Malgrado una carriera in cui ha vinto tutto da protagonista assoluto, Xabi Alonso è un giocatore che tende a passare in secondo piano. Ovviamente non ai tempi della Real Sociedad o del Liverpool, in cui era giustamente considerato una stella, ma tra Real Madrid e Spagna è visto come un giocatore utile, probabilmente forte, ma non nel firmamento dei migliori o degli insostituibili.
In nazionale più di una volta ho sentito dire che sarebbe stato meglio panchinarlo in favore di Sergio Busquets, che sta più o meno all'esatto contrario del basco come considerazione. E a pensarci bene anche ai tempi dei Reds quando si parlava di un suo approdo alla Juventus non ricordo particolare entusiasmo, nè rivolte popolari quando al suo posto è stato ingaggiato Christian Poulsen,
Probabilmente è vittima del suo stile di gioco pulito ed essenziale e della sua scarsa propensione a trovare il gol (mai più di 5 in una stagione). Rimane poco da mettere negli highlights, la visibilità cala e la considerazione pure. 109 presenze nella Spagna, in questa Spagna, tuttavia non si mettono insieme per caso. Allo stesso modo non credo sia un caso che il Real di Ancelotti abbia cominciato a macinare risultati proprio quando il numero 14 è tornato a giocare.
Il Real Madrid, oggi, vive una striscia di 27 risultati utili consecutivi in tutte le competizioni. Di questi, solo 4 pareggi. Il tutto esattamente a partire dal giorno in cui Xabi Alonso è tornato disponibile dopo lungo e fastidioso infortunio al piede, precisamente contro il Siviglia in un pirotecnco 7-3.
Il rosso centrocampista infatti non ha visto il campo fino al 30 Ottobre e la sua squadra sembrava in difficoltà a trovare smalto e quadratura. Intendiamoci, in difficoltà per i canoni di una squadra ultrastellare, con la colpa principale di aver perso entrambi gli scontri diretti con le prime della classe (Atletico Madrid, al Santiago Bernabeu, e Barcellona).
Dal ritorno Ancelotti lo ha schierato sostanzialmente sempre (25 partite su 27) affidandogli il fondamentale e delicato ruolo di equilibratore della mediana. In assenza di Khedira infatti Xabi si è trovato a giocare in coppia con Modric, non esattamente uno che ha costruito la sua carriera sulla quantità, a sostenere una squadra estremamente offensiva. Preziosa deve essergli stata l'esperienza in nazionale, dove si è sempre trovato a fare da baricentro a una formazione votata al possesso. Equilibrio attraverso la qualità e la gestione, in assenza di fisico e dinamismo, in un trionfo di intelligenza calcistica. In numeri, quasi 70 passaggi a partita con quasi il 90% di successo.
Nei risultati utili ci sono anche 2 partite contro l'Atletico in Copa del Rey, con un 5-0 aggregato.
Non a caso a Madrid si sono affrettati a rinnovargli il contratto in scadenza di 2 anni, malgrado la carta di identità parli di 1981 come anno di nascita e il suo erede Illaramendi sia già in rosa.
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