La sorpresa dei quarti di Champions League, il Cska Mosca, ha un giocatore di spicco assoluto, capocannoniere della squadra nella manifestazione con 4 gol: Milos Krasic.
Chi segue il calcio sente il suo nome già da qualche anno. Il serbo classe '84 si dimostra talento puro, precocissimo, esordendo nel 1999 nelle file del Vojvodina, storica prima squadra di un monumento del calcio serbo come Sinisa Mihajlovic. Resta nel campionato di casa fino al 2004, crescendo in qualità e personalità fino a diventare il capitano della sua squadra. A 20 anni passa quindi al Cska, di cui diventa negli anni un punto di riferimento importante. In particolare l'ultima stagione, pur non esaltante per la squadra di Mosca, vede un netto miglioramento nelle sue prestazioni a livello di gol (chiuderà il campionato a 9) e concretezza, fornendo l'impressione del salto di qualità decisivo.
Dicevamo che è un talento, anche se gli sono serviti diversi anni per arrivare alla maturità calcistica. Giocatore molto tecnico, destro naturale, esterno puro letale nell'uno contro uno. Velocissimo e con un cambio di passo assolutamente letale, ha un ottimo dribbling (con una certa tendenza al numero e all'azione personale) e un destro preciso nell'assist e potente nei tiri da lontanto, che prova spesso le volte che parte da posizione centrale. Tipicamente gioca esterno a destra, e a differenza di altri giocatori della sua caratura tecnica è in grado di coprire tutta la fascia (i primi anni a Mosca giocò spesso esterno a centrocampo nel 3-4-3), grazie a tanta corsa, spirito di sacrificio e un buon fisico (185 cm per 75 kg). L'impressione è che possa dare il meglio giocando esterno d'attacco nel 4-3-3, sfruttando al massimo estro, freschezza atletica e tecnica. I principali limiti stanno nella tendenza all'azione personale insistita e nell'egoismo specie quando parte centralmente. Tuttavia non parliamo certo di un individualista, in quanto si è dimostrato più volte capace di giocare con e per i compagni.
Per il calcio che è in grado di esprimere, sarebbe bello vederlo in un palcoscenico europeo di un certo livello.
Chi segue il calcio sente il suo nome già da qualche anno. Il serbo classe '84 si dimostra talento puro, precocissimo, esordendo nel 1999 nelle file del Vojvodina, storica prima squadra di un monumento del calcio serbo come Sinisa Mihajlovic. Resta nel campionato di casa fino al 2004, crescendo in qualità e personalità fino a diventare il capitano della sua squadra. A 20 anni passa quindi al Cska, di cui diventa negli anni un punto di riferimento importante. In particolare l'ultima stagione, pur non esaltante per la squadra di Mosca, vede un netto miglioramento nelle sue prestazioni a livello di gol (chiuderà il campionato a 9) e concretezza, fornendo l'impressione del salto di qualità decisivo.
Dicevamo che è un talento, anche se gli sono serviti diversi anni per arrivare alla maturità calcistica. Giocatore molto tecnico, destro naturale, esterno puro letale nell'uno contro uno. Velocissimo e con un cambio di passo assolutamente letale, ha un ottimo dribbling (con una certa tendenza al numero e all'azione personale) e un destro preciso nell'assist e potente nei tiri da lontanto, che prova spesso le volte che parte da posizione centrale. Tipicamente gioca esterno a destra, e a differenza di altri giocatori della sua caratura tecnica è in grado di coprire tutta la fascia (i primi anni a Mosca giocò spesso esterno a centrocampo nel 3-4-3), grazie a tanta corsa, spirito di sacrificio e un buon fisico (185 cm per 75 kg). L'impressione è che possa dare il meglio giocando esterno d'attacco nel 4-3-3, sfruttando al massimo estro, freschezza atletica e tecnica. I principali limiti stanno nella tendenza all'azione personale insistita e nell'egoismo specie quando parte centralmente. Tuttavia non parliamo certo di un individualista, in quanto si è dimostrato più volte capace di giocare con e per i compagni.
Per il calcio che è in grado di esprimere, sarebbe bello vederlo in un palcoscenico europeo di un certo livello.
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