24 apr 2013

I due problemi del Barcellona



Semplificando come farebbe Guglielmo di Occam, i problemi che stanno inceppando il motore perfetto del Barcellona possono essere ridotti a due, uno in fase offensiva e uno in fase difensiva.

Circa il primo, dire che la squadra di Vilanova abbia delle difficoltà in attacco può suonare strano. A 6 giornate dalla fine della Liga il suo Barcellona ha segnato 99 gol, il che probabilmente significa chiudere il campionato con più reti che mai, era Guardiola compresa. Eppure soprattutto in Champions League si sono palesate delle problematiche evidenti. Tito ha cercato di dare una sua impronta, ma non ha potuto evitare certe tendenze consolidate. Il possesso di palla esasperato, orizzontale e costante non è una novità ormai, ma i movimenti corali con e senza palla sono progressivamente diminuiti a favore dei solisti. Parliamo principalmente di Messi, canalizzatore assoluto di tutto il gioco, ma anche Iniesta. Palla a loro, uno contro uno e vediamo cosa ne esce. Non è un caso che il numero 10 giochi sempre più in posizione centrale (e segni sempre di più), preferibilmente nella mezzaluna dell'area, aspettando la palla. Gli altri si adeguano, soprattutto gli "esterni" che hanno il solo compito di allargare la difesa e puntarla, con tagli estremamente ridotti (infatti Pedro segna sempre meno).
Un calcio offensivo basato sull'improvvisazione di un paio di solisti assolutamente straordinari. Funziona in campionato, mostra i suoi limiti contro squadre forti e organizzate. E dire che Ibrahimovic ha giocato anche a Barcellona.

Riguardo al secondo, il segreto del Barcellona (e di riflesso della Spagna) è sempre stata la capacità di non subire gol. Possesso palla e densità, ma anche tanto pressing, aggressività, movimenti e attenzione tattica. Oggi il Barcellona sembra più vulnerabile. Le statistiche parlano di 33 gol subiti nella Liga (con Guardiola fuorono oltre 30 solo nel 2008/2009), ma è ancora una volta la Champions l'indicatore migliore. Nella fase a eliminazione c'è stata la sconfitta 2-0 a Milano, un turno con due pareggi e il 4-0 a Monaco. Quando perdono palla il recupero non è più così efficiente. I giocatori più difensivi hanno subito tutti un calo vistoso nelle prestazioni perchè costretti a difendere in spazi ampi, con meno copertura e raddoppi. Gli avversari riescono a giocare. Pure Victor Valdes ha palesato tutti i suoi limiti tecnici trovandosi costretto a lavorare veramente. In generale la sensazione che se attaccati vadano in sofferenza è palpabile.

I grandi risultati in Liga dei primi mesi di Vilanova hanno portato tutti nell'ambiente catalano a credere di poter vincere praticamente per inerzia, perdendo le basi del lavoro di Guardiola.
Riusciranno a ritrovarsi o cambierà tutto?


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