasformato da Giampaolo in regista davanti alla difesa, e ha disputato un'annata di spessore assoluto, che lo proietta su realtà ben superiori all'Empoli e forse pure al nostro campionato. Un'intuizione tanto inaspettata quanto geniale, che potrebbe cambiare la carriera al giovane che una volta doveva essere l'erede di Riquelme. Paredes con quasi 60 passaggi a partita è il motore di questo Empoli. Sa farsi trovare smarcato, gioca veloce sia in orizzontale che in verticale e fa correre il pallone preferibilmente a livello dell'erba.
Alla sua destra come interno del centrocampo a tre ha trovato una consacrazione il polacco Piotr Zielinski. Qualità, corsa, inserimenti, 4 gol e 4 assist: un centrocampista moderno anche lui del '94 destinato ovviamente ad altri palcoscenici.

Tonelli, Paredes, Saponara, Maccarone. Questa è la nuova verticale dell'Empoli di Giampaolo. Scommettiamo che l'anno prossimo ne rimarrà soltanto uno?


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