13 ott 2010

Controlli disfuzionali

Non è nel mio interesse commentare nello specifico la totalità dei fatti avvenuti prima, dopo e durante la terribile partita Italia-Serbia.
Argomento troppo complesso, stratificato e con radici troppo lontane perchè si possa capire appieno senza esservi dentro.

Però, nel mio piccolo, so come funziona uno stadio, e in particolare il servizio di sicurezza all'ingresso. Superato il prefiltraggio e prima dei tornelli che portano alle scalinate si trovano vari addetti al controllo degli spettatori, a seconda della partita solo steward o anche forze dell'ordine. Una delle loro mansioni è controllare gli oggetti che entrano nello stadio, anche attraverso la perquisizione degli spettatori. A me personalmente sono stati fatti buttare ombrelli (di quelli piccoli pieghevoli), accendini e tappi di bottiglie di plastica, e ho visto perquisite persone di ogni sesso o età.

Com'è possibile che 1.600 tifosi serbi, evidentemente facinorosi visto quanto già successo in giornata (senza entrare nell'ambito del look e dell'aspetto fisico), siano stati fatti entrare al Ferraris senza il minimo controllo? Perchè è evidente che per entrare con tronchesi, fumogeni a profusione e bombe carta un'impercettibile falla nel sistema di controllo all'ingresso deve esserci stata per forza.
All'uscita in compenso sono stati tutti perquisiti uno per uno con metal detector.
Che fosse tardi non è venuto in mente a nessuno?

2 commenti:

  1. cito: "Gesù, che sei il nostro
    pastore,
    e tra l'altro sei molto più forte del Pastore del Palermo,
    fai in modo che
    nessuno entri mai allo stadio
    determinato al male,
    perché il Ministero
    dell’Interno, il Ministero
    della Giustizia e perfino
    Mara Carfagna sono
    totalmente impreparati e
    inadeguati a gestire
    i cattivi."

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  2. il tuo commento andava messo in rilievo nel post :D
    cmq, scrivi troppooooooooo! :P

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