10 ago 2010

Comunque vada, sarà un rinnovamento

Nasce oggi in amichevole contro la Costa d'Avorio la nuova Italia di Cesare Prandelli.
A lui è stato affidato il non facile compito di ricostruire una nazionale sulle macerie della spedizione partita per Sudafrica 2010
Del resto un rinnovamento totale o quasi era necessario e auspicabile. Uno dei problemi più evidenti della seconda gestione Lippi è stato proprio l'eccessivo attaccamento al ricordo, grandioso, di Germania 2006. Al suo ritorno post-Euro 2008 l'ormai ex c.t. si è di fatto comportato come se i due anni di gestione Donadoni non fossero mai esistiti e nemmeno pesassero anagraficamente su molti suoi fedelissimi (che, per inciso, già nel 2006 non erano proprio degli Under 21). Si parla tanto della mancanza di giovani nei club, ma la fiducia data loro negli ultimi 10 anni di nazionale è stata poca (e in questi pochi casi, molti sono scomparsi dal giro) o nessuna, malgrado diverse annate di nazionali giovanili vincenti a livello europeo. Non c'è bisogno che ricordi come sia finita l'ultima edizione dei Mondiali, che ha aperto nel modo più doloroso possibile gli occhi a tutti, Lippi compreso, costretto a una pietosa conferenza stampa di addio. La verità è che la sua arroganza e il suo attaccamento ai vecchi eroi e ai giocatori del blocco-Juventus (malgrado i verdetti del campionato dicessero ben altro su chi si dovesse convocare) ha portato a uno sfibrante declino partita per partita.
Così Prandelli si trova nella condizione di partire da zero. Come uomini di carisma ed esperienza, gli rimangono solo Buffon (fuori per infortunio per un pò), Pirlo (ma ancora per quanto?) e De Rossi (considerato un giovane anche se ha 27 anni, facciamoci delle domande). Il resto, è a sua libera discrezione. Le prime convocazioni sembrano promettere decisamente bene, sia come nomi, sia come modulo. Il taglio col passato è netto e deciso, col c.t. pronto a puntare su giovani, qualità e pure oriundi (si, anche se non si chiamano Amauri e non giocano nella Juventus).
Senza più lo spettro della nazionale 2006, si riparte finalmente con una nuova speranza.

3 commenti:

  1. mi piace!
    La verità è che la sua arroganza e il suo attaccamento ai vecchi eroi e ai giocatori del blocco-Juventus (malgrado i verdetti del campionato dicessero ben altro su chi si dovesse convocare) ha portato a uno sfibrante declino partita per partita.
    sbav

    RispondiElimina
  2. ce ne sarebbero anche per Prandelli, ma per adesso sono buono...

    RispondiElimina
  3. Eheh, bravo, lasciagli un po' di tempo!

    RispondiElimina