Il mercato dell'Inter è ufficialmente chiuso, ed è stato sicuramente al di sotto delle attese naturali di una tifoseria che ha subito un nono posto nell'ultimo campionato.
Altrettanto di sicuro gli operatori dell'Inter hanno dovuto muoversi in un contesto
di serie difficoltà finanziarie. Fin dall'inizio, o meglio fin dalla
matematica certezza dell'esclusione dalla Champions League, è stato
chiaro che acquisti seri sarebbero arrivati solo in seguito alla
cessione di giocatori importanti. I più nominati sono stati Handanovic,
Guarin e Ranocchia, ma alla fine sono tutti rimasti e di sicuro saranno
fatti passare per acquisti fondamentali
Valutando gli innesti effettivi. la campagna acquisti ha visto in definitiva l'arrivo di Campagnaro, Andreolli, Rolando, Wallace, Taïder, Icardi e Belfodil. 3 difensori centrali, 1 esterno, 1 centrocampista e 2 punte. A loro si può aggiungere il rinnovo di Samuel, che diventa il quarto difensore "reperito" dal mercato. Nei fatti però la rosa è stata ritoccata di poco, tranne per il reparto difensivo di fatto completamente ristrutturato per venire incontro sia alle necessità della difesa a 3 che alla contingenza del crollo fisico di Chivu, e per il rinnovamento soprattutto anagrafico del reparto offensivo, che ha visto l'innesto di 2 giovani.
Per valutare il mercato è imprescindibile rileggere le parole di Mazzarri nel giorno della presentazione, in particolare 2 passaggi significativi:
- Prima di tutto sono un allenatore che ha il dovere, quando accetta un incarico, nel rispetto di tifosi e della società, di far rendere i giocatori che la società ha a disposizione. In dodici anni di carriera ho sempre fatto così. Credo, nel caso specifico, che la rosa dell'Inter non possa essere quella che ha finito nel campionato passato come risultati e come rendimento. I valori tecnici dei ragazzi che c'erano sono sicuramente superiori rispetto a quello che, purtroppo, hanno fatto l'anno scorso.
Mazzarri nella sua carriera ha sempre dimostrato di saper lavorare con giocatori di qualunque livello, ottenendo il massimo da ognuno di loro. Vista la sua militanza in squadre non di primissima fascia negli anni ha dovuto adattarsi a ciò che aveva a disposizione. Moratti l'ha scelto anche per questo, puntando fortemente sul suo lavoro per rilanciare una squadra che nella sua ottica non può essere tanto scarsa quanto è sembrata nel 2012/2013. Non è un caso che Mazzarri abbia uno stipendio da top player relativamente alle disponiblità nerazzurre. Gli si sta chiedendo un miracolo? Forse si, ma nelle prime giornate i migliori sono stati Alvarez e Jonathan, con Nagatomo autore di 2 reti.
- Voglio fare una considerazione di base: è difficile giocare con tanti giovani e farli crescere, sapendo che non hanno grande esperienza, quando si parla di top club come l'Inter o come lo è diventato in questi 4 anni il Napoli. Avere tanti giovani e arrivare allo stesso tempo nei primissimi posti non è semplice, ci vuole quello piu esperto che va a vincere la partita perchè il giovane magari fa delle ingenuità. A me piacciono i giovani: se, ad esempio, mi chiedete di fare 50 punti in un campionato facendo giocare solo giovanissimi, penso che potrei. Se mi chiedete di arrivare a competere con Juventus, Milan, Napoli, Lazio, Fiorentina, è diverso.
Quando si dice mettere le mani avanti. I nuovi arrivati seguendo l'elenco precedente sono nati nel 1980, 1986, 1985, 1994, 1992, 1992 e 1993. I primi 3 sono difensori arrivati in un reparto che vede comunque Ranocchia (1988) e Juan Jesus (1991). Dalla metà campo in su tutti ventenni, che vanno ad aggiungersi a Kovacic (1994) e alla permanenza di Olsen (1994). L'età media della rosa, in passato la più vecchia del campionato, è sicuramente crollata, ma Mazzarri ha detto chiaramente cosa aspettarsi da lui se messo in certe condizioni. Certamente nell'Inter non mancano giocatori di esperienza come Zanetti, Cambiasso, Milito, Samuel, ma ormai il cambio generazionale è evidente. Un bene per l'allenatore o una difficoltà con annesse responsabilità in più?
Escludendo i sogni, il mercato non ha colmato delle evidenti lacune di organico. Per le necessità di Mazzarri servivano un giocatore davanti alla difesa, un esterno destro e probabilmente una punta.
Per il centrocampista si punta tutto su Taider. Per l'esterno fallita la pista Isla si è puntato a tamponare con Wallace facendo, di fatto, un favore a Mourinho. Per l'attacco si aspetta snocciolando il rosario il ritorno di Milito, il giocatore più pagato della squadra.
Una rosa costruita su numerose scommesse tra giovani, rilanci e ritorni da guai fisici. Quantomeno improbabile che tutto vada nel verso giusto, tutto passa in mano a Mazzarri che è il vero acquisto estivo dell'Inter.
Maligna postilla finale.
Sarà un caso, ma anche in questo mercato non è arrivato nessuno che possa fare concorrenza reale a Zanetti, Cambiasso e Milito.
Nel ruolo principale del capitano, attualmente infortunato, troviamo infatti Jonathan, giocatore in ripresa ma con uno status tale da non impensierire, e Wallace, arrivato in prestito secco dal Chelsea quindi precario assoluto. Nel ruolo del Cuchu ci sono Mudingayi, chiaramente una riserva, e Olsen, giovane appena arrivato dalla Primavera che nei piani non doveva nemmeno rimanere. Nel ruolo di Milito abbiamo Icardi e Belfodil, che per quanto abbiano già qualche esperienza alle spalle sono stati fino ad ora dosati con parsimonia da Mazzarri, che ha in compenso ribadito più volte di aspettare il rientro del Principe.
Coincidenze?
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