23 mar 2011

Harold Wood e Ryan Wilson

1986, Swinton, distretto metropolitano di Salford. Il borgo della contea di Greater Manchester all'epoca conta oltre duecentomila abitanti, uno di loro è Harold Wood, professione edicolante; una domenica sì e una no Harold è di servizio come steward al Teatro dei Sogni, comunemente noto come Old Trafford. E' l'alba dell'era Alex Ferguson, arrivato in Inghilterra da pochi mesi assieme al vice Archie Knox e impegnato nella ricostruzione di un Manchester United invischiato nelle zone basse della classifica e ben lontano dai fasti di un tempo.

Un giorno Mister Wood, grande appassionato di calcio locale, assiste ad una partita di una formazione giovanile del Deans FC, squadra dispersa nei meandri della non-league inglese, e rimane abbagliato da Ryan Wilson, mancino tredicenne già sotto contratto con la School of Excellence del Manchester City. Il primo impatto è sconvolgente, Wood non perde di vista il ragazzino e tenta con ogni mezzo di segnalarlo agli addetti ai lavori dello United. Dopo ripetuti tentativi andati a vuoto Harold riesce a mettersi in contatto direttamente con Alex Ferguson, convincendo il manager dei Red Devils ad inviare a Salford un suo uomo di fiducia per visionare Wilson. L'edicolante non aveva sbagliato e gli osservatori, per permettere allo stesso allenatore scozzese di assistere al provino, organizzano subito un incontro al centro di allenamento di Cliff fra il Deans FC e la squadra under 15 del Manchester United.

La prima impressione? "Ciò che ha fatto Ryan in quella partita mi ha regalato uno di quei momenti che danno un senso a tutta la fatica, la frustrazione e la sofferenza dell'essere allenatore. Non dimenticherò mai la prima volta in cui lo vidi giocare: fluttuava sopra il campo di Cliff con una tale naturalezza da giurare che i suoi piedi non stessero neanche toccando terra."
Quasi un anno dopo, il giorno del suo 14° compleanno, Alex Ferguson in persona e lo scout Joe Brown si presentano a casa di Wilson con un contratto di due anni nell'Academy dello United e la possibilità di diventare professionista a partire dal terzo: il costo del trasferimento sarà di 350.000 sterline, record per un giocatore non professionista. E' il 29 novembre del 1987, tre anni dopo esatti, il 29 novembre 1990, Ryan Wilson diventa ufficialmente professionista. Nel maggio del 1991, alla prima partita da titolare, arriva anche il primo gol con la maglia dei Red Devils: ironia della sorte, la vittima designata è il Manchester City, la squadra che non aveva creduto fino in fondo nelle sue capacità.

All'epoca Wilson, per via dei problemi con il padre, aveva già deciso di scegliere cognome e nazionalità della madre, passando alla storia con il nome di Ryan Giggs, gallese di Cardiff e leggenda del calcio mondiale. Da allora ha collezionato oltre 850 presenze con la maglia dei Red Devils, conquistando trofei su trofei e portando nuovamente il Manchester United nell'elite del calcio mondiale. Da quel 1986 è cambiato un po' tutto: hanno giocato sul prato dell'Old Trafford giocatori del calibro di Eric Canton, Roy Keane, Ruud Van Nistelrooy, Steve Bruce, David Beckham, Cristiano Ronaldo e molti altri, la prima divisione inglese è diventata Premier League e sono cambiati i proprietari dei Red Devils, ma Ryan Giggs ed Alex Ferguson, nel frattempo diventato Sir Alex Ferguson, sono ancora lì, uno sulla panchina del Teatro dei Sogni, l'altro sulla fascia sinistra a correre come un ragazzino.
Che fine abbia fatto l'edicolante Harold Wood non ci è dato saperlo, chissà se terminato il suo impiego come steward stia continuando seguire ancora da vicino quel giovane gallese trapiantato a Swinton oppure se sia ancora in giro fra i campetti polverosi di Salford alla ricerca di un nuovo Ryan Wilson.

Nessun commento:

Posta un commento