
L'andamento della gara era stato stabilito dall'ultimo incontro in campionato. Mou conferma la sua scelta tattica il cui cardine è un eccezionale Pepe in mediana, inserendo però Ozil in attacco come punta molto atipica. Tanta difesa, tanta aggressività, pressing e ripartenze verticali fulminee, soprattutto con Cristiano Ronaldo.
Il primo tempo è una sua vittoria tattica e mentale completa. Il Barcellona soffre, e tanto, concedendo due occasioni abbastanza chiare al numero 7 (comunque troppo solo in avanti) e un palo allo scatenato Pepe. Il Barcellona fatica ad attaccare e fare gioco, ma ha la pazienza di aspettare forte di una grande convinzione nei proprio mezzi. E il secondo tempo da ragione alla squadra di Guardiola, che riesce a ribaltare la situazione. Il Real cala fisicamente, abbassa il baricentro e la differenza si sente. Il gol annullato a Pedro è solo una delle occasioni capitate alla squadra di Messi, e serve un grande Casillas per evitare il vantaggio blaugrana. Grazie anche alla presenza di Adebayor come riferimento offensivo negli ultimi minuti il Real alza la testa e riesce a ripartire creando qualche apprensione alla difesa avversaria. I regolamentari finiscono 0-0, ma la partita ha già detto tanto.
I supplementari tornano equilibrati, col Real a spaventare Pinto grazie a sprint velenosissimi di CR7. La squadra blanca ha tanta voglia e si vede. Non concedono nulla, ma ci mettono anche la qualità. Bellissimo il triangolo tra Marcelo e Di Maria, che va al cross per la testa di Cristiano per il gol che vale un titolo. Proprio l'argentino è encomiabile per il sacrificio in copertura su Alves.
Il fortino tiene e a Madrid festeggiano. E adesso?
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