9 feb 2012

Il ritorno dei centravanti

Il calcio argentino nei secoli dei secoli ha alcuni elementi invariabili: il difensore forte fisicamente, di testa e roccioso, il mediano davanti alla difesa e il centravanti. Due spruzzate di garra, un paio di funamboli sotto i 170 cm e avete la summa del futbol albiceleste.

Per l'importanza del 9 vero, canonicamente inteso, chiedete a Sergio Batista, ex ct della nazionale che si è sfasciato la testa contro l'esperimento di Messi (e Lamela, ma tralasciamo) centravanti sull'esempio del Barcellona. E le due migliori squadre del paese, Boca e Velez, hanno deciso di puntare su due cavalli di ritorno, pur con profili diversi.

Santiago el Tanque Silva per la Primera Division Nacional è praticamente il meglio disponibile. Sei mesi anonimi a Firenze (ma in che contesto?) non ne hanno intaccato la credibilità dall'altra parte dell'oceano, dove parlano ancora i due campionati vinti e i due titoli di capocannoniere. E dopo l'infortunio di Viatri al Boca mancava proprio un puntero di peso e personalità per presentarsi al meglio in Libertadores, competizione con cui il Tanque ha un conto aperto dal rigore sbagliato in semifinale l'anno scorso.

Luca Pratto al Genoa era diventato un personaggio, con quel soprannome un pò così (il Cammello) e quel modo di giocare un pò così. Gol pochi, corsa tanta, ma si sa che dalle parti di Giochi Preziosi è difficile durare a lungo. Il Velez ha deciso in extremis di puntare su di lui per colmare un vuoto nel reparto offensivo abbastanza clamoroso. Considerato che è un classe 88 e che in Libertadores ha già fatto bene lo scorso anno con l'Universitad Catolica potrebbe essere un buon colpo.

La curiosità finale è che Silva era l'ex centravanti del Velez che ha lasciato un vuoto non colmato fino a oggi, mentre Pratto è giocatore di scuola Boca, mandato in giro in prestito fino al passaggio al Genoa. Chi ci guadagnerà dall'incrocio?

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