Da quando il Pallone d'Oro si è fuso col Fifa World Player il prestigioso riconoscimento viene assegnato anche gli allenatori. I vincitori ad oggi sono stati nel 2010 Mourinho e nel 2011 Guardiola.
Nell'edizione 2012 tra i candidati ci sono anche sei allenatori italiani: Di Matteo, Mancini, Spalletti, Mazzarri, Guidolin e Prandelli.
I primi tre sono chiaramente in lista per le loro vittorie, Mazzarri e Guidolin per i risultati ottenuti con squadre non di primissimo piano.
Stupisce la presenza di Prandelli. O meglio, stupisce in funzione dell'assenza di Antonio Conte.
Per cominciare Conte ha portato la Juventus da un ottavo posto a vincere il campionato senza sconfitte. Per quanto la qualità della Serie A sia calata, è sempre di più che dominare con record un girone di qualificazione contro Serbia, Estonia (arrivata seconda, a conferma), Slovenia, Irlanda del Nord e Isole Fær Øer.
Prandelli ha avuto il merito di portare l'Italia a una finale europea inaspettata (anche drammaticamente persa, ma è un altro discorso). Alla base di quel risultato c'è però il lavoro di Conte. Innanzi tutto negli uomini. Buffon è il capitano sia dell'Italia che della Juventus. La difesa di entrambe le squadre è costruita sulle capacità di Barzagli, col supporto di Bonucci. Pirlo non sarebbe mai stato il faro di Prandelli senza la cura Conte che lo ha totalmente rigenerato e Marchisio è il suo complemento ideale. Persino Giaccherini, elemento totalmente periferico alla Juve, trova in nazionale impiego costante.
Ancora più evidente è la dipendenza tattica. Se il ct ha potuto inventarsi di punto in bianco una difesa a tre all'esordio contro la Spagna è solo grazie al lavoro tattico dell'allenatore di Lecce, che in un anno ha portato la sua squadra dal 4-4-2 al 4-3-3 al 3-5-2. I giocatori già sapevano cosa fare, Prandelli ha solo attinto dal lavoro altrui.
Magari Conte non meritava di entrare nella lista. Ma il suo emulo ecumenico ed eticamente corretto ancora meno.
Premier subito!
RispondiEliminapoi Papa
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