In Europa, c'è una nazionale che tatticamente sta davanti a tutti da sempre.
Il calcio totale è un concetto che li pervade, un mito in cui crescono e vivono.
Non esiste una scuola di tattica paragonabile all'Olanda.
Per questo, per un inguaribile romantico del calcio come me, è interessante seguire la nazionale oranje.
Si sa che non ha mai combinato nulla di grandioso(Europeo a parte), e che i giocatori attuali non sono certo paragonabili ai mostri sacri delle passate generazioni.
Ma è interessante analizzarne l'identità tattica.
La nazionale con la maglietta arancione si schiera un campo con un 4231 corto e compatto.
I reparti si muovono all'unisono, attuando in fase di non possesso un pressing altissimo a tutto campo, portato dalle punte per prime, sfruttando i raddoppi soprattutto sugli esterni.
L'obiettivo è disturbare l'azione degli avversari fin dal primo passaggio, il risultato sono parecchi palloni recuperati per errori altrui.
In fase di possesso, vi è la costante ricerca del gioco. il dogma sono scambi di prima, massimo due tocchi, preferibilmente palla a terra.
Ne consegue un grande possesso di palla, ma sarebbe un errore considerarlo sterile come capita per certe altre squadre(mi vengono in mente il Portogallo e certe volte la Spagna). Il possesso palla olandese è veloce nella circolazione palla e nel ribaltamento del fronte d'attacco. Soprattutto è molto "verticale", punta a trovarsi velocemente e bene nella trequarti avversaria(e per questo i movimenti sono fondamentali). Non aspettano i varchi, se li creano, attraverso gli scambi e l'altruismo. Vedere come sviluppano il gioco è a tratti abbagliante. Fitte trame di passaggi che coinvolgono diversi giocatori, da una parte all'altra del campo. Le azioni personali sono limitate a pochi uno contro uno, magari degli esterni.
Tutti si muovono senza palla, tutti partecipano alla manovra.
L'azione parte dai centrali difensivi,che servono palla a terra o i centrocampisti che vengono incontro o i terzini.
I terzini sono in proiezione offensiva, pronti a fornirsi come alternative di gioco e trovabili a memoria nella metà campo avversaria.
I due mediani hanno il compito di proteggere la difesa(certo nn il reparto migliore), ma anche di impostare l'azione velocizzando il movimento del pallone verso l'attacco, per poi muoversi senza palla. In fase di possesso non sono quasi mai sulla stessa linea, si muovono sempre per dare un'opzione di passaggio ai compagni. E' facile trovarli sulla trequarti a impostare una triangolazione con un giocatore d'attacco per sfruttare un inserimento. Uno dei due si fa sempre trovare libero, come opzione per un comodo scarico più arretrato.
Tra i giocatori offensivi, Wesley Sneijder agisce da vero e proprio regista offensivo. Le azione passano da lui spesso e volentieri, sfruttando la sua abilità nel gioco di prima(da ambidestro), la sua visione di gioco e il suo tiro da fuori. E' l'uomo che inizia o rifinisce azioni corali o triangolazioni sulla trequarti avversaria, incaricato di "tagliare" a fette le difese avversarie con le sue geometrie.
I due esterni e la prima punta sono in costante movimento offensivo, sia in profondità per allungare gli avversari che ad accorciare verso il portatore di palla per scambi corti. Sono molto coinvolti nella trama d'attacco, giocano molti palloni. Specie i tre "titolari"(Robin Van Persie, Arjen Robben e Dirk Kuyt) si scambiano spesso di posizione liberamente, senza dare punti di riferimento, senza far comunque mai mancare movimenti e applicazione tattica nelle due fasi.
Il risultato è un calcio che è corretto definire "moderno". Fisico, tecnica e tattica a grandi livelli.
Poi non vinceranno come sempre, ma consiglio agli appassionati di andare a vedere undici giocatori che giocano davvero.
Il calcio totale è un concetto che li pervade, un mito in cui crescono e vivono.
Non esiste una scuola di tattica paragonabile all'Olanda.
Per questo, per un inguaribile romantico del calcio come me, è interessante seguire la nazionale oranje.
Si sa che non ha mai combinato nulla di grandioso(Europeo a parte), e che i giocatori attuali non sono certo paragonabili ai mostri sacri delle passate generazioni.
Ma è interessante analizzarne l'identità tattica.
La nazionale con la maglietta arancione si schiera un campo con un 4231 corto e compatto.
I reparti si muovono all'unisono, attuando in fase di non possesso un pressing altissimo a tutto campo, portato dalle punte per prime, sfruttando i raddoppi soprattutto sugli esterni.
L'obiettivo è disturbare l'azione degli avversari fin dal primo passaggio, il risultato sono parecchi palloni recuperati per errori altrui.
In fase di possesso, vi è la costante ricerca del gioco. il dogma sono scambi di prima, massimo due tocchi, preferibilmente palla a terra.
Ne consegue un grande possesso di palla, ma sarebbe un errore considerarlo sterile come capita per certe altre squadre(mi vengono in mente il Portogallo e certe volte la Spagna). Il possesso palla olandese è veloce nella circolazione palla e nel ribaltamento del fronte d'attacco. Soprattutto è molto "verticale", punta a trovarsi velocemente e bene nella trequarti avversaria(e per questo i movimenti sono fondamentali). Non aspettano i varchi, se li creano, attraverso gli scambi e l'altruismo. Vedere come sviluppano il gioco è a tratti abbagliante. Fitte trame di passaggi che coinvolgono diversi giocatori, da una parte all'altra del campo. Le azioni personali sono limitate a pochi uno contro uno, magari degli esterni.
Tutti si muovono senza palla, tutti partecipano alla manovra.
L'azione parte dai centrali difensivi,che servono palla a terra o i centrocampisti che vengono incontro o i terzini.
I terzini sono in proiezione offensiva, pronti a fornirsi come alternative di gioco e trovabili a memoria nella metà campo avversaria.
I due mediani hanno il compito di proteggere la difesa(certo nn il reparto migliore), ma anche di impostare l'azione velocizzando il movimento del pallone verso l'attacco, per poi muoversi senza palla. In fase di possesso non sono quasi mai sulla stessa linea, si muovono sempre per dare un'opzione di passaggio ai compagni. E' facile trovarli sulla trequarti a impostare una triangolazione con un giocatore d'attacco per sfruttare un inserimento. Uno dei due si fa sempre trovare libero, come opzione per un comodo scarico più arretrato.
Tra i giocatori offensivi, Wesley Sneijder agisce da vero e proprio regista offensivo. Le azione passano da lui spesso e volentieri, sfruttando la sua abilità nel gioco di prima(da ambidestro), la sua visione di gioco e il suo tiro da fuori. E' l'uomo che inizia o rifinisce azioni corali o triangolazioni sulla trequarti avversaria, incaricato di "tagliare" a fette le difese avversarie con le sue geometrie.
I due esterni e la prima punta sono in costante movimento offensivo, sia in profondità per allungare gli avversari che ad accorciare verso il portatore di palla per scambi corti. Sono molto coinvolti nella trama d'attacco, giocano molti palloni. Specie i tre "titolari"(Robin Van Persie, Arjen Robben e Dirk Kuyt) si scambiano spesso di posizione liberamente, senza dare punti di riferimento, senza far comunque mai mancare movimenti e applicazione tattica nelle due fasi.
Il risultato è un calcio che è corretto definire "moderno". Fisico, tecnica e tattica a grandi livelli.
Poi non vinceranno come sempre, ma consiglio agli appassionati di andare a vedere undici giocatori che giocano davvero.
Bello!
RispondiEliminaIn fondo, togliamo quel velo di estremismo tipico degli oranje, aggiungiamo qualche giocatore di livello assoluto, qualche piccolo accorgimento e... non sembra di leggere l'analisi del gioco del Barça? Ovviamente tutto torna a Cruyff.
Che ne dici?
verissimo, ci pensavo mentre scrivevo.
RispondiEliminaloro stanno alle nazionali come il Barcellona sta ai club.
grazie per l'immagine :D