13 gen 2010

Problemi di campo

Qualche settimana fa Andrea Pirlo ha lanciato l'accusa: "I campi in Italia fanno schifo". Posto che la provocazione, messa così, è troppo generalista per essere vera, un problema c'è. Il grave è quanto poco sia considerato.

Per chi segue il campionato italiano, non ci vuole molto a percepire la differenza del manto erboso tra le partite giocate in Italia e quelle internazionali di Champions League. Lì, un campo in condizioni non ottimali è l'eccezione che suscita scalpore. Qui al contrario è un campo in condizioni ottimali a suscitare stupore, e parecchio, anche in piazze importanti come San Siro.

Si vedono spesso intere aree senza zolle, terreno pieno di buche, manto erboso rovinato se non assente, il tutto vissuto come la norma, spesso senza una causa precisa o tentativi di rimediare. Poi si sa che trovare scuse a posteriori è un'arte, quindi inutile anche stare a chiedere i motivi. Oltre agli evidenti danni "visivi" dovuti a un campo così ridotto, c'è da considerare ciò che ha portato un giocatore di qualità come Pirlo a evidenziare il problema. Sul terreno di gioco deve scorrere il pallone (ovviamente, aggiungerei). Più il terreno è irregolare, più è difficile giocare la palla. Questo influisce sulla velocità e sulla qualità del gioco, rendendo difficili passaggi, controlli e fraseggi veloci. Il pane di cui si nutre uno spettatore appassionato del bel gioco, ma anche una squadra che ricerchi una certa qualità nel gioco offensivo. Senza considerare il rischio infortuni per i giocatori.

Il campo da calcio, per quanto sia banale dirlo, è parte fondamentale del gioco stesso. E' la superficie su cui si gioca, averlo in buone condizioni sarebbe bello fosse un requisito fondamentale...

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