Maicon o Daniel Alves? Daniel Alves o Maicon? Chi al momento di scegliere la propria squadra ideale non è incappato nell'amletico dubbio legato al terzino destro? Meglio la potenza fisica dell'interista o la vivacità dell'esterno difensivo del Barcellona? In fondo poco importa, qualsiasi sia la scelta si cade sicuramente in piedi, affidando la fascia destra ad un'ala travestita da terzino, capace di creare in ogni momento superiorità numerica e di rivelarsi un pericolo costante per qualsiasi avversario. Tuttavia non è così facile per chi, con buona pace di qualsiasi altro allenatore al Mondo, deve affrontare realmente questo "problema": Carlos Dunga.
L'allenatore verdeoro, saggiamente, ha chiarito il prima possibile le gerarchie, preferendo evitare una concorrenza che alla lunga avrebbe rischiato di scoprire eccessivamente i nervi dei diretti interessati. Maicon è dunque l'indiscusso titolare, ruolo confermato anche grazie a prestazioni sempre ottime con la Seleção di cui è ormai leader e trascinatore. La straripanza fisica del laterale nerazzurro è una delle armi più pericoloso di un Brasile mai così europeo, tutto concretezza e cinismo, che fonda le basi dei propri successi su una difesa tanto impenetrabile quanto abile nel far ripartire l'azione con precisione e velocità.
Dov'è, dunque, il problema? Semplice, Dani Alves, pur partendo spesso dalla panchina, si è dimostrato più volte decisivo nell'economia delle partite, dando vivacità, profondità ed ampiezza ad un gioco che, in caso di giornata negativa degli gli assi offensivi, tende a diventare lento, impacciato e fin troppo prevedibile. Sta dunque a Dunga cercare di trovare una soluzione che possa permettere al Brasile di sfruttare nel migliore dei modi anche il potenziale dell'esterno di Juazeiro, evitando di confinarlo allo strettissimo ruolo di vice-Maicon.
Le idee sono fondamentalmente due: adattare il terzino blaugrana a sinistra, dove, alla luce delle prestazioni di Bastos e André Santos, manca un titolare veramente affidabile, oppure avanzarlo al posto di Ramires. La prima ipotesi, seppur intrigante, è piuttosto rischiosa, poichè avere due esterni difensivi così votati alla spinta su entrambe le fasce potrebbe scoprire eccessivamente la retroguardia brasiliana, mentre la seconda sembra essere la più realizzabile ed efficace. Daniel Alves andrebbe a sostituire un giocatore ancora inesperto ed acerbo, garantendo altrettanto dinamismo, corsa ed intensità, come dimostrato nelle rare occasioni in cui è stato chiamato ad occupare quel ruolo. Pur operando da terzino, il brasiliano alla corte di Pep Guardiola è infatti dotato del cambio di passo e della rapidità necessari per agire senza problemi anche in zona più avanzata.
L'ultima parola spetterà, ovviamente, al CT Carlos Dunga, ma una fascia destra composta da Maicon e Daniel Alves fa un certo effetto anche solo ad immaginarla ed è piuttosto difficile riuscire a pensare un metodo realmente efficace per arginare un simile duo.
L'allenatore verdeoro, saggiamente, ha chiarito il prima possibile le gerarchie, preferendo evitare una concorrenza che alla lunga avrebbe rischiato di scoprire eccessivamente i nervi dei diretti interessati. Maicon è dunque l'indiscusso titolare, ruolo confermato anche grazie a prestazioni sempre ottime con la Seleção di cui è ormai leader e trascinatore. La straripanza fisica del laterale nerazzurro è una delle armi più pericoloso di un Brasile mai così europeo, tutto concretezza e cinismo, che fonda le basi dei propri successi su una difesa tanto impenetrabile quanto abile nel far ripartire l'azione con precisione e velocità.
Dov'è, dunque, il problema? Semplice, Dani Alves, pur partendo spesso dalla panchina, si è dimostrato più volte decisivo nell'economia delle partite, dando vivacità, profondità ed ampiezza ad un gioco che, in caso di giornata negativa degli gli assi offensivi, tende a diventare lento, impacciato e fin troppo prevedibile. Sta dunque a Dunga cercare di trovare una soluzione che possa permettere al Brasile di sfruttare nel migliore dei modi anche il potenziale dell'esterno di Juazeiro, evitando di confinarlo allo strettissimo ruolo di vice-Maicon.
Le idee sono fondamentalmente due: adattare il terzino blaugrana a sinistra, dove, alla luce delle prestazioni di Bastos e André Santos, manca un titolare veramente affidabile, oppure avanzarlo al posto di Ramires. La prima ipotesi, seppur intrigante, è piuttosto rischiosa, poichè avere due esterni difensivi così votati alla spinta su entrambe le fasce potrebbe scoprire eccessivamente la retroguardia brasiliana, mentre la seconda sembra essere la più realizzabile ed efficace. Daniel Alves andrebbe a sostituire un giocatore ancora inesperto ed acerbo, garantendo altrettanto dinamismo, corsa ed intensità, come dimostrato nelle rare occasioni in cui è stato chiamato ad occupare quel ruolo. Pur operando da terzino, il brasiliano alla corte di Pep Guardiola è infatti dotato del cambio di passo e della rapidità necessari per agire senza problemi anche in zona più avanzata.
L'ultima parola spetterà, ovviamente, al CT Carlos Dunga, ma una fascia destra composta da Maicon e Daniel Alves fa un certo effetto anche solo ad immaginarla ed è piuttosto difficile riuscire a pensare un metodo realmente efficace per arginare un simile duo.
assolutamente ala, al posto di Ramires sarebbe oro colato ;)
RispondiElimina