Leonardo ultimamente non fa che ripetere che la squadra è in crescita sotto l'aspetto fisico e tattico, a far intendere che i veri problemi esplosi durante la settimana maledetta sono ormai un ricordo, spazzato via dai risultati (7 partite, 5 vittorie, 1 sconfitta, 1 pareggio, più la finale di Coppa Italia conquistata).
Ma quanto la mano del tecnico ha influito su questo percorso?
Tralasciando il discorso sul valore e le motivazioni degli avversari affrontati (squadre dal nono posto in giu, escluse la Lazio sempre in difficoltà in trasferta e il Napoli alla ricerca di un solo punto per la Champions), dal punto di vista tattico c'è stato si un cambiamento, ma con un'importante analogia col recente passato.
Abbandonati i moduli principali usati dal brasiliano di Niteroi (4-3-1-2 e 4-2-3-1) la squadra è approdata a una disposizione tattica più conservativa e prudente. Un 4-4-2 in linea con due centrocampisti centrali abbastanza statici, una punta come ala sinistra, Zanetti come ala destra col compito principale di coprire il terzino di spinta e il trequartista del giorno (Kharja/Sneijder) come seconda punta in appoggio a Pazzini o Milito. Non esattamente un ricettacolo di calcio spettacolo, ma si fa di necessità virtù e si bada al sodo.
Tutto questo i tifosi dell'Inter l'avevano già visto.
Non parlo del 4-4-2 dei primi anni 2000, ma di Novembre-Dicembre 2010, con Rafa Benitez in panchina. Anche allora dopo un periodo di scarsi risultati il tecnico spagnolo aveva dovuto abbandonare il suo credo tattico (4-3-3 o 4-2-3-1) e la squadra era tornata a proporre un 4-4-2 in linea, tra l'altro criticatissimo dagli esigenti supporters nerazzurri, portando a casa risultati utili in campionato e Champions e la vittoria nel Mondiale per Club.
Allora però il cambiamento tattico era avvenuto dopo l'esonero de facto di Benitez. Prima di salutare consensualmente la società a fine Dicembre, Rafa aveva già smesso di contare qualcosa sulla panchina da tempo, e la squadra si era messa in condizioni di autogestione, di fatto rigettando tutte le novità tentate dal tecnico di Madrid. Col 4-4-2 in linea si viaggiava col pilota automatico, contando sulla vena del Maicon, Eto'o, Milito, Sneijder di turno, e si sono portati a casa i risultati che servivano.
Sulla base di cosa dovrei pensare che cinque mesi dopo sia cambiato qualcosa?
Ma quanto la mano del tecnico ha influito su questo percorso?
Tralasciando il discorso sul valore e le motivazioni degli avversari affrontati (squadre dal nono posto in giu, escluse la Lazio sempre in difficoltà in trasferta e il Napoli alla ricerca di un solo punto per la Champions), dal punto di vista tattico c'è stato si un cambiamento, ma con un'importante analogia col recente passato.
Abbandonati i moduli principali usati dal brasiliano di Niteroi (4-3-1-2 e 4-2-3-1) la squadra è approdata a una disposizione tattica più conservativa e prudente. Un 4-4-2 in linea con due centrocampisti centrali abbastanza statici, una punta come ala sinistra, Zanetti come ala destra col compito principale di coprire il terzino di spinta e il trequartista del giorno (Kharja/Sneijder) come seconda punta in appoggio a Pazzini o Milito. Non esattamente un ricettacolo di calcio spettacolo, ma si fa di necessità virtù e si bada al sodo.
Tutto questo i tifosi dell'Inter l'avevano già visto.
Non parlo del 4-4-2 dei primi anni 2000, ma di Novembre-Dicembre 2010, con Rafa Benitez in panchina. Anche allora dopo un periodo di scarsi risultati il tecnico spagnolo aveva dovuto abbandonare il suo credo tattico (4-3-3 o 4-2-3-1) e la squadra era tornata a proporre un 4-4-2 in linea, tra l'altro criticatissimo dagli esigenti supporters nerazzurri, portando a casa risultati utili in campionato e Champions e la vittoria nel Mondiale per Club.
Allora però il cambiamento tattico era avvenuto dopo l'esonero de facto di Benitez. Prima di salutare consensualmente la società a fine Dicembre, Rafa aveva già smesso di contare qualcosa sulla panchina da tempo, e la squadra si era messa in condizioni di autogestione, di fatto rigettando tutte le novità tentate dal tecnico di Madrid. Col 4-4-2 in linea si viaggiava col pilota automatico, contando sulla vena del Maicon, Eto'o, Milito, Sneijder di turno, e si sono portati a casa i risultati che servivano.
Sulla base di cosa dovrei pensare che cinque mesi dopo sia cambiato qualcosa?
Esagero se dico che questo tentativo disperato (e triste) di trovare un equilibrio tattico mi ricorda un po' i 4 centrali difensivi di Maradona ai Mondiali?
RispondiEliminail parallelismo ha un suo senso PURTROPPO
RispondiEliminaVogliamo dire due parole sullo spettro di poter vedere anche prossimamente Lucio a centrocampo?
RispondiEliminase ti dico che addirittura preferisco Lucio a Cambiasso e Motta?
RispondiEliminaok che una persona sana di mente fa giocare Mariga, però almeno Lucio ho la certezza che corre